Ode al pragmatico Charles Leclerc

Charles Leclerc non si sbilancia sulle possibilità della Ferrari di chiudere il gap con la Red Bull. Ma sa che il team è sulla strada giusta per riuscirci

“Le parole sono i gettoni dei saggi, che non fanno i conti con essi, ma sono i soldi degli sciocchi”. Massima ascritta a Thomas Hobbes che si adatta a molte circostanze. Aprire la bocca per dare sostanza a concetti strampalati è un esercizio che contraddistingue molti personaggi che ruotano nell’orbita della F1 e della Ferrari. Ma non è il caso di Charles Leclerc che, pragmatico e risoluto, pesa bene i potenziali effetti di ciò che comunica alle masse. 

Non si lascia trasportare dal cieco ottimismo, Leclerc. I freddi numeri dicono che la Ferrari ha dimezzato lo svantaggio dai battistrada rispetto all’anno passato. Dati esaltanti che potrebbero far perdere senno e lucidità a chiunque. Non a Charles che sa bene che il cammino che porta alla cima della F1 è lastricato di difficoltà, che la Red Bull non dorme e che i competitor vicini, McLaren, Mercedes e Aston Martin, non intendono mollare dopo due gare.

Regole ferme, vincoli economici, lacci alle ali dello sviluppo sono elementi che rendono la rimonta più complessa di quanto non potesse essere qualche anno fa. Da qui il pragmatismo di un pilota ancora giovane ma con le spalle larghe, solide, irrobustite dall’esperienza fatta in Formula 1 con macchine che non gli hanno mai permesso di lottare per la tanto sognata corona d’alloro. 

Charles Leclerc - Scuderia Ferrari - GP Arabia Saudita
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) durante il GP d’Arabia Saudita

Ieri Charles è stato protagonista di una gara che è un manifesto di realismo: ha capito che Verstappen e Perez erano imprendibili ed è salito sul suo Alpe d’Huez col passo di chi non è scalatore e sa che non può lasciarsi spezzare il fiato. Ha pertanto gestito macchina e gomme prendendosi un podio che in questo momento è il massimo raggiungibile per la Ferrari SF-24.

“La Red Bull ne ha di più, soprattutto nella fase iniziale con le gomme hard dove abbiamo fatto più fatica”, ha candidamente ammesso Leclerc senza alimentare utopie stupide e irrazionali fantasie. “C’è qualcosa che dobbiamo capire per poter accendere le gomme morbide in qualifica e le bianche in gara. Mi sono sentito più vicino alle Red Bull, ma credo abbia influito anche la situazione dopo la Safety Car. Sul passo in sé siamo più o meno dove mi aspettavo”.


Leclerc è ottimista ma non illude i tifosi

Cosa manca alla Ferrari per limare definitivamente il distacco? Ammesso che Red Bull stia dando fondo a tutte le energie (e su questo ci sono diversi dubbi perché non abbiamo ancora visto Verstappen dover rimontare da dietro), sono diversi i decimi che dividono la RB20 e la SF-24. E in F1 nulla si recupera con ricette magiche o con la sola speranza di farlo.  

Non possiamo puntare il dito su qualcosa di particolare. Dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto negli ultimi mesi. Dall’anno scorso a quest’anno il team che ha fatto il più grande step in avanti è il nostro e questo è il risultato di tutto il lavoro fatto dai ragazzi a casa e in pista. Siamo in un momento positivo, bisogna continuare a spingere in questa direzione e sono sicuro che le soddisfazioni, che sono la vittoria e battere le Red Bull, arriveranno a breve”.

Charles Leclerc, Scuderia Ferrari

“A breve”. Espressione che racconta tanto e contemporaneamente nulla. Charles Leclerc si è ben guardato dal individuare date o tappe precise. Non avrebbe avuto senso farlo, sarebbe stata solo una dolce illusione da offrire in pasto ad appassionati bramanti di riscatto e vogliosi di vittorie. E lui non intende giocare coi sentimenti dei tifosi di quella che, in fondo, è anche la sua squadra del cuore.

La Ferrari arriverà. Non subito. Probabilmente non in questa stagione. Nella prossima? Chissà. Charles sa solo che accadrà, ne è convinto perché vede, dall’interno, i frutti del lavoro della rivoluzione di Frédéric Vasseur che non è ancora compiuta. Per questo ha voluto il rinnovo che è stato firmato quando il suo team principal era in trattative con Lewis Hamilton.

Un ingaggio che non è vissuto come una minaccia, bensì come un’opportunità per aumentare la cifra tecnica della squadra. Nonché il personale bagaglio. Perché confrontarsi con i più grandi è sempre una preziosa opportunità. Il saggio Leclerc ne è conscio…


Crediti foto: F1, Scuderia Ferrari

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