Power unit 2026: la Ferrari verso il primo assemblaggio

Enrico Gualtieri, il Direttore Tecnico Power Unit, conferma che la Ferrari è passata alla fase di delibera definitiva in vista del 2026

Il 2026 è dietro l’angolo. Mentre i team si confrontano in pista in un mondiale inaspettatamente acceso dopo il dominio della Red Bull nel 2023, i tecnici sono a lavoro per farsi trovare pronti al volgere del nuovo quadro regolamentare. La Ferrari, un team in rampa di lancio, vuole porsi come soggetto da battere nella F1 del futuro. 

Lo abbiamo scritto in tutte le salse: le regole aerodinamiche non sono ancora state deliberate anche se la pubblicazione è ormai imminente. Quelle motoristiche, invece, sono note da tempo e per questo i tecnici deputati stanno operando da tempo a propulsori che, in formati più o meno embrionali, girano ai banchi.

Una power unit è un organismo complesso in cui diverse parti lavorano in maniera armonica per produrre potenza. Ecco che molte di queste sezioni, finora, sono state valutate singolarmente per testare la tenuta generale prima di essere finalmente associate nel V6 che sarà la vera base di sviluppo dei modelli che osserveremo in azione tra meno di due anni.

Enrico Cardile - Direttore tecnico Scuderia Ferrari
Enrico Cardile – Direttore tecnico Scuderia Ferrari

Tutti i costruttori hanno fatto girare versioni monocilindriche dei rispettivi Internal Combustion Engine (ICE) a cui erano ovviamente abbinate le componenti ausiliarie, compresa una versione base del motogeneratore MGU-K sul quale peserà tutta la produzione della quota elettrica.

Ora è giunto il momento di passare alla fase 2, quella della delibera dell’unità propulsiva nel suo insieme. Enrico Gualtieri, il Direttore Tecnico Power Unit del Cavallino Rampante, ha spiegato che giugno sarà un mese caldo. E non ci riferiamo di certo alle questioni meteorologiche. 

Finora Ferrari, per ammissione del tecnico italiano, ha utilizzato al banco di prova alcune componenti che saranno messe insieme nei prossimi giorni. Nulla ovviamente trapela dal reparto motori di Maranello, si sa solo che le tessere del mosaico stanno andando ad incastrarsi in un programma definito e che non sta subendo ritardi.

Con un rimestamento così grosso è importante essere pronti. Ferrari non può sapere dove si trovano i rivali, ma è conscia di aver operato al meglio e il linea col cronoprogramma. Quella del 2026 rischia di essere una “Formula Motore” e Maranello non intende presentarsi impreparata come avvenne nel 2014. Anzi, spera di essere essa stessa il punto di riferimento da raggiungere. 


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

Exit mobile version