La Formula 1 entra nell’ultima settimana di pausa prima della ripresa delle attività, fissata con il Gran Premio degli Stati Uniti che si terrà al Circuit of the Americas di Austin, Texas. Sei sono le gare che restano, da disputare quasi tutte d’un fiato, dalle quali scaturiranno i campioni del mondo 2024 in due classifiche corte e incerte.
Mentre questi destini si compiono, i team — e non solo — rivolgono la loro attenzione al futuro. Senza spostarci troppo avanti nel tempo il focus, per le scuderie, è già sul 2025, anno in cui gireranno gli ultimi modelli di questa generazione normativa. Per Pirelli, invece, sarà necessario deliberare le specifiche degli pneumatici che poi verranno sostituiti nel 2026 con coperture che avranno un’impronta a terra minore, in virtù di una sezione frontale più ristretta.
Questo nuovo tipo di pneumatico è già stato testato con un muletto dell’Aston Martin e altre prove sono in programma per promuovere definitivamente le coperture che dovranno supportare le monoposto di nuova generazione che rappresenteranno una vera e propria rivoluzione rispetto a quelle attuali. Dopo il team di Silverstone, toccherà a McLaren e Alpine condurre altri test, con i quali Pirelli intende soprattutto verificare la bontà della correlazione tra la pista e i propri sistemi simulativi interni.
Ma, come già accennato, il costruttore della “P Lunga” è anche impegnato a concludere il processo di creazione delle gomme per la prossima stagione. Qualche settimana fa sono state testate a Monza nelle mescole più morbide. Pirelli è molto avanti nei lavori, avendo già omologato il tipo di costruzione delle nuove specifiche, in ottemperanza al regolamento tecnico della Formula 1.

Dopo aver definito la struttura, Pirelli lavora alle mescole delle gomme di F1 2025
Questa era la prima fase necessaria – e anche la più importante – visto che riguarda la struttura del materiale. uno step che precede la fase attuale, quella in cui si stanno mettendo a punto le mescole da applicare sulle carcasse. Mario Isola, numero uno di Pirelli Motorsport, ha spiegato che ci sono diverse opzioni da esplorare, dopo aver dedicato molto tempo allo studio e alla concezione della costruzione degli pneumatici.
In questo percorso è stata fondamentale l’esperienza accumulata sulle piste del campionato 2024 che, grazie alla loro eterogeneità, hanno permesso di individuare una base capace di soddisfare tutte le esigenze legate alla sicurezza, alla durata e alla prestazione.
Per decretare la tipologia di compound, si utilizzerà una sessione dedicata che si svolgerà al Mugello. In quella sede, si testeranno le gomme dure, considerando la presenza di curvoni ad alta velocità che stressano gli pneumatici a causa delle forti sollecitazioni laterali.
Non ci saranno solo sessioni private dedicate: anche durante i normali weekend di gara si raccoglieranno dati. In Messico, ad esempio, Pirelli porterà le gomme più morbide del suo ventaglio e condurrà esperimenti in chiave 2025, con la FP2 dedicata a un “shake down”.

Infine, si segnala che il costruttore italo-cinese sta pensando a una specifica C6, uno pneumatico ultra-morbido che dovrebbe essere utilizzato soprattutto nei circuiti cittadini, dove i team tendono a limitare al massimo le soste. Questa copertura punta a evitare situazioni come quella verificatasi a Monaco 2024, dove, dopo una bandiera rossa iniziale, la maggior parte delle vetture non ha effettuato soste, generando un Gran Premio noioso e privo di sorprese.
Le valutazioni proseguono, ma presto sarà necessario prendere una decisione e deliberare le mescole definitive, poiché la fase di produzione dovrà iniziare. La logistica degli pneumatici è molto complessa e Pirelli deve iniziare a spedire il materiale in giro per il mondo con largo anticipo. Si ricorda inoltre che i test invernali sono previsti per fine febbraio (qui il programma), una data che sembra lontana ma che si avvicina a grandi falcate.
Crediti foto: Pirelli Motorsport, Scuderia Ferrari