Un nome che non ha bisogno di presentazioni, Pininfarina. Un tratto di matita capace di diventare icona. Un sogno italiano che, partendo da una piccola officina piemontese, ha ridefinito il concetto stesso di bellezza su quattro ruote. È questo l’universo evocato da “Storia di una leggenda. Pininfarina”, il documentario firmato dalle registe Marina Loi e Flavia Triggiani, pronto a debuttare in anteprima oggi 4 dicembre 2025 al Cinema Massimo di Torino, la storica casa del Museo del Cinema. Un evento attesissimo dagli appassionati di motori e di design, che anticipa la messa in onda televisiva prevista per il 9 dicembre su Rai 3.
Un viaggio nelle origini del mito
Il film ripercorre l’epopea di Battista “Pinin” Farina, il fondatore che nel 1930 trasformò l’intuizione di un giovane carrozziere in un marchio destinato a diventare sinonimo di eleganza, innovazione e cultura del bello. L’officina artigianale cresce, affascina e conquista. Non solo l’Italia, ma il mondo. E con essa cresce un’idea di stile che ancora oggi rappresenta una componente fondamentale dell’identità del Made in Italy.
L’eredità di Battista passa al figlio Sergio Pininfarina, uomo capace di portare il marchio oltre la sua origine automobilistica: architettura, industrial design, nautica, mobilità sostenibile. Il documentario ricostruisce questa traiettoria con un ritmo fluido e appassionante, mostrando come Pininfarina non sia solo un’azienda, ma un laboratorio culturale che ha contribuito a definire l’immaginario estetico del Novecento e oltre.
Dalle linee Ferrari all’immaginario italiano: collaborazioni che hanno fatto la storia
Raccontare Pininfarina significa inevitabilmente attraversare alcune delle partnership più prestigiose mai realizzate nel settore automotive e non solo. Il documentario dedica ampio spazio ai rapporti con Ferrari, un sodalizio che ha prodotto alcune delle vetture più belle della storia, ma anche con Maserati, Alfa Romeo, Lancia, senza dimenticare le collaborazioni con realtà simboliche come le Frecce Tricolori e l’Arma dei Carabinieri. Ogni intervista, ogni immagine, ogni bozzetto racconta la stessa storia: l’attenzione al dettaglio, il rispetto delle proporzioni, la ricerca della bellezza funzionale. Un modo unico e inconfondibile di interpretare il movimento.
Le voci dei protagonisti
A dare ulteriore profondità al racconto è il contributo di alcune delle figure più autorevoli del panorama automotive e industriale italiano. Nel film compaiono Piero Ferrari, Giorgetto e Fabrizio Giugiaro, Luca Cordero di Montezemolo, Lapo Elkann, Arturo Merzario, Giuseppe Lavazza e il cantante Mario Biondi, tutti impegnati a restituire il valore culturale, umano ed estetico del marchio. Un coro di testimoni che permette allo spettatore di comprendere la portata internazionale di un’azienda che ha saputo esportare un modo di progettare, di pensare e di vivere il design.
Materiali inediti per raccontare un secolo di estetica italiana
L’opera si distingue anche per la ricchezza del materiale d’archivio. Le registe accedono alle raccolte storiche della famiglia Pininfarina, di Ferrari, dell’Istituto Luce e delle Teche Rai, portando sullo schermo immagini rare e filmati mai visti prima. Un patrimonio visivo che non solo supporta la narrazione, ma la amplifica, restituendo allo spettatore un viaggio nella trasformazione del gusto, della società e dell’industria italiana.
Un tributo necessario a un’icona senza tempo
“Storia di una leggenda. Pininfarina” non è solo un documentario, è un tributo a un modo di immaginare il futuro, a una famiglia che ha fatto della bellezza la propria missione, a un marchio che ha saputo trasformare il design in emozione.
Per gli appassionati di motori, per chi ama il design e per chi considera il Made in Italy un valore da preservare, questo film rappresenta un appuntamento imperdibile. Un racconto che non celebra solo il passato, ma ricorda quanto un’idea, se sostenuta dalla passione e dalla visione, possa davvero conquistare il mondo.
Crediti foto: ADI
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