Oscar Piastri sia l’ago della bilancia, non il Valtteri Bottas 2021

Se Lando Norris vuole giocarsi le chance iridate deve contare su un Oscar Piastri efficiente e non nella “versione Bottas 2021” vista ieri

Il weekend del Gran Premio d’Olanda rischia di essere uno spartiacque nella stagione di Oscar Piastri. Il pilota australiano non si è presentato in forma brillante alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva. Terzo in qualifica, con un distacco significativo accumulato dal compagno di squadra Lando Norris, in gara ha fatto addirittura peggio.

Oscar è partito male e, a differenza di Lando che a un certo punto ha spezzato l’inerzia andando ad attaccare e sorpassare Max Verstappen, è rimasto letteralmente imbottigliato dietro la Mercedes di George Russell, senza riuscire nemmeno a mettersi in zona DRS.

È in questa fase che Piastri ha perso la possibilità di lottare per la seconda posizione, visto che il passo gara della sua McLaren MCL38 glielo consentiva ampiamente. L’essere rimasto in pista per provare a godere dei benefici di una gomma meno usurata rispetto a quelle dei concorrenti nella fase finale non ha pagato e ne è uscito un modesto quarto posto che, nei fatti, ridimensiona le pretese iridate del driver australiano.

46 sono le lunghezze che dividono i due alfieri della McLaren. Non una cifra elevatissima, ma un gap che probabilmente imporrà delle scelte necessarie ma impopolari per Andrea Stella. Lando Norris dista esattamente settanta punti dalla testa occupata da Max Verstappen, con una RB20 in frenata totale e in un team molto confuso.

Gp d'Olanda McLaren Piastri
Oscar Piastri P4

Oscar Piastri: il Gp d’Olanda lo relega al ruolo di spalla di Lando Norris

Ieri, Piastri si è di fatto tolto dalla lotta iridata, poiché il suo disavanzo dalla vetta supera ampiamente i 100 punti. A questo punto, Piastri dovrà diventare una spalla per Lando Norris, un pilota con una duplice funzione: da un lato, raccogliere quei punti necessari per vincere il campionato costruttori, l’obiettivo ormai dichiarato della scuderia di Woking; dall’altro, dovrà essere l’alleato del pilota di Bristol nella corsa al titolo piloti, partita che è più aperta che mai dato che mancano nove gare alla fine, condite da tre sprint race.

Piastri può e deve essere l’ago della bilancia del campionato del mondo 2024, ma deve necessariamente alzare il livello prestazionale, stando più vicino al compagno. Chiudere in quarta posizione con una vettura così performante è sportivamente delittuoso. I due piloti della McLaren devono risolvere una volta per tutte il problema delle partenze, che rischia di pesare in maniera seria da qui alla fine della stagione.

McLaren ha bisogno di un conducente che rosicchi punti a Verstappen, che paradossalmente potrebbe accontentarsi di una infinita sequela di secondi posti. In attesa di capire se Mercedes e Ferrari, con i rispettivi programmi di sviluppo, possono frapporsi tra le vetture papaya e quelle blu prodotte a Milton Keynes, è solo Piastri che ha il vero potenziale per arginare la forza di Max Verstappen a aprire le porte del titolo a Lando Norris.

Oscar Piastri e il suo manager, l’ex pilota della Red Bull Mark Webber

Insomma, Oscar non deve giocare il ruolo che interpretò Valtteri Bottas nel campionato 2021, quando si pose come una spalla molle, che non riuscì mai a tenere a bada l’olandese nella sua corsa al titolo iridato. McLaren non può più permettersi di far correre liberamente i propri piloti; deve ora operare una scelta definitiva, chiara, netta, anche se probabilmente dolorosa.

Quella di ieri per Piastri era l’ultima chiamata, che è stata mal sfruttata. Ora, per spirito aziendalistico, è chiamato a mettersi a disposizione di Norris, che potrebbe clamorosamente sottrarre a Max Verstappen un campionato del mondo che, dopo le prime gare di questa stagione 2024, sembrava già ben indirizzato verso Hasselt.


Crediti foto: McLaren F1

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