Tra gli sconfitti di questo 2025, sicuramente Oscar Piastri è il pilota che più ha da recriminare. Sebbene l’ultima stagione sia stata la migliore finora disputata, è pur sempre vero che l’australiano è riuscito a perdere un Mondiale che dopo Zandvoort sembrava messo in cassaforte.
Per molti addetti ai lavori, la sua mancanza di continuità nell’ultima parte del campionato resta ancora un’incognita. Monza rimane ancora oggi la sua ultima gara disputata ai livelli di inizio stagione; da lì in poi il declino. A Baku è arrivato un doppio ritiro, in altre piste una serie di risultati non sufficienti per difendere il grande vantaggio accumulato. C’è stata infine solamente una piccola ripresa nelle ultime due gare stagionali.
Se da un lato l’australiano non riusciva a far funzionare la sua MCL39, dall’altro Lando Norris portava a casa i risultati attesi. Approfittando della crisi di Piastri, Lando ha alzato l’asticella recuperando l’enorme gap costruito dal classe 2001, arrivando infine a vincere un Titolo Piloti che dopo Zandvoort – quando Norris era in svantaggio di 34 punti – era diventata un’utopia.

Per Romain Grosjean la stagione di Piastri resta un mistero
“Oscar Piastri è l’unico che non capisco quest’anno. Prima della pausa estiva era così competitivo, ma dopo Monza, in quattro o cinque gare, sembrava che al volante ci fosse suo cugino”, ha dichiarato Romain Grosjean ai microfoni di Bein Sports.
“In Qatar, abbiamo rivisto il ritorno di Oscar. É stato il più veloce in pista facendo la pole position. É vero, non ha vinto la gara, ma questo non importava. Oscar era ritornato, e anche ad Abu Dhabi mi è apparso abbastanza solido, ma ormai aveva perso abbastanza terreno”, spiega il francese.

“Non è bello finire 13 punti dietro quando sei in vantaggio di 34, ma sono sicuro che imparerà da questa stagione. É ancora molto giovane e sta in Formula 1 da qualche anno, dimostrando già alcune cose positive. Ha dimostrato però che in certi momenti non è stato al livello desiderato. Tuttavia, penso che se ripete bene quello che fa e risolve i problemi di quest’anno, diventerà campione del mondo”.
Cosa è successo a Piastri?
Le reali cause dietro alla crisi di Oscar Piastri rimangono ancora un’incognita. Tuttavia, si possono fare delle supposizioni a partire da alcuni elementi concreti. Per esempio, non bisogna dimenticare che sia Lando Norris sia Max Verstappen, il primo grazie al lavoro mentale, il secondo grazie agli sviluppi Red Bull, hanno innalzato il loro livello mettendo in crisi Piastri.
La sua non capacità di pareggiare le prestazioni dei due rivali, lo ha probabilmente messo in crisi minando alcune certezze che aveva costruito durante la fase iniziale del campionato. Inoltre, ci sono state alcune piste che non si sono confatte allo stile di guida dell’australiano. Lo stesso Andrea Stella era intervenuto spiegando che Oscar necessitasse di apprendere al meglio come guidare in piste con poco grip, in cui si richiede ai piloti di far scivolare il retrotreno per ottenere una buona rotazione della vettura.

A ogni modo, è proprio da queste sconfitte che spesso nascono i campioni: capire cosa non ha funzionato, trasformare i punti deboli in strumenti di crescita e tornare più completi. Il talento di Oscar non è mai stato e mai sarà messo in discussione. Questa stagione ha messo a nudo il margine che ancora lo separa dall’essere campione del mondo. Se saprà metabolizzare questo colpo e farne tesoro, la strada verso il titolo sarà molto breve.
Crediti foto: McLaren
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