La stagione di Oscar Piastri è ormai storia nota. Una prima parte – iniziata non benissimo, con un errore sotto la pioggia di Melbourne – vissuta da protagonista assoluto, in cui ha prevalso sul suo team mate grazie a freddezza e abilità di guida.
Una lucidità che ha messo in dubbio il talento di Lando Norris, alimentando domande inerenti le sue effettive capacità di essere, come direbbero gli inglesi, “world champion material”. Ma la stagione 2025 di F1 è stata abbastanza lunga e Piastri ha affrontato il rovescio della medaglia.
L’australiano, inoltre, si è trovato al centro di questioni che vanno oltre la pista, mettendo in risalto un suo crescente malcontento, accompagnato da quello del suo manager Mark Webber. Ed è proprio per tale motivo, che Oscar Piastri potrebbe diventare uno dei protagonisti del mercato piloti della nuova stagione di F1.
Montoya accende il mercato: Piastri guarda altrove?
Secondo Juan Pablo Montoya, Piastri ed il suo manager sarebbero in trattative con un altro team presente in griglia. E la cosa da sottolineare è che non si tratterebbe di indiscrezioni, di voci di paddoc. L’ex pilota di F1, ne avrebbe la certezza.
Parole che esprime a Grosvenor Casinos, in cui ammette: “Ti garantisco che Oscar Piastri ed il suo manager stanno già parlando con un altro team di F1”. E aggiunge: “Non credo che Mark Webber sia soddisfatto dello sviluppo di Oscar in McLaren. Mark non è molto contento della McLaren. Ma la domanda è se Oscar sia davvero molto infelice in McLaren”.
Che un pilota durante l’anno parli con altre squadre è cosa del tutto normale, per pura curiosità o anche per capire come potrà essere il proprio futuro. E durante un’intera stagione molte voci vengono fuori, anche per il semplice fatto di aver visto un pilota fermarsi in un hospitality concorrente.
Ma le parole di Montoya potrebbero essere veritiere, perché non parla al plurale, ma fa riferimento ad un singolo team, come se fosse a conoscenza di una trattativa in fase avanzata. E quale di quelli presenti in griglia potrebbe essere? Tempo fa si parlava di un probabile interessamento di Ferrari in vista del 2027.
Ma al team di Maranello potrebbe aggiungersi Red Bull in vista di un addio da parte di Max Verstappen. Oppure Aston Martin, sia per la probabile uscita di scena di Fernando Alonso e sia per la volontà di Adrian Newey di avere un pilota solido, attorno al quale costruire un progetto che riscontri gli obiettivi della proprietà.
Le crepe nel rapporto Piastri–McLaren
Se Juan Pablo Montoya garantisce, dobbiamo però precisare che senza una prova restano di fatto indiscrezioni. Anche se, non mancano gli elementi che sosterrebbero tale tesi, specie se si analizza la seconda parte di stagione di Oscar Piastri.
Pesano gli errori commessi a Baku, nella gara sprint di Austin e quello della ripartenza ad Interlagos. Pesano le difficoltà di guida riscontrate in weekend come quello del Texas e del Messico, con crescenti passi in avanti da parte di Norris.
A questi, si aggiungono le vicissitudini che hanno coinvolto il team di Woking, tra le cosiddette papaya rules e le voci sulle preferenze verso il pilota di casa. Nel primo punto, sempre secondo Montoya, ci sarebbe il motivo per il quale Oscar si guarderebbe attorno.
L’australiano, non avrebbe gradito quanto successo durante il GP di Monza. Il muretto box gli aveva chiesto di far passare il #4 a seguito di un pit stop lento, richiesta alla quale è seguita una risposta tutt’altro che felice: “Abbiamo detto che un pit stop lento fa parte delle corse”.
L’altro punto, invece, è stato alimentato dallo stesso Piastri che per errore – questa almeno la versione ufficiale – ha ricondiviso sul suo profilo Instagram le parole di Bernie Ecclestone che confermavano le “speculazioni”.
Il nodo Webber e la paura di un copione già visto
Tutti elementi che, se sommati, potrebbero far pensare ad un Oscar Piastri che stia iniziando a guardarsi attorno. Ma la domanda sorge spontanea: perché farlo se si è in un team di vertice? A darci la motivazione è sempre Montoya, che effettua un passaggio da non sottovalutare: “Credo che – riferendosi a McLaren – debbano fare attenzione e assicurarsi che le cicatrici di Webber dal suo periodo da pilota non abbiano nulla a che fare con la carriera di Oscar”.
Webber conosce bene tali dinamiche, soprattutto perché ha condiviso il box Red Bull con Sebastian Vettel. Nel team austriaco è sempre esistita la regola della prima e seconda guida, scoppiata più volte in pista. Ne è un esempio l’incidente tra i due in Turchia nel lontano 2010.
A nessuno piace fare il secondo pilota, cosa ovvia, ma è pur vero che, per tornare alla domanda iniziale, Piastri ha dimostrato a sé stesso di poter giocarsi il titolo fino alla fine. D’altronde è solo alla sua terza stagione in F1 e ha tempo per poter maturare esperienza. In questo senso, più che una reale volontà di fuga, il malcontento di Oscar sembra oggi una richiesta di centralità: non tanto un addio imminente, quanto il bisogno di capire se McLaren sia davvero pronta a puntare su di lui.
Crediti foto: McLaren
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