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Home Editoriali

Perché non guardare il mondiale Formula 1 2024

Pietro Ginechesi by Pietro Ginechesi
19 Febbraio 2024
in Editoriali, F1, News
Tempo di lettura: 3 minuti
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Perché non guardare la F1 2024
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Con l’apertura dei test in Bahrain comincia ufficialmente la stagione 2024 del campionato mondiale di Formula 1.

Mentre Liberty Media cerca di accrescere la fanbase del circus con strategie di marketing inspiegabili e scelte discutibili su calendario e format, nella mente di molti appassionati (e non) balena una domanda:

Vale la pena seguire il campionato di Formula 1 2024?

Non staremo qui a convincervi, anzi preferiamo lavorare di psicologia inversa.

Quindi eccovi una lista di validi motivi per cui non dovreste mai passare sul canale 207 o sperare che la commissione europea elimini il geoblocking per i servizi in streaming.

Regolamenti ancora congelati e poco margine di manovra per rivoluzionare le vetture

Il cambio di regolamenti del 2022 ha mescolato le carte in gioco stravolgendo i valori in campo, soprattutto al vertice.

Il tentativo del buon Ross Brawn di creare vetture in grado di battagliare in pista senza esclusione di colpi è miseramente fallito e la F1 è ancora fortemente dipendente dalla magica ala mobile.

Il margine di manovra per i team è molto ristretto e il budget cap rende ancora più difficile stravolgere i progetti messi in pista nel 2022, un po’ come avvenuto con Mercedes che si è trovata a gareggiare per quasi 2 stagioni intere con una fallimentare monoposto senza pance.

A parte cambi di livrea o addirittura nome, c’è poco da aspettarsi sul lato tecnico.

Chi vince vincerà ancora e chi sta indietro rischia solo di allontanarsi

Siamo ufficialmente in una nuova era Red Bull e il dominio tecnico degli austriaci è destinato a durare almeno fino al cambio di regolamenti del 2026.

Gli altri team inseguono ma le loro roadmap di sviluppo notevolmente indietro rispetto a Red Bull, la quale già può lavorare serenamente al 2025 mentre la monoposto attuale ha a disposizione una serie di aggiornamenti mirati a stroncare ogni tentativo di riduzione del gap da parte dei suoi competitor.

Inversamente, franchigie come la Haas, si troveranno in forte difficoltà a causa del malcontento del suo patron che ha improvvisamente (e in colpevole ritardo) fatto fuori il suo storico TP Gunther Steiner. Per non parlare di realtà come Sauber, il cui obiettivo per 2024 e 2025 è semplicemente sopravvivere in attesa dell’arrivo dei giganti di Ingolstadt.

Resta la solita Formula DRS

Come riportato in precedenza, la F1 attuale è ancora molto, troppo dipendente dal DRS.

Troviamo in pista monoposto di dimensioni pachidermiche e fin troppo spesso chi non riesce a tenere il passo diventa ingombrante quanto un anziano a bordo di una Panda Young sfrizionata.

Gesti dal grande tasso tecnico, come una staccata al limite o un’uscita perfetta da una curva, oggigiorno diventano necessarie soltanto per raggiungere la soglia cronometrica che abilita l’utilizzo di un simpatico pulsante che manda la vettura nell’iperspazio fino alla prossima frenata.

Un ambiente tossico in cui ci si ammazza per nulla

Seguire la F1 e commentarla con altre persone (apparentemente) interessate ad essa oggi risulta estremamente difficile, anzi rischioso.

I social sono il luogo di raccoglimento di tutti: dai semplici avventori, fino agli addetti ai lavori, chiunque può scrivere un commento pubblico su una gara o dire la sua su un pilota in particolare.

In questi luoghi la discussione è ormai impossibile in quanto, purtroppo, la libertà spesso viene fraintesa con la maleducazione.

Ognuno si sente libero di esprimere la sua opinione, anche quando questa è offensiva o addirittura violenta nei modi.

Il tifo tossico ha infettato anche la F1 ed è fin troppo facile incappare in veri e propri gruppi d’assalto, pronti a scatenare infinite shitstorm appena si tocca il loro idolo.

Sul serio, non guardate la F1

Se tutti i motivi appena elencati ancora non vi avranno convinti, bisogna passare alle maniere forti:

  • La F1 è noiosa: 20 auto che girano in tondo finché un tizio non sventola una bandiera a scacchi. Molto eccitante;
  • Non si capisce nulla: tizio è primo ma ancora deve fare la sosta e dietro ha Caio che ha già fatto la sosta ma ha gomme più dure, nel frattempo il muretto dice a Sempronio che c’è un problema alla parte elettrica della sua Power Unit. Quindi, che significa ciò?;
  • La Ferrari non vince: se l’Italia non vince, perché perdere tempo o addirittura spendere soldi per andare a vedere i GP?

Insomma, la Formula 1 è uno sport terribile, cervellotico e a tratti soporifero. Ci vuole impegno per seguire un GP e comprendere ogni fase della gara.

Quindi, tornando al nostro incipit: vale la pena guardare la F1 nel 2024?

Sì.

Tags: F1
Pietro Ginechesi

Pietro Ginechesi

Scrivo di Formula 1 perché non ho nessuno con cui parlarne.

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