Perché Charles Leclerc, invece, il mondiale lo vincerà

Replica "urbi et orbi" a chi sostiene che Charles Leclerc non potrà vincere il campionato perché “strozzato” dalla Ferrari. Proprio il Cavallino Rampante sarà ciò che permetterà al monegasco di vivere la gioia sportiva più grande

Ieri, in un articolo che voleva essere una provocazione stimola-dibattito, abbiamo scritto che Charles Leclerc non avrebbe mai vinto il campionato del mondo. Un pezzo forse un tantino irritante che sciorinava una serie di elementi storici che fanno pensare come in Ferrari siano sempre stati presenti elementi disturbatori che, alla lunga, non hanno creato quell’humus fertile nel quale far germogliare i trionfi.

Non è un problema se l’essenza dello scritto non sia stata compresa (certi commenti sui social erano un mix tra livore inacidito e rabbia funesta), il tifoso è così: animato e animoso nell’eloquio, fumantino e a volte irrazionale nella condotta dialettica. Tifosi lo siamo anche noi e quindi capiamo perfettamente il senso di alcune repliche. Che sono sempre stimolanti. 

Questo scritto non vuole essere riparatore. Non ne abbiamo bisogno, andiamo avanti per la nostra strada con la barra dritta e la forza delle idee che supportano il progetto formulacritica, nel particolare, e il nostro essere, in generale.

Queste riflessioni servono invece per mostrare agli integralisti del pensiero che esiste la coralità di approccio, la capacità di far coesistere diverse idee, la necessità di preservare la cosa più preziosa che vi sia in una squadra, che sia sportiva o giornalistica: il pluralismo. 

Charles Leclerc non vincerà mai un mondiale Formula 1

Sì, Charles Leclerc vincerà il mondiale

Sì, lo farà. Ma non questo in corso. Né probabilmente quello dell’anno venturo con una Red Bull che difficilmente andrà in crisi con l’attuale contesto normativo. Dal 2026, invece, tutto cambia. Le regole che stravolgeranno i pilastri della F1 attuale resetteranno la scala valoriale con il team di Milton Keynes che dovrà far fronte alla pesantissima assenza della Honda sostituita da un reparto powertrains su cui si addensano torbide nubi che derivano da tutti gli annessi e connessi del caso Horner.

Insomma, potrebbe mancare l’avversario che negli ultimi tre lustri s’è diviso la fetta dei trionfi con la Mercedes lasciando proprio alla Ferrari le briciole. Maranello, al momento, sembra essere un approdo felice grazie alla rivoluzione che Frédéric Vasseur ha posto in essere nella Gestione Sportiva; mosse i cui effetti si iniziano ad intravedere.

L’ex Sauber, a differenza dei team principal che l’hanno preceduto e che sono stati oggetto di critica nello scritto a cui questo risponde, ha mostrato un nuovo approccio. Condiviso e non dispotico. E’ lui che impone le scelte ma le prende attraverso un processo corale, stabilito in armonia con i suoi collaboratori e in una struttura che non è piramidale, quindi verticale, bensì orizzontale.

Vasseur crede nel gruppo e non nel singolo. Nella forza delle interazioni e non nelle capacità di determinare di un solo uomo – che pure servono, altrimenti non avrebbe ingaggiato Lewis Hamilton – ma non contribuiscono a mettere in piedi un modello efficace, duraturo e ripetibile. Cosa che vuole affermare Maranello dopo anni di cambi gestionali senza una logica se non quella di rincorrere farraginosamente la vetta della serie.

Questo cambio operativo somiglia molto a quanto fece un altro illustre francese: Jean Todt. E sappiamo tutti com’è andata a finire. I benefici di questo nuovo corso vengono già percepiti da Leclerc che con Vasseur è nato, sportivamente parlando. “Questo mostra la visione del nostro capo Fred Vasseur, i suoi piani per la Ferrari. Vogliamo portare la Rossa al titolo mondiale. E poiché credo nella Ferrari, ho firmato un contratto pluriennale”. Queste le parole di Charles nelle scorse settimane in replica a chi gli chiedeva se credesse nel titolo.

Sono davvero impressionato da come sta andando il lavoro con Fred. Ha imparato le basi molto più velocemente del previsto, perché la Ferrari è un grande team e opera in modo diverso da una squadra normale. Ha capito come ottenere il meglio dai suoi dipendenti e le posizioni che doveva rafforzare: sono tutti aspetti che si sono rivelati fondamentali per firmare il contratto”. 

Frédéric Vasseur – Team principal Scuderia Ferrari

Quindi la firma sotto un prolungamento pluriennale è arrivata non solo per amore, ma per un utilitarismo strategico di un pilota che ha capito che, nel medio periodo, Maranello può essere il cavallo vincente in una F1 che stravolgerà i suoi riferimenti tecnici. C’è certezza di trionfo? No, così come non c’è sicurezza del tonfo costante. 

Ma gli elementi probatori lasciano pensare che ci si stia incamminando su sentieri che portano finalmente il team fuori dalla fitta e inestricabile boscaglia. Per giungere alla vittoria non basta espletare una serie di passaggi descritti in misteriosi libretti d’istruzione. No, costruire le condizioni per arrivare stabilmente sul gradino più alto del podio è come creare una miscela equilibrata, un fluido quasi magico in cui gli ingredienti vanno ben dosati. 

A fuoco lento Ferrari sta facendo questo e nel frattempo Leclerc sta crescendo ulteriormente completandosi  come pilota. Avere accanto, dall’anno prossimo, uno come Lewis Hamilton non può che essere un’opportunità per aumentare la cifra tecnica acquisendo qualche segreto dal più vincente di sempre. Lewis rappresenterà un’opportunità, non una condizione avversa da superare. Per questo Charles ha rinnovato il contratto pur sapendo che Vasseur era già in trattative col sette volte iridato.

Quindi Leclerc vincerà il titolo? Non lo sappiamo, non abbiamo le doti divinatorie della sibilla Cumana. Sappiamo invece che la Ferrari sta raccogliendo tutti gli strumenti necessari per metterlo in condizioni di farlo. E questo fa essere ottimisti. Se poi prevarranno ancora quegli andamenti frenanti del passato allora avrà ragione chi, in redazione, ritiene che l’alloro iridato rimarrà un sogno…


Crediti foto: Scuderia Ferrari

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