Pausa estiva in F1: al controllo federale è associato quello dei team

Divieti e obblighi nella pausa estiva della F1. Ma chi è che controlla davvero? A sorpresa, non è la sola FIA a farlo

Le fabbriche dei team di F1 sono costrette a chiudere per 14 giorni in ottemperanza al regolamento sportivo, come definito nell’articolo 21.8 che individua in un arco di due mesi il momento per avviare la chiusura. Le scuderie, sulla carta, sono libere di scegliere quando entrare nella serrata estiva, purché questa si svolga nei mesi di luglio e/o agosto.

La maggior parte dei partecipanti serrerà i battenti da lunedì 5 agosto a domenica 18, giorno che precede il lunedì che porta il Circus verso la quindicesima tappa, che si terrà a Zandvoort, in Olanda (QUI il programma completo).

Nel periodo di stop, lo sviluppo dell’auto e la produzione o la progettazione di nuove parti sono severamente vietati. Ancora, durante la chiusura, i membri dei team non sono autorizzati ad avere alcun contatto su argomenti di sviluppo.

La FIA controlla questa dinamica avendo accesso a tutti i sistemi delle compagini e potendo, tra le altre cose, monitorare le comunicazioni. Tuttavia, alcune attività possono continuare a essere svolte. È possibile operare per quanto riguarda la sfera amministrativa, i servizi per le strutture, il marketing, nonché la manutenzione degli edifici e dei macchinari. 

La Federazione Internazionale è molto attenta a ciò che avviene in questa fase del campionato. Le infrazioni, infatti, vengono severamente punite. Rob Thomas, Direttore delle Operazioni della Mercedes, ha spiegato che oltre al controllo federale vi è una specie di autocontrollo interno al Circus che fa sì che nessuno si sognerebbe di infrangere l’inattività forzata. 

Pausa estiva F1
Rob Thomas, Direttore delle Operazioni della Mercedes

È molto difficile per la FIA controllare direttamente. Quindi molto dipende dall’integrità delle squadre. Cosa accadrebbe se, ad esempio, imbrogliassimo e usassimo la galleria del vento? In realtà è molto difficile mantenere questo genere di cose segrete perché le persone si spostano continuamente da una squadra all’altra e alcuni impianti sono comuni”. La sorveglianza, quindi, si fa anche indirettamente. 

Non ho mai sentito voci su altre squadre che svolgono attività, quindi spero che sia una di quelle cose con cui le persone siano d’accordo. È tutto codificato nei regolamenti sportivi:  non puoi fare nulla che implichi test o lavoro di progettazione, produzione, costruzione di automobili o qualsiasi attività di corsa“, ha chiuso Rob Thomas. Parole che spiegano come anche in uno sport competitivo e a volte cinico il buon senso prevalga.


Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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