Da un lato c’è chi spinge come un toro, dall’altro chi cerca di difendersi con ogni strumento di protezione. Ormai tra la F1 e gli Andretti si gioca una guerra di posizione estenuante che ogni giorno sembra orientarsi verso una delle due parti salvo poi cambiare indirizzo in maniera piuttosto repentina.
Si procede con andamento sinusoidale da oltre un anno. Ieri vi abbiamo dato conto della reazione stizzita di Greg Maffei nei riguardi di Piedone Andretti, oggi un altro elemento conferma che la FOM, con la collaborazione dei team presenti in griglia, ritorna a chiudersi a riccio per tutelare il proprio business.
O forse, come vedremo nelle prossime righe, che intende proprio mettere i bastoni tra le ruote al gruppo americano.
Nuovo Patto della Concordia con la norma “Anti-Andretti”?
Il regolamento della Formula 1 redatto dalla FIA prevede che in griglia possano esservi un massimo di 24 vetture e che, quindi, vi sia la possibilità di avere 12 team schierati.
La FOM, per adeguarsi a questa condizione, intende rafforzare quanto già previsto nella vecchia edizione del proprio testo di riferimento, il Patto della Concordia, garantendo la possibilità di avere dodici franchigie a contendersi il titolo.
Una vittoria per Andretti, verrebbe da dire. Ma c’è il classico però. Pur restando lo schema a dodici squadre, dovrebbero cambiare i parametri d’ingresso che ricordiamo non coincidono con quelli della FIA. Se Place de la Concorde fa valutazioni strettamente tecniche, Liberty Media osserva l’impatto commerciale della presenza di un nuovo soggetto.
Con questo espediente l’ente americano che possiede la Formula 1 ha (per ora) fatto fuori Michael Andretti. La tassa d’ingresso probabilmente aumenterà. In passato si era detto che da duecento milioni di dollari attuali potesse arrivare a 600. Ma non v’è conferma.
Ciò che dovrebbe accadere, invece, è che nel primo anno di partecipazione il potenziale nuovo soggetto possa non spartirsi i dividendi garantiti ai vecchi competitor. Ma questi elementi non inciderebbero sulla candidatura degli Andretti.
Quel che potrebbe invece pesare è il prossimo ritrovato normativo che presentiamo. Si vocifera che nelle valutazioni di un gruppo richiedente possano pesare i requisiti sportivi. Quali? gli score ottenuti nelle serie propedeutiche, ovvero la Formula 2 e Formula 3.
Senza solidi risultati sportivi in quelle serie non vi sarebbe la possibilità di entrare nella splendida dozzina. Non è ancora dato sapere se servirà necessariamente vincere il titolo o se basterà aver portato a casa delle gare. Fatto sta che questa è una norma che taglia le gambe a chi viene da altri mondi.
A questo punto chi come Andretti intende entrare in F1 avrebbe due strade: passare per una lunga trafila tra le categorie propedeutiche oppure desistere e puntare direttamente all’acquisto di una delle dieci attualmente presenti. Ammesso che qualcuna voglia cedere mollando un business assai munifico.

Il nuovo Patto della Concordia è una reazione (smodata) alle ultime mosse degli Andretti?
Quella dei team e della FOM è una chiusura, se confermata ovviamente, molto forte. E potrebbe scaturire da un moto di reazione alle recenti accelerazioni degli Andretti che non sono piaciute ai vertici di Liberty Media. L’endorsement del Congresso degli USA, la forzatura nell’aprire una nuova sede a Silverstone e l’ingaggio di Pat Symonds, uomo che occupava un ruolo di grande importanza in F1, hanno probabilmente irritato i protagonisti del Circus che ora potrebbero presentare il conto.
Nei prossimi giorni capiremo se nel nuovo Patto della Concordia verrà dato seguito a queste iniziative o se si tratta di una semplice forzatura mediatica per mostrare i muscoli dopo che gli Andretti hanno inscenato un vero e proprio atto di forza che, apparentemente, ha sortito l’effetto contrario a quello desiderato.
Quel che si registra è che pare non si possa trovare un punto di sintesi tra le parti. La motivazione di questo irrigidimento risulta misteriosa. Andretti, che ha il supporto convinto di Cadillac, accrescerebbe di sicuro sia la cifra tecnica che quella commerciale della categoria. La chiusura di Liberty Media e dei team sembra illogica eppure viene portata avanti con ferocia. Prima o poi ne capiremo le vere ragioni…
Crediti foto: F1, Formulacritica