La sfida interna in casa McLaren sta assumendo contorni sempre più delicati e, paradossalmente, potrebbe rivelarsi l’arma migliore a disposizione di Max Verstappen per rimanere in corsa per il titolo mondiale fino all’ultimo istante. La rimonta effettuata dal quattro volte iridato conferma chiaramente questa dinamica.
Vero è che la mancanza di gerarchie chiare all’interno del team di Woking ha permesso a Lando Norris di recuperare terreno nei confronti del compagno di squadra Oscar Piastri, ma ha anche indebolito l’efficacia complessiva della squadra nella lotta contro Red Bull.
A sottolinearlo è stato Gunther Steiner, ex team principal della Haas e oggi voce molto ascoltata del paddock, che nel podcast The Red Flags, ha analizzato con il suo consueto tono diretto la situazione del team inglese:
“Il miglior alleato di Verstappen per vincere il campionato è proprio la McLaren, le ‘papaya rules’ sembrano scritte per lui. Se Norris e Piastri continueranno a lottare, continueranno anche a togliersi punti a vicenda”.

Steiner ha poi aggiunto un passaggio particolarmente significativo sullo stato mentale di Oscar Piastri, apparso in calo nelle ultime settimane dopo una prima parte di stagione brillante:
“Piastri in questo momento sta faticando tantissimo. Forse non sente di avere il pieno sostegno della sua squadra per vincere il campionato. Quando accade, si perde un po’ di smalto, subentrano i dubbi e non si riesce a dare il meglio”.
Parole che aprono a una riflessione più ampia: la McLaren, che negli ultimi mesi ha colmato gran parte del divario tecnico con Red Bull, sembra oggi frenata da dinamiche interne più che da limiti di vettura. Il team di Woking ha scelto di non imporre ordini di scuderia, lasciando liberi Norris e Piastri di giocarsi le proprie carte in pista. Una filosofia nobile, ma rischiosa, soprattutto quando in palio c’è un titolo mondiale che richiede una strategia unitaria. Che forse deve essere impostata quando mancano solo quattro gare al termine.
Il risultato, per ora, è che Verstappen – approfittando delle schermaglie interne – sta lentamente ricucendo lo strappo, capitalizzando ogni occasione lasciata libera dalle due “papaya”. Se da un lato Norris ha trovato la continuità che gli era mancata nella prima metà di stagione, dall’altro Piastri sembra aver perso fiducia, forse condizionato proprio da un ambiente che non trasmette più certezze.

In un campionato piloti tirato (ben altra è la situazione in quello costruttori archiviato da un pezzo appannaggio di Woking), la McLaren rischia di diventare la propria peggiore nemica, offrendo involontariamente un assist d’oro a Verstappen. Nel team campione del mondo servirà una riflessione profonda: decidere se continuare a lasciare liberi i propri piloti o se imporre, almeno temporaneamente o caso per caso, una gerarchia utile a difendere le ambizioni mondiali di un team che, per la prima volta dopo anni, ha di nuovo una monoposto da titolo.
Il Gp del Brasile (qui il programma completo) sarà un banco di prova importante considerando anche la presenza della sprint race, la quinta della stagione. Ora la McLaren non può permettersi altri “giochetti”: Max è sempre in agguato e ha intenzione di sferrare l’attacco decisivo su una pista che l’anno scorso lo ha visto assoluto protagonista con una vittoria entrata nella storia della Formula 1.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Haas, McLaren F1
Seguici e commenta sul nostro canale YouTube: clicca qui
 
			 
					





