Le Papaya Rules tolgono, le Papaya Rules danno. Questa è la sintesi estrema del campionato del mondo di F1 2024, nel quale McLaren si è vista sfuggire un titolo piloti che era alla portata, ma ha conquistato uno storico titolo costruttori che mancava dai tempi di Mika Hakkinen e David Coulthard.
È parere piuttosto diffuso che, a un certo punto della stagione, la McLaren MCL38 fosse la vettura più veloce del lotto. Se non lo è stata in senso assoluto per tutte le 24 gare, sicuramente è stata la macchina che meglio si è adattata alle diverse caratteristiche dei circuiti che via via si susseguivano nel calendario più dilatato di sempre.
Dopo il Gran Premio di Spagna, Max Verstappen ha conosciuto un lunghissimo digiuno, interrotto soltanto nella masterclass di San Paolo del Brasile. McLaren, però, è stata poco reattiva nel riscrivere le Papaya Rules, ossia quella serie di regole di ingaggio che definivano i rapporti tra Lando Norris e Oscar Piastri.
In una prima fase, Andrea Stella, Zak Brown e gli altri dirigenti avevano dato strada libera ai due piloti a lottare tra loro; qualcosa che, nei fatti, ha sottratto punti preziosi al driver di Bristol. Alla lunga, Norris ha dovuto capitolare nei confronti di Max Verstappen che in squadra non aveva un serio avversario e poteva sfruttare i punti di vantaggio accumulati nella prima fase della stagione 2024, quando la Red Bull RB20 dominava prima di perdere la guerra tecnica: leggi qui.

A un certo punto è diventato chiaro che fosse necessario rivedere queste regole interne. Oscar Piastri, che a un certo punto ha anche iniziato a offrire prestazioni al di sotto del suo talento, si è messo malvolentieri al servizio della causa di Norris. Lo switch operativo è arrivato troppo tardi e l’inglese, da parte sua, non è stato in grado nemmeno di reggere il confronto con Verstappen, anche quando la sua vettura era palesemente più veloce della RB20.
McLaren, Papaya Rules da perfezionare
Le Papaya Rules sono state una croce nel tentativo di vincere il titolo piloti, ma si sono rivelate utili per racimolare quei punti a mezzo dei quali è arrivato il titolo costruttori, a scapito sia della Red Bull sia, soprattutto, di una Ferrari che si era fatta minacciosissima.
Proprio su queste norme, che regolano i rapporti all’interno della squadra quando i piloti sono in pista, è intervenuto il talento australiano che, diciamolo, rappresenta una delle delusioni di questo Campionato 2024. Partito lancia in resta e ottenuta la prima vittoria in carriera, poi bissata, Oscar ha visto leggermente plafonare le sue prestazioni, sviluppando una seconda parte di mondiale abbastanza opaca.
Il pilota, la cui procura è affidata al connazionale Mark Webber, ritiene che quella delle Papaya Rules sia quasi una costruzione giornalistica, visto che non esiste un quadro così rigido, ma che di volta in volta le regole vengono plasmate per adattarsi alle necessità del momento.
Piastri non ha negato la presenza di ordini di scuderia in alcune circostanze, ma ha spiegato che lui e Norris hanno sempre lavorato per il bene del team e nel rispetto reciproco. A voler essere pungenti, questa versione non è del tutto convincente poiché ci sono stati alcuni episodi in cui le tensioni si sono manifestate in maniera piuttosto netta.

F1 2025: McLaren favorita ma attenzione alle regole d’ingaggio
Nel 2025, la McLaren parte con i favori del pronostico. Questo avviene per un semplice motivo: è da considerarsi favorita automaticamente quella vettura che l’anno precedente è riuscita a imporsi sulle altre. Proprio per questo – anche se non parliamo di una legge scientifica – sarà necessario, all’interno del team, puntualizzare meglio alcune dinamiche per evitare che i due piloti si sottraggano punti preziosi, favorendo ancora una volta Verstappen, che al suo fianco avrà un compagno di squadra che certamente faticherà a stare al suo livello: Liam Lawson.
Così come McLaren, anche Ferrari si affiderà a una coppia molto ben assortita, nella quale le differenze di valori saranno esigue. Un altro team che dovrà definire per bene le regole di convivenza, per evitare che Leclerc e Hamilton, duellando in maniera accesa, possano favorire il sornione Verstappen, che punta al quinto titolo consecutivo col quale scriverebbe un altro record della Formula 1.
In questo scenario non abbiamo citato la Mercedes che sulla carta dovrebbe avere una line-up leggermente sbilanciata in favore di George Russell, se non altro per la maggiore esperienza di quest’ultimo nei confronti di un Andrea Kimi Antonelli al debutto nella massima categoria.
Insomma, quello delle regole sarà sicuramente un tema dibattuto molte volte nell’arco del prossimo mondiale, visto che i quattro top team hanno approcci diversi. Sarà quindi curioso capire, in un contesto di auspicato mantenimento della convergenza prestazionale, chi avrà ragione e se, riferendoci a Ferrari e McLaren, due galli nel pollaio sapranno convivere.
Crediti foto: McLaren F1