Nel corso di un forum tenutosi durante il weekend del Gran Premio di Miami, organizzato da Axios e The Race, Otmar Szafnauer ha annunciato la sua intenzione di candidarsi per entrare in Formula 1 con una nuova scuderia, nel ruolo di proprietario e non più di semplice team principal. Idea, tra le altre cose, già espressa in passato, come potete leggere in questo articolo: clicca qui.
Nonostante le forti resistenze mostrate in passato da Liberty Media e dalle attuali squadre nei confronti di nuovi ingressi – come testimoniato dalla lunga battaglia sull’ammissione del team Cadillac – le norme federali prevedono la possibilità di avere 24 auto in pista. Cosa che tiene aperto uno slot per un nuovo team.
Szafnauer, protagonista di una lunga carriera che lo ha visto coinvolto in realtà come BAR, Jordan, Force India, Aston Martin e Alpine, sta lavorando attivamente per essere pronto nel caso si aprisse una nuova finestra di candidatura. “Durante i miei 28 anni in Formula 1, ci sono stati momenti in cui il numero di squadre era superiore all’attuale. Quando sono entrato in BAR nel 1998, era normale parlare di pre-qualifiche. Credo sinceramente che ci sia spazio per una dodicesima squadra”, ha affermato l’ingegnere.

Otmar Szafnauer ha voglia di ritornare in F1
La sua ambizione è chiara: tornare nella massima serie del motorsport ma in una veste inedita rispetto al passato. “Ho lavorato come team principal ma sempre alle dipendenze di altri. Se dovessi rientrare, vorrei farlo come proprietario. È un’epoca diversa: oggi, solo Toto Wolff rappresenta ancora quel modello ibrido di proprietario e manager”, ha sottolineato Szafnauer.
Secondo la sua visione, un aumento del numero di vetture sarebbe un arricchimento per l’intero campionato: “Avere 24 monoposto in griglia significa più opportunità, più spettacolo. E sono convinto che ci siano abbastanza piloti di talento per supportare l’ingresso di una nuova squadra”. Un pensiero che si collega direttamente alla situazione attuale dei giovani piloti: “Tanti nomi di valore si perdono per strada. Spesso, chi non trova spazio in F1 è costretto a guardare verso la IndyCar. Il problema non è la mancanza di talento, ma di sedili disponibili”.
In chiusura, Szafnauer ha anche riservato un commento ironico al sistema di sviluppo piloti della Red Bull: “Hanno due squadre eppure scartano un numero impressionante di giovani. Forse dovrebbero considerarne una terza, così da tenerne almeno qualcuno”, ha detto con un sorriso sarcastico.
Anche se la cornice regolamentare vigente consentirebbe l’introduzione di un dodicesimo soggetto, bisogna sempre ricordare che le candidature devono essere accettate dalla FOM che valuta parametri commerciali e fiscali. Un modo per decidere arbitrariamente chi può e chi non può varcare i cancelli del Circus. Al di là delle dichiarazioni sopra riportate, l’ingresso di un’altra scuderia sembra assai improbabile.
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