Come noto, in Ferrari la situazione non è delle migliori. E mentre a Maranello si effettuano le solite dichiarazioni, mentre Fred Vasseur e gli ingegneri sono alla ricerca del potenziale perduto della SF-25, Charles Leclerc avrebbe iniziato a guardarsi intorno.
Ma bisogna guardare anche al futuro e se il 2026 rappresenta quello imminente, con le novità regolamentari, il 2027 potrebbe rappresentare una novità sul piano piloti. Negli ultimi giorni, sono riemerse le voci di un possibile approdo di Oscar Piastri a Maranello qualora Lewis Hamilton andasse via.
Ad inizio settembre, fu il giornalista spagnolo Fabio Marchi di Mundo Deportivo a riportare l’indiscrezione. Il contratto di Lewis scadrà al termine del 2026 e se non dovesse rinnovare, il #81 della griglia, sembrerebbe in lizza per sostituirlo.
Oscar Piastri: il percorso e i risultati in Formula 1
Oscar Piastri è un pilota a cui il talento non manca. Nel 2020 debutta in Formula 3 alla guida della Prema, vincendo subito il titolo. L’anno successivo, con la stessa squadra, bissa il successo ma in Formula 2.
Arriva in Formula 1 nel 2022, ricoprendo il ruolo di test driver per l’Alpine, ma è nel 2023 che segna il suo debutto ufficiale con Mclaren. Il suo anno d’esordio, nonostante i problemi della monoposto, vede una crescita costante, ottenendo podi nelle Sprint Race in Belgio e in Qatar ed il primo ufficiale in Giappone.
L’anno successivo rappresenta quello del consolidamento. Arriva il suo primo successo in carriera, vincendo sul tracciato ungherese. Insieme a Lando Norris, contribuisce a riportare il titolo costruttori a Woking che mancava dal lontano 1998.
Nella stagione attuale, diventa il diretto rivale di Norris per il titolo mondiale. Sono cinque le vittorie conquistate, l’ultima a Zandvoort, dove mette a segno il Grand Chelem per aver: ottenuto la pole, completato il 100% della gara, registrato il giro veloce con successiva vittoria. Attualmente, Piastri occupa il primo posto in classifica, con 336 punti, 22 in più di Lando. I due, anche quest’anno, hanno permesso ala squadra di ottenre il titolo costruttore, decimo nella storia della McLaren.

Le voci dal paddock: Steiner e Webber su Piastri
Stando alle ‘voci di paddock’ riemerse in questi giorni, sarebbe Oscar Piastri ad ambire al team di Maranello. E sorge una domanda spontanea: perché, se la MCL39 è in grado di metterlo tra i contendenti al titolo mondiale, Piastri guarda altrove per il futuro? Un motivo valido al momento non c’è, ma potrebbe essere evinto dalla gara scorsa.
In termini di umore, il GP di Singapore non è stato uno dei migliori per l’australiano. Non ha gradito la mossa di Norris, definendola poco team like, pretendendo la restituzione della posizione. A questo possiamo aggiungere il lungo silenzio via radio al termine della gara, con Zak Brown e Andrea Stella che esultavano per la vittoria ed i successivi festeggiamenti del team sul podio mentre lui era costretto a presenziare con i media quasi controvoglia.
Ovviamente è un ragionamento per ipotesi, però sommando il tutto, potrebbe far emergere degli screzi interni irrisolti. Una situazione forse figlia delle papaya rules, che potrebbe esplodere da un momento all’altro.
A tal proposito, Günther Steiner, intervenuto al podcast The Red Flag, ha espresso la sua opinione sulla questione. Il manager statunitense li lascerebbe correre e se dovesse scegliere un pilota su cui puntare, non avrebbe dubbi: “Devi puntare su Oscar”. E spiega anche il perché: “Ha più punti di Lando ed è stato in grado di mettersi in una posizione migliore”.
Piastri a Maranello? Scenari e condizioni
A frenare le voci sul passaggio in Ferrari, è il manager di Piastri, Mark Webber. L’ex pilota Red Bull, come riporta Paolo Ciccarone su RMC Motori, ha affermato: “Per ora deve restare in McLaren. Deve completare il percorso di crescita e anche se la Ferrari resta un punto di arrivo, deve ottenere il risultato finale”.
Parole non del tutto errate. Nessuno mette in dubbio il talento di Oscar Piastri ma oggettivamente manca ancora qualcosa affinché possa essere definito un pilota completo. Più volte etichettato come freddo, tanto da essere paragonato a Kimi Raikkonen, non si lascia intimidire facilmente dagli avversari. Ma per costruire un intero progetto attorno a sé, ciò non basta.
La McLaren è la macchina da battere ma non ha i piloti più forti della griglia. L’impressione è che Piastri sia venuto meno proprio nei momenti in cui serviva fare la differenza. A Baku, su un circuito che premia velocità e precisione, ha ripetuto due volte lo stesso errore; a Monte Carlo, pur in un contesto particolare, non è riuscito a eguagliare le prestazioni del compagno di squadra.
Non è dello stesso parere, però, Lewis Hamilton. Come riporta GP Blog, ha affermato che Piastri ha l’esperienza necessaria per prendere decisioni importanti nei momenti di gara cruciali. “Non è che sia il primo campionato per cui lotta. Ha già corso in diversi campionati per molti anni, quindi non c’è molto che io possa dirgli”, ha dichiarato Lewis.
E alla domanda se c’è un consiglio in vista del mondiale, Hamilton risponde: “Non cedere nessuna posizione. È questo che gli direi”. Ad oggi, Piastri disputerà con McLaren anche la stagione 2026. Se vincerà il mondiale, dipenderà da fattori che vanno ben oltre i piloti e se Ferrari è il suo obiettivo, ha un anno di tempo per convincere vertici e tifosi.
Crediti foto: Formula 1, McLaren
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