Il periodo difficile di Oscar Piastri sembra non avere fine. Eppure, proprio in Brasile, l’australiano era apparso abbastanza in fiducia. Tuttavia, si sono susseguiti una serie di eventi negativi che hanno permesso a Lando Norris di allungare maggiormente sul primo inseguitore al Titolo: dall’incidente nella Sprint Race alla penalità ottenuta in gara per aver tamponato la vettura di Andrea Kimi Antonelli.
Il risultato? Un ennesimo quinto posto che, se comparato con i risultati del compagno di squadra, non può far sorridere il classe 2001. Nessuno sa con certezza che cosa sia accaduto dopo quell’ormai famoso Gp d’Olanda, l’ultima vittoria di Piastri.
Senza la penalità di 10 secondi, probabilmente avrebbe potuto avere il passo per lottare per il podio, ma il 4 della McLaren è apparso decisamente più in forma, confermando quel cambio di mentalità che è mancato nel classe 2001.
Ecco, quindi, l’intervento di Mark Webber in difesa del pilota che rappresenta. Secondo l’ex Red Bull, il fattore esperienza sta giocando un ruolo cruciale. In effetti, tra i due papaya vi è un’enorme differenza di anni maturati in F1. Siamo veramente sicuri che si tratti solamente di una questione di esperienza?

Mark Webber su Oscar Piastri: “Ora deve dimostrare carattere”
24 punti non sono un’enormità da scalare. É vero, quando mancano tre gare e una Sprint al termine di questo campionato, anche se Piastri dovesse vincerle tutte, a Norris basterebbe arrivare secondo per essere comunque Campione del Mondo. Ma in questo momento, l’australiano deve solamente pensare a ritrovare la fiducia nei propri mezzi, perché solamente attraverso questa può ritornare alla vittoria.
“Lo rimetteremo in careggiata. Non penso che gli manchi la motivazione, per dirla in questo modo”, aveva dichiarato Webber ai microfoni di Channel 4. “Oscar ha avuto un periodo duro ma ora si tratta di tirare fuori il carattere. Si tratta di attivare la spinta interiore di cui ha bisogno per tornare. Deve trovare la forza di reagire”.

“Naturalmente, per lui è un processo di apprendimento ed è fantastico che stia lottando per un titolo mondiale così presto nella sua carriera. Essere in lizza per il titolo in questa fase della carriera è raro in F1”, ha spiegato l’agente ricordando la giovane età del proprio pilota.
“Quando lottavo io per il titolo, ero già un veterano. Oscar è appena agli inizi. É ben diverso. Ha bisogno di un abbraccio e qualche parola di incoraggiamento. Si vede che è pronto e che sta lavorando sodo”.
Quanto il fattore esperienza sta davvero decidendo le sorti di questo Mondiale?
Se si prende in considerazione l’ultimo periodo, si può allora affermare che il fattore esperienza stia decidendo questa lotta al Titolo. Ciononostante, non bisogna dimenticare la prima parte di stagione in cui l’aussie della McLaren è riuscito a mettersi costantemente davanti al proprio compagno di squadra e a dominare alcune gare.
Certamente Norris può contare su una maggiore esperienza in categoria, ma fino a Zandvoort era il pilota inglese ad aver bisogno di quel qualcosa in più per battere il proprio compagno di squadra. Il DNF sembrava poi aver messo fine alla sua rincorsa. E se proprio questo episodio avesse riaperto la lotta al Mondiale?
La mia impressione è che Piastri abbia deciso di gestire il proprio vantaggio, convinto di non dover più spingere al limite, mentre Norris, non avendo più nulla da perdere, si sia liberato di quella pressione che gli faceva perdere dei decimi nei confronti del compagno.

Una volta resosi conto di essere in grado di poter raggiungere un traguardo così importante, l’inglese ha alzato l’asticella ed è diventato irraggiungibile per tutti, persino per Max Verstappen. Le ultime due gare, infatti, in cui la MCL39 è stata la miglior macchina, hanno messo in risalto il talento di Norris e la difficoltà di Piastri.
Per concludere, l’esperienza è un fattore che deve assolutamente essere considerato, ma è evidente che al talento australiano sia sfuggita la situazione dalle mani. Per le sorti di questo Mondiale, quindi, resta da vedere se Oscar riuscirà davvero ad attivare quella spinta interiore di cui ha bisogno per tornare a vincere.
Crediti foto: McLaren
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