Sessanta Gran Premi possono bastare per trasformare un debuttante in un protagonista assoluto. Nel caso di Oscar Piastri, il percorso è stato fulmineo: in poco più di due anni il ventiquattrenne australiano è passato dall’essere una giovane promessa della McLaren a guidare la classifica piloti di Formula 1, contendendo il titolo al compagno di squadra Lando Norris.
Il talento di Melbourne aveva già dato prova di sé nelle categorie minori, con un tris di successi consecutivi in Formula Renault Eurocup, Formula 3 e Formula 2. Al debutto nel 2023 si è fatto subito notare, conquistando due podi e una vittoria nella Sprint, chiudendo la stagione con 97 punti.
Il 2024 ha segnato la svolta. Con una McLaren in crescita, Piastri ha centrato le prime vittorie in carriera, otto podi complessivi e 292 punti, triplicando il bottino dell’anno precedente. Numeri che lo hanno proiettato tra i protagonisti della nuova generazione.
Quest’anno l’ascesa si è fatta definitiva: sei successi, dodici podi e una costanza impressionante che lo ha portato in testa al mondiale, con nove lunghezze di vantaggio su Norris alla pausa estiva. “Negli ultimi sei mesi è stato incredibile, non c’è altro modo di dirlo”, ha ammesso il pilota nel motorhome McLaren di Budapest parlando ai microfoni di F1.com. “Entriamo nei weekend sapendo che la lotta per la vittoria è spesso una questione interna al team. È una situazione particolare, ma anche divertente”.

Oscar Piastri: l’uomo di ghiaccio
A rendere Piastri un avversario ostico non sono solo le sue qualità velocistiche, ma anche la capacità di mantenere sangue freddo sotto pressione. “Non c’è rumore nella testa di Oscar”, ha spiegato il team principal Andrea Stella, sottolineando come la lucidità del giovane australiano gli consenta di assimilare rapidamente informazioni e crescere con continuità.
Il paragone con campioni del calibro di Schumacher e Alonso, fatto dallo stesso Stella, non ha lasciato indifferente Piastri. “Sapere che anche piloti di quel livello avessero dei punti deboli è un insegnamento prezioso. Non sono perfetto, nessuno lo è, ma essere accostato a quei nomi è speciale”.
Accanto al sostegno della McLaren, Piastri può contare sulla figura di Mark Webber. L’ex pilota Red Bull, nove volte vincitore in carriera e protagonista del mondiale 2010, segue da vicino la gestione del connazionale. “Il suo consiglio è molto utile”, riconosce Piastri. “Ha vissuto sulla propria pelle una lotta per il titolo e sa cosa comporta. È un punto di riferimento prezioso, non solo in questa fase ma sin dal nostro primo lavoro insieme”.

Oscar Piastri e la sfida interna con Norris
La McLaren ha ormai consolidato la leadership tra i costruttori e il duello per il mondiale piloti si è trasformato in un affare a due. Norris, dopo un avvio più solido, ha visto Piastri prendere il comando a metà stagione, ma tre vittorie in quattro gare hanno riportato il britannico a ridosso del compagno di box.
Le tensioni non sono mancate, come dimostra l’incidente di Montréal che costò caro a Norris, ma la squadra è riuscita finora a mantenere la sfida entro i confini delle regole interne: niente contatti e obiettivo comune al vertice. “La nostra è una dinamica particolare”, spiega Piastri. “Fuori dalla pista andiamo molto d’accordo, ci divertiamo, poi in macchina ciascuno pensa a massimizzare il risultato. È competitivo, ma sano”.
Con dieci gare ancora in calendario, la battaglia interna alla McLaren promette scintille. Norris porta con sé l’esperienza maturata contro Verstappen nella stagione passata, Piastri la freschezza di chi sembra non sentire il peso del momento. “Non sono preoccupato per il distacco ridotto”, ha dichiarato l’australiano. “Il ritmo è stato buono e mi aspetto che resti così fino alla fine”. Una lettera d’intenti per una sfida a due dalla quale uscirà il campione del mondo 2025.
Crediti foto: McLaren F1
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