Helmut Marko ha emesso la sua sentenza e questo potrebbe non essere un bene per la Red Bull. Senza voler affibbiare etichette scomode, ricordiamo ai gentili lettori che l’ultima “profezia” del dottore è miseramente fallita. L’ex pilota di Graz aveva dichiarato, in pieno inverno, che la Red Bull avrebbe dominato sulla scia del campionato 2023. Ma guardando ai risultati attuali, la McLaren è più di una minaccia considerando è avanti nella classifica costruttori e in quella piloti pressa come un maglio con Max Verstappen che vede Lando Norris farsi sempre più vicino nei retrovisori virtuali.
Proprio sul britannico, Marko ha delineato la sua previsione, affermando che le incertezze mostrate durante il campionato 2024 lo incateneranno al ruolo di vice campione del mondo, poiché non possiede la solidità psicologica di Max. In tutta onestà, questa è un’evidenza talmente chiara che risulta difficile sostenere il contrario.

Red Bull: la “giocata psicologica” di Helmut Marko
Tuttavia, in Formula 1, la tenuta mentale da sola non basta. Serve una macchina competitiva e un team in grado di sostenere la sua efficacia tecnica, elementi che, al momento, in Red Bull sembrano mancare. Di fatto, il vantaggio di Verstappen si sta progressivamente assottigliando, ora a 52 punti, un margine non proprio rassicurante, con sei gare e tre sprint race da disputare prima della fine del campionato, prevista per l’8 dicembre mentre saremo impegnati con presepi e alberi di Natale.
Durante il Gran Premio d’Austria, la superiorità mentale di Verstappen è emersa chiaramente. Dopo il contatto, di cui era evidente la responsabilità dell’olandese, Norris ha provato a reagire, ma il suo atteggiamento combattivo si è presto trasformato in una remissiva accettazione, dando a molti l’impressione che, sul piano psicologico, non ci fosse partita a favore del pilota della Red Bull.
Helmut Marko si aggrappa a quell’episodio e ad altri più marginali sostenendo che Verstappen gode di un vero e proprio vantaggio mentale, che alla fine sarà decisivo nel determinare la tenzone sportiva del 2024. “Max è il migliore, è il più veloce e, soprattutto, ha la forza mentale per lottare per il titolo più di quanta ne abbiano Lando Norris e Charles Leclerc”. Queste dichiarazioni, rilasciate a Motorsport Spagna, non mancano di includere un riferimento al monegasco della Ferrari, che sembra essere sempre nei pensieri del super consulente Red Bull.
“Sappiamo che Norris ha alcune debolezze mentali”, ha affermato Marko. “Ho letto che deve seguire alcuni rituali per ottenere buoni risultati in gara”. Su questo punto, però, è difficile concordare con l’austriaco, considerando che è una prassi comune tra i piloti adottare piccole routine o tic – chiamateli come preferite – per sentirsi a proprio agio. Lo stesso Michael Schumacher – e non parliamo certo di un pilota di calibro inferiore – usava applicare delle routine che lo mettevano nella sua comfort zone.

La verità è che in Red Bull stanno iniziando ad aggrapparsi a qualsiasi elemento per convincersi che la lotta al mondiale sia chiusa. In realtà, la battaglia è più aperta che mai, e il Gran Premio di Austin sarà un vero spartiacque, visto che verranno introdotte diverse novità sulla RB20. Se queste non risponderanno subito, rischieranno di essere superati anche nella classifica più importante: quella piloti.
Il “celodirusmo” di Helmut Marko, a essere sinceri, appare più una manifestazione di debolezza che una prova di forza. Evidentemente, a Milton Keynes iniziano a temere di poter perdere entrambi i campionati.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing