Questione di opportunità

In Cina ci sarà la prima Sprint Race del modiale di F1 2024. Una scelta che ha un fine ben preciso ma che scontenta i protagonisti del Circus

Col Gran Premio della Cina ci sarà la prima Sprint Race del campionato del mondo 2024. Chi l’ha piazzata proprio a Shanghai deve essere stato mosso da una sorta di gusto perverso. 

La Formula Uno manca dal paese asiatico dal 2019. Era il millesimo gran premio della storia della categoria. Vinceva Lewis Hamilton che si avviava verso il sesto titolo. Il mondo non era ancora stato sconquassato dalla pandemia di Covid. Sembra passata un’era geologica e invece è trascorso solo un lustro.

In cinque anni sono mutate anche le regole della F1: gomme da diciotto pollici, effetto suolo e tante altre novità che nei fatti non danno ai team punti di riferimento.

Una cosa che mal si sposa con la mancanza di sessioni di prove. Le libere saranno limitate a un’ora e in quel frangente dovranno essere definiti gli assetti a fronte di una serie impressionante di variabili che i simulatori potrebbero non aver previsto. 

I piloti se ne sono lamentati pubblicamente. Alcuni di loro si sono lasciati andare a commenti non proprio oxfordiani. Ma nessuno si scandalizza. In effetti, però, le rimostranze non sono del tutto de-calibrate.

GP Cina F1 Orari

Sprint Race per il Gp di Cina: una scelta non casuale

Shanghai è un tracciato molto severo con le gomme. Christian Horner ha osservato che la prima curva dura all’infinito e che  anche altre pieghe ad alta velocità determinano un grande stress per l’anteriore sinistra.

Come se non bastasse, oltre ad essere la prima volta che le auto “next gen” correranno a Shanghai, il circuito è stato anche riasfaltato. Si tratta di una vera e propria sfida che anche i team più avanti con la sfera simulativa potrebbero faticare a superare.

Casualità? No, la scelta è stata strategica e serve a mescolare un po’ le acque in un contesto tecnico in cui la Red Bull la fa ancora da padrone. Se l’operazione imprevedibilità andrà a buon fine lo capiremo soltanto a motori accesi. 

Proprio per provare ad ovviare alle difficoltà i team hanno imposto programmi di lavoro più serrati con i piloti protagonisti di lunghe sessioni al simulatore.

Basterà per mettere insieme il puzzle? Molto dipenderà dai numeri forniti dalla Pirelli sull’abrasività dell’asfalto. Se questi sono ben calibrati allora non si arriverà del tutto all’oscuro. 


Crediti foto: Shanghai Circuit

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