Oliver Bearman studia dal professor Hamilton

Il futuro pilota della Haas sogna di tornare in Ferrari. Per farlo del completare la crescite e intende farlo nel solco tracciato da Lewis Hamilton

A volte la vita è strana: nonostante non sia stata la sua miglior stagione in Formula 2, Oliver Bearman è riuscito a ottenere la promozione in Formula 1. Questo è il paradossale destino del giovane pilota che non ha intenzione di sprecare l’opportunità d’oro offertagli dal team Haas, il quale ha visto in lui un talento su cui investire, con l’obiettivo di renderlo un pilota idoneo alla massima categoria.

Oliver è in piena fase di apprendimento. Parliamo di un giovane che sta ancora costruendo la sua carriera e che intende approcciarsi al nuovo contesto con umiltà e la volontà di imparare. Quale miglior occasione di osservare da vicino, grazie ai rapporti tra il team americano e la Ferrari, il lavoro del suo connazionale Lewis Hamilton?

[Hamilton] Porterà una buona mentalità alla squadra, una mentalità vincente, ma ovviamente il suo talento è innegabile. È uno dei migliori. È fantastico che in qualche modo possa condividere la sua esperienza con me. Spero di imparare molto da lui e spero che lo faccia anche la Ferrari, perché penso che sarà una grande risorsa per il team“, ha dichiarato il pilota della Prema ai microfoni di Sky Sports.

Oliver Bearman, pilota di riserva di Ferrari e Haas

Pur correndo per la Haas, Bearman ricorda bene di essere un conducente uscito dall’Academy Ferrari e non può dimenticare l’opportunità che il team di Maranello gli ha dato, permettendogli di debuttare in Formula 1 a soli 18 anni in sostituzione di Carlos Sainz. Nella gara in Arabia Saudita, il giovane pilota ha fatto una buona impressione (battendo tra l’altro Hamilton, ndr) e, anche per questo motivo, negli anni a venire punta a tornare alla casa madre.

Penso che la Ferrari sia uno dei marchi più iconici al mondo. Se disegni un’auto, è rossa. È un marchio che è sinonimo di corse, di vittoria, di successo e anche di piloti fantastici. Essere diventato il più giovane pilota della Ferrari è stato qualcosa di molto speciale per me“, ha detto riferendosi al GP di Jeddah.

“Certo, voglio vincere i campionati del mondo, e farlo con la Ferrari è il mio sogno. Mi sostengono dal 2021. Hanno visto qualcosa in me fin dall’inizio. Hanno deciso di fidarsi di me, e anche solo mettermi al volante a Jeddah è stato un grosso rischio da parte della Ferrari. Questo dimostra che credono in me, che hanno fiducia nelle mie capacità e, naturalmente, un giorno mi piacerebbe vincere un campionato, soprattutto con la Ferrari“.

Le idee sono chiare per il pilota di Chelmsford, che non pecca certo in ambizioni. Tuttavia, il cammino è ancora lungo, poiché sia Hamilton che Leclerc sono legati a contratti piuttosto duraturi. Sarà necessario fare bene i conti e tenere testa a un osso duro come Esteban Ocon. Nel team statunitense, un altro pilota di grandi ambizioni, anch’egli cresciuto nell’Academy di Maranello, non è riuscito a sfruttare l’occasione e ora prova a rientrare dalla finestra: Mick Schumacher.

La Formula 1 è uno sport che non concede tempo e che non lascia spazio a esitazioni, quindi sarà importante partire subito bene per cominciare a scalare i gradini di una scala che porta direttamente a Maranello.


Crediti foto: Scuderia Ferrari 

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