Quella del 2026 sarà la stagione numero dodici per Max Verstappen in Formula 1, dieci delle quali trascorse in Red Bull. Grazie alle sue abilità di guida, negli anni il team ha concentrato il progetto attorno a sé, portandolo alla conquista – meritatamente – di quattro titoli mondiali.
L’olandese, infatti, è sempre più definito come il nuovo riferimento della griglia. A farlo è sia Damon Hill, con riferimento alle nuove generazioni di piloti, ma anche George Russell che, come riporta PlanetF1, lo ha definito il “gold standard”.
Il problema dei compagni di Verstappen: talento o compatibilità?
Max Verstappen, sebbene quest’anno è stato in grado autonomamente di piazzare Red Bull al terzo posto costruttori, davanti alle due Ferrari, non corre da solo. Negli anni trascorsi a Milton Keynes, ha condiviso il box con diversi team mate e per loro, non è stata un’impresa facile.
Ne sa qualcosa Daniel Ricciardo, che per non perdere se stesso, ha deciso di andare altrove, mettendo di fatto fine alla sua carriera in F1. Ne sanno qualcosa anche Pierre Gasly e Alexander Albon, che hanno condiviso il box nel 2019. Entrambi, senza mai fare la differenza.
L’opinione comune era quella che i due fossero troppo inesperti per mettersi alla guida della Red Bull. Un minimo di verità c’è, ma la motivazione risiede anche in un altro fattore. A renderlo noto fu l’attuale pilota Williams, che ammise che Verstappen richiede uno stile di guida molto puntato sull’anteriore, rendendo di difficile gestione il posteriore.
Col senno di poi, si può affermare che non è uno stile di guida adatto a tutti, tanto che la squadra cambiò strategia, decidendo di affidarsi ad un pilota con più stagioni alle spalle: Sergio Pérez. Il messicano, che l’anno prossimo ritorna alla guida di Cadillac, ha disputato stagioni più rosee, ma le scarse prestazioni del 2024 hanno messo la parola fine alla sua permanenza in Red Bull.
Pérez si unì a Verstappen nel 2021 e nei suoi quattro anni a Milton Keynes ha totalizzato 6 vittorie, 3 pole e 29 podi. Anche se l’unica cosa che si ricorda, è la difesa ai danni di Lewis Hamilton ad Abu Dhabi. A lui, nel 2025, sono seguiti Liam Lawson e Yuki Tsunoda.

L’identikit del compagno ideale secondo Verstappen
Prima di porre l’attenzione sul 2026 e sul nuovo team mate, Max Verstappen individua le caratteristiche del suo compagno di squadra ideale. Come riporta PlanetF1, l’olandese ammette che non devono essere necessariamente amici al di fuori del paddock ma non deve mancare una solida intesa.
“Deve essere bravo nello sviluppo della macchina con la squadra”, dice il nuovo #3. “Deve essere cordiale, divertente, aperto di mentalità, senza nascondere le cose durante il weekend tra i due piloti”, ha aggiunto poco dopo.
La cosa fondamentale è che deve saper contribuire alla crescita della squadra, sottolinea Verstappen. E poi conclude: “Se poi si è buoni amici fuori dalla pista, è un bel bonus, ma non è strettamente necessario, purché si sia molto professionali in pista e ciò vada a beneficio del team”.
Parole che, volente o nolente, fanno capire il pensiero di Max sui piloti con il quale ha condiviso il box. È evidente come per ora non abbia trovato queste qualità in nessuno di quelli citati poc’anzi, non potendo contare – e la pista lo dimostra – sul loro supporto. Ne è un esempio Yuki Tsunoda ad Abu Dhabi, che alla richiesta di difesa su Lando Norris, non si è rivelato all’altezza, beccando anche una penalità.
Hadjar alla prova Red Bull: l’ottavo compagno di Verstappen
Nella nuova stagione, Max Verstappen avrà un nuovo compagno di squadra, l’ottavo da quando è in Red Bull. Il suo nome è quello di Isack Hadjar che debutta nel team austriaco dopo solo un anno trascorso a Faenza, lasciando il suo sedile ad Arvid Lindblad.
Per il francese, il 2025 ha rappresentato una solida stagione, che ha dato voce al suo talento nelle occasioni in cui la Racing Bulls gliene ha dato occasione. Dopo l’errore a Melbourne, con successiva critica da parte di Helmut Marko, Hadjar si classifica tra i rookie migliori della stagione, secondo solo ad Antonelli.
Sono 51 i punti conquistati, con un unico podio in cui è salito sul terzo gradino a Zandvoort. Un’ottima stagione d’esordio, in grado di far cambiare idea anche all’ex consigliere Red Bull, con successiva promozione. Isack è consapevole però che l’impresa non sarà facile e lo fa avvertendo tutti, affermando che nel primo mese di convivenza, potrebbe essere più lento.
Situazione comprensibile, frustrante come definisce egli stesso, ma essendo consapevole, può renderlo più preparato. Ciò che può essere a favore di Hadjar sono i nuovi regolamenti. Il 2026 rimette tutti – o quasi – sulla stessa linea e se Red Bull non dovesse più essere la squadra che conosciamo tutti e anche Verstappen dovesse essere in difficoltà, le eventuali prestazioni deludenti di Isack, potrebbero pesare di meno.
Un anno ancora da scrivere, ma ricco di chances per tutti. Difficile immaginare una Red Bull in difficoltà, così come Max Verstappen, anche perché sono molte le voci di un motore, insieme a quello Mercedes, superiore alla concorrenza per aver sfruttato zone grigie del regolamento. Ma solo la pista saprà dare risposte.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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