Sono nato il 7 settembre e ho una cugina venuta al mondo il 1° agosto… E chi se ne frega, potrebbe dire qualcuno. Ebbene, il giorno del mio primo compleanno coincise con il decimo anniversario dal primo titolo iridato di Lauda. E allora non è un caso che io sia nato nel 1984, anno dell’ultimo Mondiale di Niki.
Dell’edizione di quarant’anni fa è facile pensare all’avvento di Ayrton Senna e al distacco di mezzo punto tra il vincitore e il secondo classificato della stessa scuderia, ma io non voglio dimenticare l’abbraccio tra Marlene e Prost, quando l’allora signora Lauda consolò Alain dicendogli: “Non rammaricarti, avrai tante altre occasioni”…
Profetica… Da un professore…al ‘Professore’, considerato che in un numero di ‘Ruote classiche’ dedicato ai settant’anni della Ferrari l’austriaco fu definito ‘Il calcolatore umano’. L’allievo ha superato il maestro? Forse. Al riguardo Niki era ormai esperto, perché era stato Clay Regazzoni a segnalarlo al Drake.
Non è difficile pensare poi al rapporto con Enzo Ferrari: lo pensavamo quasi tutti deteriorato, ma in uno speciale di Autosprint del 2017 Leo Turrini raccontò di un telegramma di congratulazioni dell’austriaco inviato al Drake. In quel numero lo stesso Lauda parlò del suo addio a Maranello e del ‘Grande Vecchio’: <<All’inizio era molto arrabbiato con me.
![Enzo Ferrari e Niki Lauda](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/02/Ferrari-1-jpg.webp)
<<Disse che ero andato via per un ‘mediatore di salumi’ (Tanzi della Parmalat). Ma poi lo incontrai di nuovo a Imola nelll’82, ai box del GP di San Marino. Mi salutò e ci abbracciammo. Enzo Ferrari era fatto così. L’uomo più incredibile che io abbia mai conosciuto>>.
E proprio ricordando il quarantesimo anniversario dal primo Mondiale di Lauda Pino Allievi scrisse sulla Gazzetta di un “affetto che sia Ferrari sia Lauda hanno sempre nascosto come una cosa intima, da non condividere con nessuno”. Perché, almeno in questo, i due erano clamorosamente identici”. Niki, il Drake e quel 1984: tu chiamale, se vuoi, emozioni.
Crediti foto: F1