Newey – Ferrari: una profezia che non si autoadempie

Ogni giorno emerge un nuovo, presunto, dettaglio sul legame tra Adrian Newey e la Ferrari. L'ingegnere è davvero così prossimo a vestire il rosso?

Credere fermamente, sperare in maniera quasi fideistica, approcciarsi con dogmatismo irrazionale non sempre basta per far succedere qualcosa. Sarebbe comodo, no? Ci si mette là, ci si concentra e l’oggetto dei nostri desideri si materializza. Avete presente la scena in cui Massimo Troisi chiama a sé il vaso senza che il manufatto reagisca? Ecco, Adrian Newey in Ferrari sembra esattamente la replica di quel famoso passaggio.

Alcuni organi stampa hanno ormai deciso che l’affare è fatto. Quindi, con cadenza quasi quotidiana, ci “deliziano” con particolari sempre più succulenti ma probabilmente frutto della fantasia di chi deve produrre un contenuto a tutti i costi.

Questo non vuole dire che l’affare non si possa fare, ma da qui a sostenere che sia solo questione di ratifiche formali ce ne passa. La questione è semplice: come la si volti e come la si giri, ci sono elementi per raccontare la propria verità, per spingere sull’acceleratore della fantasia e sperare che la divinazione si materializzi. 

Il clima in Red Bull è pesante, questo è un fatto. Ma è così tossico da spingere l’ingegnere inglese a dire addio per spostarsi a Silverstone, a Brackley o nella stra-citata Maranello? Gli ultimi sviluppi – e le vittorie convincenti del team – parlano di un’aria meno asfittica e velenosa. Non quel ginepraio che viene descritto da redazioni immateriali e fintamente strutturate. 

Adrian Newey - Ferrari
Adrian Newey – Ferrari: una suggestione destinata a rimanere tale?

Red Bull stuzzica la fantasia di Newey con una nuova hypercar

Le nubi pare si stiano così tanto diradando che il vulcanico ingegnere di Stratford-Upon-Avon avrebbe messo mano a un altro progetto “Made in Red Bull”. Almeno questo è quanto riferisce Joe Saward, uno che le cose solitamente le sa, uno che non ha bisogno di sparare la cannonata per raccattare consenso. Uno a cui ci si ispira nel fare informazione.

La nota penna del motorsport d’oltremanica sostiene che gli extra guadagni derivanti dai dividendi garantiti dalla FOM tramite il Patto della Concordia vengono messi a disposizione di altri progetti esterni al mondo della Formula Uno. 

In tal senso, la Mercedes ha in cantiere il progetto vela di Ineos al quale lavorava con gran costanza James Allison prima di essere richiamato alla base, la Ferrari ha spinto sulla 499P per il WEC, mentre la Red Bull ha definito la vettura stradale RB17 firmata proprio da Adrian Newey. 

Red Bull RB17: il progetto che potrebbe tenere legati Adrian Newey e il team di Milton Keynes

L’auto sarà mostrata al Festival di Goodwood, tradizionale appuntamento motoristico a cui gli inglesi tengono molto e che quindi ha gran risalto.

Cinquanta gli esemplari di partenza per un costo di sette milioni di dollari l’uno. Una trentina sono già piazzati, gli altri sono stati offerti a facoltosi uomini nipponici proprio la settimana scorsa con Newey a fare da gran cerimoniere.

Vi pare che uno così coinvolto stia per chiudere i bagagli e andarsene altrove? Tra l’altro, bisogna aggiungere, col rischio di non poter nemmeno disegnare la prima vettura 2026 a causa di un gardening che potrebbe essere veramente molto lungo? 

A questa verità, perché tale è, va sommato un altro dettaglio mica da ridere: Newey sta lavorando a una nuova supercar che sfrutterà la tecnologia acquisita in Formula Uno, che costerà meno e che avrà una produzione più massiccia della RB17 che deve rimanere un oggetto raro per gente che non fa i conti con i soldi.

Insomma, cari lettori di formulacritica, non intendiamo dare nessuna notizia. A differenza di altri non ne abbiamo (beh, nemmeno loro). Il nostro obiettivo, speriamo centrato, è aver provato a fornire degli elementi per stimolare una sana e disinteressata riflessione.

Ognuno, alla fine di questo scritto, può farsi la propria idea. E decidere se piegarsi al fanatismo informativo.


Crediti foto: Formulacritica, Oracle Red Bull Racing

Exit mobile version