La chiusura definitiva: Newey – Ferrari e quei programmi divergenti

È Frédéric Vasseur a intonare il triplice fischio su una trattativa mai veramente decollata e che forse è stata raccontata con un'enfasi che aveva fini diversi da quelli informativi

Non che ce ne fosse bisogno, ma è arrivata la conferma definitiva che Adrian Newey non sarà un uomo Ferrari nel 2025. E forse mai. Dopo mesi di congetture, analisi e ricostruzioni fantasiose che hanno smascherato diversi presunti insider, rivelatisi per quello che sono – persone poco informate – l’ingegnere ex Red Bull si sta per legare con Aston Martin. La ratifica dovrebbe arrivare martedì prossimo, quando la scuderia di Silverstone pare abbia organizzato una conferenza stampa nella quale svelerà ciò che ormai è noto a tutti.

Parlavamo di conferme definitive, e infatti è stato Frédéric Vasseur, in un’intervista a L’Équipe, a svelare che non se ne farà nulla: “Newey? Ci sono state delle discussioni, sì. Ma probabilmente le sue idee erano diverse da ciò che io avevo in mente per lui. Forse un giorno troveremo un punto d’intesa. Ma come ho detto, non è un singolo a cambiare il risultato di una squadra. Il gruppo è sempre più forte del singolo”.

Ferrari
Frédéric Vasseur, team principal Scuderia Ferrari

Newey – Ferrari: tanta “fuffa” e poca carne

Pietra tombale su una vicenda di cui si è discusso troppo e che, onestamente, aveva stancato tra analisi di comodo e spifferi di chi millanta conoscenze interne ma che, in verità, passa più tempo a inventare che a riportare fatti veri.

Di concreto c’è che Vasseur e Newey (o chi per essi) si sono seduti a un tavolo e hanno trattato, ma la partita si è chiusa presto, molto prima di quanto si è letto in questi mesi. La decisione di accettare Aston Martin è stata rapida e nei prossimi giorni ne avremo la conferma.

L’ingegnere inglese – la sua storia lo racconta – è sempre stato restio a spostarsi dalla sua base e non è mai stato realmente attratto dall’idea di trasferirsi in Italia, Paese nel quale ebbe anche qualche problema dopo la morte di Ayrton Senna, visto che dovette affrontare un processo insieme alla Williams. Un’esperienza provante e forse mai del tutto superata.

Non si sta certo insinuando che questa sia la motivazione alla base di un matrimonio che non si consumerà; i fattori sono altri e probabilmente non rientrano nemmeno nella sfera economica, che qualcuno oggi usa come prova a giustificare una trattativa non conclusa.

Vasseur afferma di mettere il gruppo al centro di tutto, ma questa spiegazione sinceramente non regge. Newey non è mai stato un libero battitore; ha sempre lavorato in equipe, utilizzando peraltro un’organizzazione orizzontale e non verticistica, come ha raccontato in molte interviste nel corso degli anni.

È una sorta di “primus inter pares”, quindi, chiamato a dare l’ultima parola su un progetto tecnico, ma con una mentalità aperta, in cui anche il più giovane degli ingegneri ha voce in capitolo e diritto di contribuire al processo creativo. Tra l’altro, a smentire l’idea del singolo che si impone sugli altri, in Aston Martin Adrian Newey troverà tecnici del calibro di Dan Fallows, Enrico Cardile e Andy Cowell, che di certo non cederanno il passo né verranno demansionati per fare spazio al vulcanico ingegnere ex Red Bull.

È molto più probabile che Ferrari e Newey non si siano mai realmente trovati in sintonia. Sedersi a un tavolo, chiacchierare e provare a capire se ci sono i margini per un’intesa non significa che la strada fosse tracciata, come ci è stato raccontato per troppo tempo. Finalmente, questa storia arriva ai titoli di coda e probabilmente nessuno potrà parlare di rimpianto, visto che le parti non sono mai state seriamente vicine.


Crediti foto: Formulacritica, Scuderia Ferrari HP

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