Steve Phelps, commissioner della NASCAR, intervistato il giorno prima della gara Toyota/Save Mart 350 da Puck News, ha fatto un quadro dello stato di salute del motorsport negli Stati Uniti d’America, evidenziando l’interesse del pubblico americano in favore della F1 a cui fa da contraltare un drastico calo di ascolti verso la Indycar. Ecco alcuni punti salienti dell’intervista.
La NASCAR non considera F1 e IndyCar come competitor diretti
Phelps ha evidenziato che il pubblico della NASCAR ha una sovrapposizione limitata con quello della F1, solo il 6% in più, e una sovrapposizione moderata con IndyCar, del circa 20-25%. Questo indica che i tre campionati attraggono fanbase distinte, con la NASCAR che si posiziona come il leader indiscusso nel motorsport statunitense.
Il manager ha descritto la serie a ruote coperte come un’esperienza più accessibile e orientata ai fan, in contrasto con l’esclusività della F1, che si rivolge a un pubblico più elitario e benestante. Inoltre, ha notato che i numeri di spettatori televisivi della categoria, anche per la sua serie secondaria Xfinity, trasmessa su The CW il sabato pomeriggio, sono comparabili o superiori a quelli della Formula 1 negli Stati Uniti, nonostante l’attenzione mediatica che questa riceve grazie a eventi come il film di Hollywood con Brad Pitt o il potenziale accordo sui diritti con Apple.
Phelps ha celebrato il successo della F1 e dell’IndyCar, considerandolo positivo per il motorsport in generale: “Se il motorsport cresce, è una cosa positiva. Considerando che siamo al vertice del motorsport a livello nazionale, e lo siamo di gran lunga, è una buona cosa”, sottolineando come la NASCAR rimanga il leader domestico grazie ai suoi numeri di audience significativi, che includono la Cup Series, la Xfinity Series e la Truck Series.

Il successo e la resilienza della categoria
La NASCAR ha rafforzato la sua posizione dominante nel motorsport statunitense nonostante l’ascesa della F1. Phelps ha sottolineato che, dopo un periodo di declino costante per circa un decennio fino al 2019, NASCAR ha invertito la tendenza. Questo successo è attribuito a diverse iniziative strategiche come le NextGen Car: introdotte nel 2022 che hanno migliorato la competizione in pista e ha contribuito a un accordo sui diritti mediatici da miliardi di dollari, nel 2023.
I numeri di spettatori televisivi della NASCAR rimangono robusti, superando spesso quelli di F1 e IndyCar, anche per le serie minori come la Xfinity Series. Phelps ha enfatizzato l’importanza di allineare la NASCAR con l’industria dell’intrattenimento, competendo non solo con altri sport ma anche con streaming e media tradizionali per attirare nuovi fan e sponsor globali.
Se la Formula Uno guadagna popolarità grazie a eventi mediatici e l’IndyCar lotta con una diminuzione di spettatori visto che il double-header dell’Iowa Speedway 2025 ha registrato meno di 650.000 spettatori medi.
Tuttavia, Phelps vede il successo di altri campionati come un beneficio per l’intero settore, senza percepire una minaccia diretta per la NASCAR. Inoltre, il suo approccio pragmatico e orientato al futuro è evidente nella gestione delle sfide legali e nell’apertura a nuove opportunità di crescita, come l’espansione globale e l’integrazione con l’industria dell’intrattenimento.
Steve Phelps è fiducioso nella posizione dominante della NASCAR, che non teme la competizione con F1 e IndyCar grazie a fanbase distinte e a numeri di audience solidi. Phelps si concentra sulla crescita del motorsport nel suo insieme. La sua visione strategica, supportata da innovazioni come la NextGen Car e da accordi mediatici considerevoli, mira a mantenere la NASCAR rilevante e competitiva in un panorama di intrattenimento sempre più affollato.
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