A Jerez de la Frontera, dove si sta tenendo il Gran Premio di Spagna del Motomondiale, tiene banco la polemica sulla questione della mancata sicurezza, allo scorso Gran Premio del Qatar, che ha visto vittima l’attuale campione del mondo, lo spagnolo Jorge Martín dell’Aprilia Racing.
Durante la gara, Martín è caduto in curva 14, e a causa della dinamica dell’incidente è stato travolto da un’altra moto che viaggiava a oltre 200 km/h. Martín ha riportato un pneumotorace e undici fratture costali, oltre a una lieve infiammazione pleurica. Dopo l’incidente, è stato ricoverato all’Hamad General Hospital di Doha, dove è stato sottoposto a drenaggio toracico per favorire la riespansione polmonare.
Le sue condizioni, pur gravi, sono in lento miglioramento, e il pilota è stato rimpatriato in Spagna con un volo medicalizzato, poiché il suo polmone non poteva sopportare la pressurizzazione di un volo commerciale. A Madrid, Martín è stato sottoposto a ulteriori esami presso la Clinica Internazionale Ruber per monitorare la sua guarigione.

Le critiche di Massimo Rivola alla F1 per l’incidente di Jorge Martín
Massimo Rivola, CEO dell’Aprilia Racing, dal paddock di Jerez ha colto l’occasione per esprimere una forte critica alla gestione delle piste condivise tra MotoGP e F1, puntando il dito contro le infrastrutture di sicurezza inadeguate per le moto.
Secondo Rivola, il circuito di Losail, progettato con standard più orientati alla F1, presenta aree di fuga non idonee per la MotoGP. In particolare, ha sottolineato che la presenza di erba sintetica invece di asfalto in alcune zone di fuga ha aggravato l’incidente di Jorge Martín, trasformando quella che poteva essere una caduta banale in un evento tragico.
Rivola ha dichiarato: “Quando la MotoGP condivide una pista con la F1, è questa che comanda”, evidenziando una disparità nella progettazione delle piste che penalizza la sicurezza dei piloti di MotoGP.
Ha aggiunto che le aree di fuga pensate per le auto non scoraggiano errori, ma non sono adeguate per le dinamiche delle moto, che richiedono spazi e superfici differenti per garantire una decelerazione sicura.
Nel frattempo, per il Gran Premio di Spagna, Martín, in via di guarigione, sarà sostituito dal pilota italiano Lorenzo Savadori.

La sicurezza fra la MotoGP e la F1, un problema di cui non si riesce a venire a capo
La polemica sollevata da Rivola non è nuova: la coabitazione tra MotoGP e F1 su tracciati condivisi è un problema ricorrente.
Le differenze tecniche e di sicurezza tra i due sport rendono necessaria una revisione delle infrastrutture per garantire standard adeguati a entrambe le discipline. Rivola ha espresso frustrazione per la mancanza di un approccio equilibrato, che tenga conto delle esigenze specifiche dei motociclisti, spesso sacrificati a favore delle priorità della F1.
La F1 ha il potere di modificare i circuiti per alleviare il problema dei track limits, cosa che rende più insicuri i tracciati che ospitano la MotoGP.

Liberty Media riuscirà a soddisfare le esigenze delle sue due importanti identità, la F1 e la MotoGP?
Con il semaforo verde che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi dall’Antitrust della UE, quando Liberty Media deterrà oltre alla F1 anche la MotoGP, l’incidente di Jorge Martín ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle piste condivise.
Riuscirà la compagnia di mass-media americana a soddisfare le esigenze di sicurezza di entrambe le categorie? O ci saranno altri scontri e polemiche, tra chi vuole eliminare i track limits sacrificando la sicurezza di coloro che gareggiano in MotoGP? Ai posteri l’ardua sentenza.
Crediti foto: Aprilia, F1
Sicuramente si può migliorare in ogni ambito ma, Martin non doveva ancora rientrare!!!!
Mio punto di vista!!!!