Monza spera, Imola trema

Nella conferenza stampa che precede il Gp d'Italia è emersa la volontà di rinnovare il contratto che lega la F1 a Monza. Mentre per Imola la situazione è meno rosea

Alle porte del weekend del Gran Premio d’Italia si è tenuta la solita conferenza stampa di presentazione dell’evento. Al centro delle discussioni ci sono stati i lavori di ristrutturazione che hanno coinvolto il tracciato di Monza.

Si è trattato di una prima tranche di opere che dovrà essere necessariamente completata con interventi molto più significativi riguardanti le tribune, la viabilità e gli spazi per l’intrattenimento. Questi interventi sono essenziali affinché il contratto tra i promoter e il tracciato possa essere esteso.

Senza riportare i numerosi dettagli emersi durante l’incontro con la stampa, che potrebbero annoiare i lettori, la sintesi è la seguente: Stefano Domenicali, CEO della Formula 1, ha candidamente ammesso che l’intenzione di prolungare il contratto c’è, ma è necessario predisporre finalmente un piano di investimenti massicci e, soprattutto, di rapida realizzazione.

Dal canto suo, Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, ha ribadito che non basta la sola volontà di fare le cose, ma servono le coperture finanziarie per soddisfare le richieste sempre più esigenti di Liberty Media Corporation.

F1
Stefano Domenicali, CEO della Formula 1

Gp Italia: Monza spera, Imola trema

La sensazione è che si possa trovare un accordo, poiché l’Italia resta comunque un asset strategico per la Formula 1, vista la presenza della Ferrari, il team più storico e tifato tra quelli presenti in griglia. Con lo sforzo congiunto di tutti i soggetti coinvolti, tra cui FOM, Liberty Media, la politica nazionale, gli enti locali e vari sponsor, la situazione dovrebbe sbloccarsi per giungere a un nuovo accordo pluriennale.

Dall’incontro con i media, però, è emersa un’altra verità che probabilmente deluderà i tifosi italiani. L’indicazione è chiara: avere due Gran Premi sul suolo italiano sarà molto difficile. Sticchi Damiani ha lasciato intendere che la situazione di Imola non è delle migliori, una considerazione già espressa in passato, sebbene poi mitigata da dichiarazioni più diplomatiche che non lasciavano immaginare un futuro diverso. Il presidente dell’ACI ha addirittura messo in dubbio la possibilità di recuperare l’edizione saltata nel 2023 a causa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna.

Il futuro dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari dipende da due elementi. Il primo riguarda la necessità di massicci miglioramenti infrastrutturali e strutturali; il secondo, l’accettazione dell’idea che Imola e Monza possano entrare in un circuito di rotazioni che la Formula 1 ha individuato come modello vincente per consentire agli appuntamenti storici europei di rimanere nel calendario e di non sparire per sempre.

Sarà necessaria una sinergia tra i due autodromi: l’Italia sarà in grado di fare squadra o prevarranno i soliti campanilismi che caratterizzano il nostro Paese?


Crediti foto: F1, Scuderia Ferrari

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