F1 – L’assist lo ha dato Adrian Newey. Il novello sposo della Aston Martin, parlando al podcast High Performance delle ragioni per cui ha lasciato la Red Bull, ha osservato che sia Max Verstappen che Sebastian Vettel sono stati trattati male dai media britannici, affermando che “c’è una sorta di demonizzazione che entrambi hanno subito”.
In un’intervista esclusiva concessa ad Autosport, Mohammed Ben Sulayem si è detto concorde con le osservazioni di Newey e ha offerto la sua opinione sul ruolo che i media svolgono nel motorsport. “Rispetto Max Verstappen perché sono stato un pilota. Vedo che ha avuto la sua parte di maltrattamenti, ma parliamo di me. Se guardi i media britannici e quello che mi hanno fatto… Per l’amor di Dio, mi hanno condannato. Non mi hanno accusato di nulla, ma continuano ad andare avanti. E mi importa? No. Cosa stanno cercando di ottenere? Più copertura per se stessi. Ma non hanno alcun potere su di me e sulla FIA”.
“Con il dovuto rispetto per i media britannici o per qualsiasi altro media, non hanno diritto di voto. Siamo una federazione indipendente e democratica. È il mondo dei soci che mi ha eletto. Il potere è nelle mani dell’Assemblea Generale, non nelle loro. Possiamo semplicemente fermare queste sciocchezze e tornare al lavoro e fare ciò che è meglio per lo sport? La vita va avanti. Sai cosa mi hanno fatto? Mi hanno reso più forte. Ora sono più attento e più saggio”, ha osservato un guerreggiante Ben Sulayem che solidarizza con Verstappen pur avendolo di fatto imbavagliato. Contraddizione.

“Ho il sostegno dei club membri. E se e quando i membri decideranno che è il momento di cambiarmi come presidente, è una loro decisione. Alla fine chi mi ha messo lì? L’Assemblea Generale, sono i membri che l’hanno fatto. Sono molto, molto chiaro su questo. Non rispondo molto a voi membri dei media, non mi vendico. Perchè? Non ne ho il tempo. Sono così impegnato a rispondere a ciò che vogliono i membri e a ciò che vuole il motorsport“.
F1: Ben Sulayem vuole il secondo mandato in FIA
L’anno prossimo il mandato del manager emiratino scadrà. Si è quindi aperta la partita per il rinnovo della sua posizione che giungerà dopo una tenzone con un altro soggetto che non è stato ancora individuato (“Se c’è qualcuno che vuole entrare nella corsa presidenziale con me, ne sarei più che felice”, ha Ben Sulayem detto a riguardo).
È un fatto che i rapporti tra il numero uno di Place de la Concorde e Liberty Media non sono ai massimi storici. Cosa che potrebbe influire poiché il peso della FOM è molto forte. Anche se gli americani non hanno potere nell’eleggere il presidente di una federazione autonoma, il loro parere è sicuramente determinante. Ben Sulayem, quindi, deve vedersela anche con questa situazione oltre che a tenere a bada i “media orchi”.
Il manager ritiene che sarà possibile ottenere un secondo mandato per il lavoro svolto finora che reputa positivo. Un fatto che lo ha accreditato con favore agli occhi dei membri delle federazioni che costituiscono la FIA.
“Internamente ora siamo efficienti. Siamo tornati alla nostra missione, che è quella di ascoltare i membri. Se rimuovi i membri, non c’è FIA. Molto semplice. La FIA è in una forma migliore, è più sana. E anche i team di Formula 1 hanno bisogno di una FIA forte e sana perché nessuno vuole spendere soldi in un campionato che non è governato“.

Ben Sulayem rivendica il raggiungimento dei traguardi fiscali che l’ente si è dato dopo la gestione di Jean Todt che aveva prodotto un passivo oggi sanato: “Abbiamo riportato la FIA in positivo. E questo non si tratta di licenziare e rimuovere persone, ma di generare più entrate e di essere equi con noi, di riposizionare e riformare la FIA e tornare alla nostra missione”.
Un presidente agguerrito quello che si appresta a preparare la campagna elettorale per il suo secondo mandato. Sarà questo il giusto atteggiamento o sarà necessario un approccio più diplomatico? Solo il tempo ce lo dirà…
Crediti foto: FIA, F1