La governance della FIA attraversa una fase di turbolenze con pochi precedenti. L’ultimo episodio ha visto la rimozione improvvisa di Ben Cussons, rappresentante del Regno Unito nel Senato FIA, sostituito dall’azerbaigiano Anar Alakbarov in quello che appare come un consolidamento del potere presidenziale.
Secondo quanto emerso dalle indiscrezioni raccolte da BBC Sport, il vicepresidente del Royal Automobile Club ha ricevuto una comunicazione unilaterale dal presidente Mohammed Ben Sulayem che lo informava della sua sostituzione, senza fornire alcuna motivazione specifica per la decisione.

Una nomina che sorprende
La vicenda assume contorni particolarmente significativi considerando il ruolo strategico del Senato nell’architettura istituzionale della federazione. Questo organo detiene infatti le prerogative di supervisione finanziaria e organizzativa dell’ente, rappresentando un elemento cruciale negli equilibri di potere interni. Anche se, nel processo di ristrutturazione voluto dal manager emiratino, ha perso parte dei suoi poteri di controllo. E questo, nel recente passato, aveva scatenato le prime, feroci, critiche su un accentramento poco democratico.
Cussons aveva ricoperto l’incarico per tre anni e mezzo, distinguendosi inizialmente come sostenitore della candidatura presidenziale di Ben Sulayem. La sua rimozione giunge in un momento di tensioni crescenti all’interno della struttura federale, in cui si registrano posizioni divergenti su questioni di trasparenza e governance.
“Non ho ricevuto alcuna spiegazione né indicazioni temporali precise“, ha dichiarato l’ex senatore britannico, sottolineando la propria sorpresa per una decisione che ha definito inaspettata, considerando il supporto fornito durante la campagna elettorale presidenziale.
FIA e il nodo della riservatezza
Tra i possibili motivi della frattura emerge la questione degli accordi di riservatezza. Cussons ha infatti manifestato perplessità rispetto alle richieste di sottoscrivere clausole di confidenzialità più stringenti, una posizione che potrebbe aver influenzato la decisione presidenziale.
“Sono un fermo sostenitore della trasparenza e della buona governance“, ha ribadito il dirigente britannico, evidenziando come la mancanza di chiarimenti dalla Federazione Internazionale dell’Automobile rappresenti un elemento di preoccupazione per il futuro dell’istituzione.
FIA: esodo dalle posizioni chiave
Il caso Cussons non rappresenta un episodio isolato nel panorama dei cambiamenti ai vertici FIA. Una serie di figure di rilievo ha infatti abbandonato o è stata allontanata dalle proprie posizioni nel corso degli ultimi mesi, configurando un quadro di instabilità gestionale e accentramento di poteri nelle mani di Ben Sulayem.
Robert Reid, vicepresidente della federazione, ha rassegnato le dimissioni lo scorso marzo, seguito dalla CEO Natalie Robyn, anch’essa sostituita. Il direttore di gara di Formula 1 Niels Wittich e Bertrand Badre, responsabile del comitato di revisione contabile, hanno parimenti lasciato i rispettivi incarichi.
David Richards, presidente di Motorsport UK, ha subito l’esclusione dalle riunioni del Consiglio Mondiale a seguito delle sue critiche pubbliche alle modifiche statutarie implementate dalla presidenza Ben Sulayem. Insomma, una vera e propria carneficina che ha reso Place de la Concorde un luogo fatto a immagine e somiglianza del suo numero uno.

Le nuove prerogative presidenziali
Il quadro normativo che regola la governance FIA ha subito modifiche sostanziali lo scorso giugno, quando sono stati approvati emendamenti che ampliano significativamente le prerogative del presidente. Ben Sulayem ha ora la facoltà di nominare o rimuovere autonomamente quattro membri indipendenti del Senato, senza necessità di approvazione da parte degli altri dodici componenti dell’organo.
Questa riforma ha sollevato critiche da parte di osservatori che vi leggono una concentrazione eccessiva di potere nelle mani del presidente, dinamica potenzialmente lesiva dei meccanismi di controllo interno. La modifica rappresenta un cambiamento netto rispetto al sistema precedente, dove ogni decisione richiedeva il consenso della maggioranza senatoriale.
La risposta della FIA
La federazione ha declinato ogni commento specifico sulla rimozione di Cussons, limitandosi a ribadire che “[…] tutti i cambiamenti statutari sono stati adottati democraticamente con ampia maggioranza dei membri“. Un portavoce ha inoltre sottolineato il “[…] ruolo chiave del Senato nel controllo degli affari finanziari e amministrativi della FIA”.
Tuttavia, l’assenza di spiegazioni dettagliate alimenta le speculazioni sui reali motivi che hanno portato alla rimozione del rappresentante britannico, in un momento in cui la federazione va incontro alle elezioni di dicembre nelle quali Mohammed Ben Sulayem dovrà vedersela con una vecchia conoscenza, un’altra figura rimossa nel corso del suo mandato: Tim Mayer.
Crediti foto: FIA
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