Nel pieno della campagna per il rinnovo del suo mandato alla presidenza della FIA, Mohammed Ben Sulayem ha scelto di mettere in scena un’autodifesa carica di enfasi, puntando i riflettori sui risultati ottenuti e tentando di coprire le controversie accumulate durante il primo mandato. Che non sono poche.
Al centro della sua rivendicazione c’è l’ingresso della Cadillac come undicesima squadra nel campionato, presentato come un trionfo personale. “Ho dedicato due anni a sostenere un nuovo team, subendo attacchi anche nel giorno della morte di mio figlio. Perché mi hanno ostacolato? Perché alcuni non volevano che aprissi una manifestazione d’interesse. Oggi però tutti si congratulano, dimenticando che erano contrari”, ha dichiarato il dirigente emiratino, con un tono che unisce orgoglio e risentimento.

Il presidente ha inoltre tracciato una linea netta tra il suo ruolo sportivo e quello commerciale, incarnato da Liberty Media e dal suo rappresentante principe, Stefano Domenicali. “Lui deve considerare l’impatto economico: più squadre significano più risorse da distribuire. Io guardo allo sportivo: non è una questione di quantità, ma di qualità. La Cadillac ha seguito il processo correttamente, rispettando tutti i criteri. Non si tratta di scegliere un marchio o un nome, ma di selezionare il miglior team possibile”.
Il messaggio, però, va oltre la semplice difesa di una scelta tecnica: Ben Sulayem sembra usare i successi ottenuti come scudo politico, esibendo i trionfi per mitigare le critiche e costruire un’immagine di leader risoluto e capace. La dichiarazione sulla Cadillac appare così meno una nota tecnica e più un atto di campagna elettorale: ogni frase sottolinea controllo, visione e capacità decisionale, mentre le tensioni interne e le critiche accumulate nel primo mandato vengono marginalizzate.
Con questa strategia comunicativa, il presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile prova a trasformare i trionfi sportivi in strumenti di legittimazione politica, rafforzando la propria candidatura al vertice di Place de la Concorde e cercando di definire l’agenda della prossima presidenza secondo la propria visione.
Crediti foto: Formulacritica, F1
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