Soluzione ponte: intesa temporanea tra due o più parti realizzata in attesa che si crei la condizione favorevole per un accordo definitivo. Giocando con le definizioni, quella di Mick Schumacher in Mercedes potrebbe essere la scelta che accontenta tutti in attesa di altri e più complessi incastri la cui realizzazione richiedere più tempo.
Sì, ho subito sparato tutte le cartucce “spoilerando” l’esito della cogitazione. D’altro canto la parte più interessante del ragionamento non è il finale – che nemmeno si realizzerà a meno di clamorose svolte – ma il cammino che a esso conduce.
Mercedes cerca un sostituto di Lewis Hamilton. Non ce ne voglia Mick ma nessuno pensa che possa essere lui l’uomo giusto per rimpiazzare sette titoli, 103 gran premi vinti, 104 pole position e tutta una serie di numeri impressionanti che non sto qui a sciorinare per evitare che questo scritto diventi una lista infinita di fredde cifre.
Toto Wolff, volpone di nome e di fatto, ha puntato Max Verstappen. È lui il trofeo di caccia che vuole portare a Brackley e per farlo ha iniziato a rompere le scatole a Christian Horner che proprio bene non ha preso le continue ingerenze del viennese. Ma per il 2025 non se ne parla. Qualche piccolo spiraglio, che ha la forma di una clausola rescissoria inserita ad arte nel contratto che lega il pilota alla Red Bull fino al 2028, si apre per il campionato 2026.
I plenipotenziari del team tedesco hanno lasciato intendere che una delle soluzioni al vaglio, qualora Max arrivasse davvero, è cercare un pilota-ponte. Ecco perché l’ipotesi Sainz non si scalda più del dovuto. Carlos non accetterebbe un contratto annuale e attende ancora per capire se può strappare un’intesa più lunga.
Andrea Kimi Antonelli, altro papabile per accomodarsi sul sedile di Hamilton, non debutterà in Formula Uno nel 2024. L’anno seguente lo dovrebbe passare a imparare e la scuola dovrebbe essere quella di Grove, nella replica del cammino che ha fatto George Russell che, ricordiamolo, ha un contratto che scade alla fine della prossima stagione e che non è poi così certo di essere l’uomo per sobbarcarsi il peso di un team che vuole tornare a comandare anche grazie al nuovo contesto normativo.
![Kimi Antonelli Williams](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/04/2-2-750x375.webp)
Mick Schumacher e l’opzione francese
Il ragionamento è lineare e l’avrete di certo compreso perché siete lettori attenti: Mick Schumacher potrebbe essere la soluzione interna comoda ed efficace. Conosce il team, ne è parte attiva, lavora al simulatore da due anni, è stimato da Wolff e soprattutto ha voglia e necessità di riaffacciarsi alla Formula Uno.
Mercedes sarebbe un’occasione di platino: rimettersi in vetrina per ridare senso a un carriera che dopo l’uscita dalla Haas e dell’Academy Ferrari si sta sviluppando lontano dalla massima serie.
Mick, tra le altre cose, sta svolgendo un lavoro prezioso per il team anglotedesco. Non solo simulatore, ma anche pista per provare a dare una mano a chi sta ancora faticando a capire questa generazione di vetture. Qualche settimana fa, prima che Andrea Kimi Antonelli testasse la W13, è toccato al tedesco preparare il campo.
Il team lo ha fatto girare a velocità costante con una vettura 2022 senza chiedergli la prestazione. L’obiettivo era quello di provare alcune impostazioni con a bordo molto carburante e con gomme dure. La W15 non funziona in modo ottimale con gli pneumatici Pirelli e il lavoro col modello vecchio, consentito dalle norme sportive, è stato mirato a superare la difficoltà nel mettere le coperture nella corretta temperatura di esercizio.
I tempi non sono stati resi pubblici ma si è saputo, secondo quanto riferito dalla Bild, che ha percorso un totale di 350 chilometri divisi in una decina di stint in quel di Silverstone. Gli ingegneri sarebbero rimasti molto soddisfatti della prestazione di Schumacher che ha preparato il terreno per Antonelli al quale è stato poi permesso di andare a caccia di tempi con poco carburante e gomme morbide.
Basta questo per concedere un sedile all’ex Ferrari? Probabilmente no. Toto Wolff ha altri piani a cui abbiamo già alluso. Il viennese vuole mettere Antonelli su una macchina della massima serie e allo stesso tempo assicurarsi che il francese Esteban Ocon, di cui gestisce la carriera, possa permanere nella classe regina.
Come spiegato in un precedente focus, Wolff sta cercando di piazzare Ocon in Williams anche se quest’ultimo aspetta Audi. Proprio il francese è la pedina che potrebbe permettere a Mick di rientrare dalla finestra. Alpine potrebbe affrontare una rivoluzione nella sua line-up perché anche Pierre Gasly non è sicuro di rimanere.
![Mick Schumacher](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/04/Mick-Schumacher-jpg.webp)
L’amministratore delegato della Renault, Luca de Meo, non disdegnerebbe la pista tedesca anche per ragioni di marketing. Il mercato germanico esco è uno dei più importanti per Renault e la cosa potrebbe favorire l’intesa.
Se Mercedes, quindi, è un’opzione logica ma con un tasso di concretizzazione prossimo allo zero, Alpine potrebbe essere una soluzione che accontenta tutti. Schumacher Jr. attende che alcuni intrecci si delineano e nel frattempo continua a svolgere il doppio ruolo di pilota WEC e di collaudatore Mercedes con serietà e spirito di abnegazione. Doti a cui non tutti sono indifferenti.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team