Il mercato piloti d’estate è una tradizione consolidata: notizie, indiscrezioni e trattative che si intrecciano mentre le monoposto restano ferme nei box. Quest’anno, però, la cosiddetta “Silly Season” si muove a passo più lento del solito. I grandi colpi sembrano rimandati, ma un tema riesce comunque a monopolizzare l’attenzione del paddock: chi guiderà per Cadillac nel suo debutto in Formula 1?
La squadra americana, pronta a presentarsi al via con grandi ambizioni, non ha ancora sciolto il nodo sui due nomi che occuperanno la sua coppia di sedili. Un silenzio che, settimana dopo settimana, alimenta le voci. Tre, in particolare, restano al centro della scena: Sergio Pérez (come vi abbiamo raccontato stamattina), Valtteri Bottas e Mick Schumacher.
Cadillac: due veterani per partire con basi solide?
Il profilo di Sergio Pérez è noto: oltre un decennio di esperienza in F1, vittorie, podi e una capacità di lettura delle gare che pochi possiedono. Il suo addio alla Red Bull, arrivato dopo mesi di risultati altalenanti e pressione crescente, non sembra averne intaccato l’appeal. Il messicano potrebbe annunciare il suo ritorno in concomitanza con il Gran Premio d’Italia, proprio con Cadillac.
Accanto a lui, Valtteri Bottas è un’altra opzione di peso. L’ex compagno di Lewis Hamilton in Mercedes ha costruito una carriera fatta di costanza e affidabilità, qualità che per un team al debutto sono oro puro. La sua posizione attuale, ancora legata all’orbita della Stella a Tre Punte, lascia però aperte più di una possibilità: restare, cambiare o accettare una sfida inedita oltreoceano.

Mick Schumacher: il nome che non esce mai di scena
Se Pérez e Bottas porterebbero esperienza, Mick Schumacher aggiungerebbe un elemento di prospettiva e un cognome che ha un peso enorme in Formula 1. Dopo due stagioni in Haas, il tedesco si è reinventato: Mondiale Endurance con Alpine, ruolo di collaudatore in Mercedes (poi mollato), ma un obiettivo costante: tornare in griglia.
Le indiscrezioni di The Race parlano chiaro: Cadillac lo considera, ma non necessariamente come titolare. Più concreta, al momento, la pista che lo porterebbe a un ruolo di riserva e sviluppo, mansione già svolta in Mercedes e che gli permetterebbe di restare legato alla F1 senza rinunciare al WEC. Un’alternativa affascinante lo vede anche in lizza per il sedile di Jenson Button nel team Jota Cadillac, ipotesi che dimostra come il marchio americano lo tenga d’occhio anche al di fuori della massima serie.
Un’estate più calma del solito
Che la “Silly Season” quest’anno proceda con il freno a mano tirato non è un caso. La conferma di Max Verstappen in Red Bull fino al 2026 ha chiuso una delle voci più destabilizzanti, mentre Toto Wolff ha già chiarito di voler proseguire con entrambi i suoi piloti in Mercedes. Risultato: meno scossoni e meno sedili vacanti.
Un anno fa, il panorama era diverso. Con il cambio regolamentare all’orizzonte, le squadre avevano anticipato le mosse, firmando contratti e ridisegnando coppie di piloti per prepararsi in anticipo. Fu un’estate di debutti, di rookie lanciati in griglia e di veterani rimasti momentaneamente senza un volante. Pérez e Bottas sanno bene cosa significhi essere nel mirino delle voci senza una certezza in mano.

Il precedente Sauber per Schumacher
Per Schumacher, il “quasi” ritorno in F1 è una storia già vissuta. Nel 2023, con la Sauber in procinto di diventare Audi, il suo nome era tra quelli valutati per la line-up futura. Una candidatura sostenuta con determinazione, ma che si concluse con la scelta di Nico Hülkenberg e del giovane Gabriel Bortoleto. Un’occasione sfumata, che però non ha ridotto la sua determinazione a tornare. Con Cadillac, Mick potrebbe non essere titolare subito, ma rientrare comunque nel giro grande della Formula 1, mantenendo visibilità e contatti.
Per il costruttore americano, il debutto in Formula 1 sarà molto più di un ingresso formale. È un’operazione d’immagine e di sostanza, destinata a definire la percezione del brand nel Circus. La scelta dei piloti diventa quindi strategica: un mix tra esperienza, capacità di sviluppo e, perché no, un nome capace di catalizzare attenzione.
Affidarsi a Pérez o Bottas significherebbe partire con basi tecniche sicure, un bagaglio di conoscenze utile per velocizzare lo sviluppo della monoposto e un potenziale immediato in termini di punti. Inserire Schumacher, anche come riserva con licenza di scalare le gerarchie, darebbe un valore aggiunto in termini di immagine e possibilità di crescita interna.
Il tempo stringe. Le decisioni dovranno arrivare nei prossimi mesi, ma ogni giorno di silenzio è terreno fertile per nuove voci. Pérez osserva le mosse del team con la prospettiva di un ritorno rapido, Bottas valuta il passo successivo della carriera, Schumacher resta pronto a cogliere qualsiasi spiraglio.
In apparenza, il mercato di quest’anno è più tranquillo. Ma quando sul tavolo c’è un progetto ambizioso come quello di Cadillac, ogni mossa pesa il doppio. Per tre piloti, questa partita vale molto più di un semplice contratto: può essere la svolta che ridisegna il loro futuro in Formula 1.
Crediti foto: Formulacritica, Alpine
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