Arturo Merzario, volto noto della Formula 1 degli anni Settanta e protagonista, tra le altre, con Ferrari e Williams prima di fondare un proprio team, ha espresso un punto di vista senza filtri sul trasferimento di Lewis Hamilton a Maranello.
Secondo l’ex pilota di Chiavenna, l’operazione che ha portato il sette volte campione del mondo in rosso non risponde a logiche tecniche, ma piuttosto a valutazioni di immagine e di mercato. Merzario ha rivelato che la scelta non sarebbe stata condivisa all’interno della squadra: “Per quello che so, circa il 90% dei dipendenti non approvava l’arrivo di Hamilton. Con Leclerc e Sainz la Ferrari aveva costruito un tandem solido e competitivo, capace di crescere insieme negli ultimi anni”, ha dichiarato in maniere perentoria alla Gazzetta dello Sport.

Lewis Hamilton e la scarsa integrazione nel progetto Ferrari
Il rischio, secondo Merzario, è quello di togliere motivazione a un conducente che non si sente realmente integrato nel progetto: “Quando un corridore percepisce di non essere parte del gruppo, viene meno la spinta a fare la differenza. Perché sacrificarsi per guadagnare tre decimi, se il punto di partenza è la terza fila?”.
Pur sottolineando le criticità della scelta Ferrari, Merzario non mette in dubbio la statura sportiva di Hamilton. L’ex ferrarista ritiene che il britannico stia attendendo l’occasione giusta per spingere al limite, senza sprecare energie in lotte di retrovia: “Lewis prenderà dei rischi solo quando davvero ne varrà la pena. Non è alla ricerca dell’ottava posizione. Se decidesse di cambiare aria troverebbe subito un’altra squadra pronta ad accoglierlo. Ha già dimostrato tutto, non è nella condizione di dover provare di nuovo il suo valore”.

Più critico, invece, il suo giudizio sulle parole pronunciate dal campione di Stevenage dopo l’eliminazione in Q2 nel Gran Premio d’Ungheria: “Quelle dichiarazioni mi sono sembrate poco in linea con il profilo di un sette volte campione del mondo. È come se Lewis avvertisse di essere stato logorato dall’esperienza in Ferrari”, ha concluso Merzario che, dunque, non vede in questo legame un buon affare per il Cavallino Rampante e per lo stesso pilota. Per ora non gli si può dar torto.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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Merzario ha quasi sempre ragione come in questo caso.dal punto di vista dell’immagine e del merchandising la Ferrari ha sicuramente guadagnato ottenendo un 7 volte campione del mondo a costo zero e anzi guadagnando.il team Ferrari non e’ nuovo a complotti tendenti a mettere in cattiva luce quello che a tavolino scelgono come secondo pilota.questo Hamilton lo ha gia’ capito e non vale rischiare con una buatta per niente.Era gia deciso a iniziocampionato di spingere per Lleclerc pilota che non ha vinto niente ma che e’ funzionale alla Ferrari per ottenere qualche posizione in qualifica che serve a loro per continuare una rappresentazione di qualcosa che non esiste piu’ da tempo.