La Mercedes W16 è una vettura sicuramente meglio riuscita dei modelli che l’hanno preceduta. Ma questo non sta a significare che si tratti di un mezzo esente da inefficienze. Anche se l’avvio iridato conforta in termini di punti marcati, manca la vittoria e la vetta della classifica è già abbastanza lontana, con una McLaren MCL39 che continua a confermarsi il punto di riferimento tecnico della Formula 1.
George Russell, dopo l’ennesimo podio in quel di Miami, ha lanciato un grido d’allarme asserendo che le vetture papaya sono attualmente “ingiocabili” e che rischiano di vincere entrambi i titoli con largo anticipo, cosa che garantirebbe un vantaggio strategico in vista del 2026 considerando che i tecnici di Woking potrebbero concentrarsi sulla stagione della grande rivoluzione invece di lavorare agli sviluppi per il modello attuale.

Mercedes W16: i problemi visti dall’interno
Nel paddock di Miami, Toto Wolff ha parimenti offerto un’analisi onesta e lucida del momento che sta vivendo il team della Stella a Tre Punte. Il team principal ha evidenziato alcuni segnali incoraggianti dal punto di vista tecnico, pur ammettendo che persistono limiti importanti da superare: “La monoposto attuale è senz’altro più semplice da configurare rispetto agli anni passati. Le regolazioni aerodinamiche, come l’incidenza dell’ala anteriore, producono effetti coerenti e prevedibili, mentre in passato mancava questa corrispondenza tra input e risposta“, ha spiegato il grande boss della casa anglo-tedesca.
Nonostante i progressi in termini di guidabilità, resta irrisolto uno dei problemi centrali dell’era attuale: la gestione termica degli pneumatici. “Il vero punto critico resta il mantenimento della temperatura delle gomme nella finestra ottimale. Su questo fronte siamo ancora troppo incostanti“, ha riconosciuto Wolff. Una fragilità che accomuna Mercedes e Red Bull, entrambe in difficoltà nel garantire costanza di rendimento in gara, soprattutto nelle condizioni più estreme.
Cosa che, di converso, la McLaren fa in maniera straordinaria anche grazie a una gestione perfetta dei flussi d’aria all’interno dei cestelli dei freni anteriori e posteriori. Tanto da mettere sul chi vive Milton Keynes che usa telecamere termiche per provare a carpire i segreti degli acerrimi rivali. La monoposto di Woking riesce ad ampliare in maniera decisa il margine prestazionale sui principali competitor su un ambito in cui non sembra essere raggiungibile nel breve periodo.
Guardando alle prossime settimane, Mercedes pianifica un’importante serie di aggiornamenti. “Non abbiamo introdotto novità tecniche nelle ultime gare, ma porteremo sviluppi a Imola e poi a Montreal. E continueremo ad aggiornarci costantemente“, ha anticipato Toto Wolff, lasciando intendere che il potenziale per ridurre il gap non manca. Tuttavia, ha sottolineato, “Finché non riusciremo a controllare in modo efficace la temperatura delle gomme, sarà difficile trasferire la velocità sul giro secco in una performance consistente sull’intero GP“.

Mercedes W16: James Allison conferma l’arrivo degli aggiornamenti
A fare eco al team principal viennese è intervenuto anche James Allison. Il direttore tecnico ha confermato l’approccio progressivo al miglioramento della monoposto: “Abbiamo aggiornamenti in arrivo nelle prossime due o tre gare che potrebbero cambiare il nostro scenario competitivo. Parallelamente, il lavoro resta focalizzato sul miglioramento della gestione termica degli pneumatici, che resta uno degli aspetti decisivi per le nostre prestazioni in gara“.
Nel triple-header che sarà aperto dal Gp dell’Emilia Romagna (qui il programma completo), la Mercedes si gioca molto. Anche perché, nell’ultima stazione di questa tripletta, c’è quella Montmelò che vedrà l’ingresso della direttiva tecnica per porre un freno all’eccessiva flessione alare. Chissà che quell’evento non possa rimescolare le carte. Ma la sensazione è che non molto cambierà e che la vera partita si giochi sulla gestione termica delle gomme.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team
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