Mercedes si approccia al mondiale 2025 con un andamento a fari spenti. Non partono come i favoriti, sono orfani di Lewis Hamilton e hanno la necessità di far crescere Andrea Kimi Antonelli. Ma, nonostante ciò, la vettura non è sembrata conservativa in certe scelte. La W16 conferma che la scuderia anglotedesca ha avuto un approccio evolutivo rispetto alla monoposto precedente, cercando di risolvere due delle principali criticità evidenziate dalla W15.
Il direttore tecnico James Allison ha sottolineato come l’obiettivo sia stato migliorare la risposta della vettura nelle curve lente lo squilibrio termico degli pneumatici, fattori che hanno compromesso la consistenza delle prestazioni nel 2025.
Mercedes W16 – Un approccio mirato alla gestione dell’aerodinamica
Se la Ferrari, con la SF-25, ha lavorato per incrementare il carico aerodinamico ad alta velocità e la McLaren MCL39 ha puntato a mantenere un bilanciamento ottimale con un incremento generale del carico, la Mercedes ha scelto di focalizzarsi sulla distribuzione dell’equilibrio aerodinamico lungo l’intero range di velocità. La W15 si era dimostrata efficace nelle curve veloci, ma faticava nelle sezioni a bassa velocità dove la Ferrari eccelleva.
Per affrontare queste problematiche, la W16 mantiene la stessa geometria del telaio e il layout delle sospensioni del modello precedente (push-rod anteriore e posteriore), mentre le principali innovazioni si concentrano sulle superfici aerodinamiche.

Mercedes W16 – Modifiche all’ala anteriore e alla gestione dei flussi
Un elemento chiave della nuova monoposto è la revisione dell’ala anteriore. Nei rendering iniziali, si nota una geometria dei flap leggermente modificata, con una profondità maggiore nella parte esterna. Il muso, ora più stretto, si collega direttamente al piano principale dell’ala senza la fessura inferiore che invece era presente sulla W15. Questa modifica potrebbe incrementare l’effetto di deportanza diretta sull’asse anteriore, migliorando la risposta in ingresso curva. Ciò che si è osservato dalla immagini dell’altro ieri è stato confermato in pista ieri e oggi.
L’assenza dello slot gap riduce il flusso verso il sottoscocca, suggerendo un tentativo di spostare il bilanciamento verso l’anteriore alle basse velocità, anche a scapito di una leggera perdita di carico al posteriore. Per compensare, Mercedes ha introdotto un sottosquadro lungo i sidepod, simile a quanto visto sulla Toro Rosso STR6 del 2011, con l’obiettivo di migliorare il flusso d’aria tra il diffusore e lo pneumatico posteriore.
Mercedes W16 – Il ruolo delle fiancate e delle prese d’aria
Le fiancate della W16 presentano una forma più arrotondata e tagliata rispetto al passato, con una configurazione delle prese d’aria di chiara ispirazione Red Bull RB20. Si osserva una presa verticale a ridosso della carrozzeria e un’apertura orizzontale più elaborata. Questo design intende favorire una gestione più efficiente del flusso verso il sottosquadro, incrementando il carico aerodinamico posteriore alle alte velocità.
Mercedes W16 – Equilibrio aerodinamico e adattabilità alle piste
Una delle principali debolezze della W15 era la dipendenza da un’altezza da terra molto bassa per ottenere prestazioni ottimali. Su circuiti lisci, piatti e veloci la macchina era estremamente competitiva, ma soffriva quando l’altezza da terra veniva aumentata per affrontare piste più sconnesse. La W16 sembra voler affrontare questa sfida con una gestione più raffinata dell’aerodinamica, cercando di ampliare la finestra di utilizzo efficace.

Conclusioni
La nuova W16 si inserisce in un panorama in cui i team stanno affinando le loro vetture per massimizzare le prestazioni all’interno di regolamenti ormai consolidati. La Ferrari ha scelto un cambiamento strutturale con un abitacolo più arretrato per risolvere il deficit di carico ad alta velocità, la McLaren ha puntato a un incremento del carico mantenendo il suo bilanciamento naturale, mentre Mercedes ha adottato una filosofia orientata all’equilibrio aerodinamico, concentrandosi sulla risoluzione delle debolezze nelle curve lente.
Sarà interessante valutare in pista l’efficacia di queste modifiche, specialmente con l’introduzione della nuova interpretazione delle normative sulla flessibilità delle ali a partire dal Gran Premio di Spagna. Il campionato 2025 si preannuncia ancora una volta una sfida tecnologica di altissimo livello.
Singolare, per arrivare alla conclusione, la scelta del team di puntare, nei test in corso, sulle gomme C3. Una decisione che Mario Isola ha spiegato essere mirata più alla comprensione della macchina che a quella delle gomme visto che questa mescola sarà la più usata nel 2025. Segna che Mercedes sa di aver spinto su alcuni punti e per tal ragione cerca delle conferme dalla pista.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team