Red Bull, McLaren e soprattutto Mercedes hanno introdotto diverse novità sulle rispettive vetture, con risultati altalenanti. Se la RB20 ha risposto tutto sommato positivamente agli aggiornamenti – anche se Austin era già considerata una pista favorevole sulla carta – non si può dire lo stesso della McL38, che ha conosciuto una battuta d’arresto evidente. Ancora peggio è andata alla Mercedes W15, che ha presentato numerose novità che non hanno portato gli effetti desiderati, al punto che sono state rimosse.
L’incidente di George Russell nelle qualifiche ha ulteriormente complicato la situazione, costringendo la squadra a tornare al vecchio pacchetto, che ha mostrato prestazioni migliori. È stato un po’ un remake di quanto accaduto nel Gran Premio del Belgio, dove il nuovo fondo è stato testato nei primi due turni di libere, ma poi accantonato per essere ripreso negli eventi successivi, senza mai avere un successo significativo.
Mercedes W15: le novità introdotte ad Austin
Vediamo ora le novità presentate dallo staff guidato da James Allison, avvalendoci dei documenti ufficiali pubblicati dalla Federazione Internazionale dell’Automobile il giovedì precedente al Gran Premio texano.
L’obiettivo degli aggiornamenti tecnici introdotti dallo staff di Bracley era migliorare la prestazione aerodinamica generale, nonché il raffreddamento in determinate condizioni. Questo aspetto, è bene ricordarlo, aveva messo in seria difficoltà la Mercedes nel Gran Premio inaugurale del Bahrain.
Anche se la W15 è migliorata in questo ambito, continua a soffrire alle alte temperature, sia dal punto di vista motoristico che nella gestione degli pneumatici. Non a caso, le vittorie ottenute prima della pausa estiva sono arrivate in condizioni climatiche più fresche.
Il primo elemento oggetto di revisione è l’ala anteriore, il cui profilo dei flap è stato ridisegnato per ottimizzare la torsione degli stessi. L’obiettivo, come spesso accade in questi casi, è migliorare il flusso d’aria verso il posteriore della vettura per aumentare la downforce.
In una vettura di Formula 1 – e la Mercedes W15 non fa eccezione – ogni intervento è pensato per integrarsi con le altre parti dell’auto, creando un contesto sinergico necessario a incrementare le prestazioni. È stata quindi riprofilata anche la carenatura del braccio superiore.
Dopo aver migliorato i flussi in questa parte chiave della monoposto, in Mercedes hanno lavorato anche sul fondo della vettura, che rappresenta l’area nevralgica in un’auto basata sui canali Venturi. L’ingresso dei canali presenta ora paratie riviste, e sono stati rimodellati i bordi del pavimento. L’obiettivo resta stabilizzare la piattaforma aerodinamica per migliorare il comportamento della vettura, soprattutto nelle curve più veloci, mitigando il fenomeno del “bouncing“. Su questo fronte, però, permangono alcuni dubbi sulla buona riuscita, come vedremo in seguito.
Mercedes W15: modifiche per un miglior raffreddamento
Un’importante novità del pacchetto per Austin è la rivisitazione dell’ingresso delle pance. In questa zona sono state introdotte le modifiche più visibili, con la parte inferiore dell’ingresso spostata decisamente all’indietro. Questo cambiamento dovrebbe avere due effetti positivi: migliorare il flusso d’aria verso il posteriore e consentire un miglior raffreddamento del motore, mantenendo invariata l’area convogliata verso la zona arretrata del mezzo.
Anche le novità introdotte nell’area delle prese d’aria per il motore sono state combinate con nuovi sfoghi posizionati vicino ai bracci delle sospensioni posteriori. Lo scopo è migliorare sia i flussi esterni sia quelli interni, raffreddando meglio il propulsore e tutte le componenti ausiliarie, elettroniche e non.
In sintesi, queste sono le innovazioni introdotte da James Allison e dal suo staff. L’obiettivo dichiarato, anche da Andrew Shovlin, è aumentare la deportanza totale, migliorando il flusso d’aria nel rispetto delle regole attuali e del progetto che ha forse non ancora troppi margini di sviluppo evidenti.
Mercedes W15 “B”: per ora non ci siamo
Bocciare senza appello un pacchetto così importante sarebbe un errore. Mercedes, dopo essere rimasta inattiva per troppo tempo sul fronte degli sviluppi, ha introdotto le novità in un contesto forse non ideale ma comunque necessario. Il format Sprint ha ridotto le sessioni di prove libere, limitando la possibilità di condurre esperimenti a velocità costante, essendo subito passati all’azione coi turni ufficiali.
Se nelle qualifiche Sprint le cose sono andate bene, i limiti sono emersi nella gara veloce e nelle qualifiche tradizionali, dove si è manifestato un comportamento instabile che ha portato Russell a commettere un errore fatale nel giro push e Lewis Hamilton a non superare la tagliola del Q1.
In gara la situazione è peggiorata ulteriormente. Il sette volte campione del mondo è stato vittima di un errore probabilmente causato dalle circostanze: la W15 ha improvvisamente sobbalzato all’ingresso di una curva, ricordando il comportamento della W13. Un’improvvisa raffica di vento laterale, stimata intorno ai 40 km/h, ha aggravato i problemi di una vettura troppo sensibile, probabilmente impostata con un’altezza da terra che ha attivato il fastidioso pompaggio aerodinamico.
A causa dell’incidente di Russell nelle qualifiche del sabato pomeriggio (notte italiana), il team ha dovuto montare il pacchetto vecchio, ottenendo prestazioni più accettabili. Russell è riuscito a recuperare dall’ultima posizione fino alla sesta, chiudendo addirittura davanti a una Red Bull partita nona.
Hamilton, invece, ha utilizzato il nuovo pacchetto, che ha contribuito al suo errore fatale, nonostante un’ottima partenza che avrebbe potuto cambiare le sorti della gara. La monoposto ha mostrato un comportamento imprevedibile, accentuando le difficoltà di cui i piloti si sono spesso lamentati: una guida poco sincera e troppo sensibile a fattori esterni che non dovrebbero influire così tanto.

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Mercedes W15: valutazioni sul pacchetto Austin
Per ora, il pacchetto introdotto ad Austin è rimandato a nuove valutazioni, che arriveranno nel Gran Premio del Messico, dove ci sarà una sessione di prove libere di 90 minuti, invece dei consueti 60, grazie ai test Pirelli per le gomme 2025. Tuttavia, c’è il rischio che si ripeta la situazione di Spa-Francorchamps, dove gli aggiornamenti non hanno sortito gli effetti desiderati.
Se così fosse, Mercedes si troverebbe in una situazione difficile, poiché questi aggiornamenti, attesi per molte settimane per essere perfezionati, dovevano rappresentare la base evolutiva della W16, l’ultima monoposto di questa generazione prima dell’introduzione dei nuovi regolamenti, con cui la Stella a Tre Punte mira a uscire definitivamente dalle attuali difficoltà.
Illustrazioni: Chiara Avanzo
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, FIA