Mercedes W15: si tratta di capire…

Sakhir, Jeddah, Melbourne: tre circuiti, tre tipi di sofferenze per la Mercedes W15, una vettura il cui comportamento non è ancora noto a chi l'ha progettata. Mentre si cerca di mettere a fuoco le criticità il piano di sviluppo resta congelato. E la distanza dalla vetta si allarga

In un analogo focus pubblicato ieri abbiamo spiegato come Suzuka possa essere un banco di prova per testare le velleità iridate di una Ferrari che in Australia ha messo in seria difficoltà la Red Bull RB20. Come avrete avuto modo di leggere, nell’analisi mancava la Mercedes W15 che può essere considerata la grande delusione di questo avvio di campionato.

Da una pista che tende a generare graining alle gomme si passa ad un tracciato, quello nipponico, dove il leitmotiv sarà il degrado termico delle coperture che Pirelli porterà nelle configurazioni più dure: C1, C2 e C3.

Detto delle scuderie di Maranello e di Milton Keynes, cosa sarà della Mercedes W15? Il layout dello storico impianto di proprietà della Honda rischia di acuire le già evidenti difficoltà di una vettura che, lo ha spiegato il direttore tecnico James Allison, soffre anche per le temperature elevate. Per la serie non si fa mancare proprio nulla. 

I cambi di direzione ad alta velocità sono il tallone d’Achille di un progetto indecifrabile che subisce la pessima correlazione pista – simulatore. Ad oggi non si vede come Suzuka possa proporre una Freccia d’Argento in ripresa.  

Mercedes W15 - Gp Australia 2024
Mercedes W15 – Gp Australia 2024

Mercedes W15: inesorabile parabola discendente

Da Sakhir a Melbourne, passando per Jeddah, La Mercedes è andata in decrescendo. Se in Arabia Saudita la W15 ha sottoperformato per il tempo perso in una particolare sequenza di curve veloci a causa del rimbalzo aerodinamico, a Melbourne la perdita di tempo è stata determinata nelle curve lente. Va male nel veloce, si comporta peggio nel lento: disastro. 

Ma questo è accaduto solo in determinate condizioni, come ha ammesso il direttore tecnico James Allison dopo aver visto la vettura essere molto competitiva nelle FP3 australiane: “Stiamo iniziando a vedere uno schema con la macchina“.

Qual è questo modello? Lo ha descritto il capotecnico: “C’è un periodo nel fine settimana in cui ci sentiamo bene con la macchina, ma poi nelle sessioni ufficiali la macchina ci scivola tra le dita”.

La correlazione più forte che possiamo fare al momento è che quando la giornata è calda e quindi la temperatura delle gomme si avvicina alla temperatura dell’asfalto, è allora che la competitività diminuisce. Questo ci dà alcuni indizi su ciò che dobbiamo fare per andare avanti”.

Dobbiamo spostare l’intervallo di temperatura e l’equilibrio termico dall’anteriore al posteriore più a nostro favore”. Facile? per nulla, altrimenti Mercedes non si troverebbe in questa scabrosa situazione. Con la gamma di assetti testata finora non si è venuti a capo della questione. 

Ciò significa che bisogna cambiare qualcosa nell’approccio ed è necessario comprendere innanzitutto se la mappa aerodinamica e le caratteristiche delle sospensioni della W15 non aggravino le cose anziché risolverle.

Lewis Hamilton – Mercedes W15 (Crediti foto: XPB Images)

Mercedes: sviluppo bloccato mentre si cerca di capire la W15

Quanto descritto dà la cifra di quale sia il livello di confusione che si vive nel team anglotedesco. Il problema è ormai atavico e ogni anno sembra farsi più serio: non c’è correlazione tra ciò che gli ingegneri osservano in pista e quanto avevano studiato a casa, nella sfera virtuale

Per ora, prima di lanciarsi in un programma di sviluppo, i comparti tecnici devono avvicinare le differenze pista-simulatore per essere più precisi nelle analisi della macchina e avere più strumenti per capire cosa sta frenando il progetto e come fare per liberarne il potenziale che, in sede di analisi computazionale, era stato riscontrato.

Da questo punto di vista, sembra essere tornati alla W13, una monoposto che al computer avevo mostrato guadagni clamorosi ma che in pista, quando ci provavano a replicare le condizioni virtuali nel reale, si perdeva completamente tra pompaggio aerodinamico e rimbalzi limitanti.  

Allison non ha saputo dire quanto tempo ci vorrà per uscirne fuori. “La soluzione può essere rapida o un po’ più complicata“. Suzuka dirà a che punto è la soluzione dell’enigma W15. Ma, osservando la resa nei tratti veloci caratterizzati da rapidi cambi di direzione, non si respira troppo ottimismo.


Crediti foto: Mercedes AMG Petronas F1 Team

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