Mercedes W15: un progetto che boccheggia

James Allison, ai canali ufficiali della Mercedes, ha ammesso che i problemi della W15 aumentano al salire della temperatura della pista. Non un buon segnale, ma almeno ci sono delle indicazioni su cosa dover lavorare

“[…] Chi non sta attraversando un buon periodo invece è la Mercedes che sembra ormai una scuderia di quart’ordine. Negli ultimi anni ha perso tantissimi tecnici di valore che sono approdati ad altre squadre e questo si è ripercosso sui risultati in pista”.

È abbastanza inusuale iniziare uno scritto con un virgolettato. Ma se il padrone del pensiero è un certo Cesare Fiorio, beh, si può fare uno strappo alla consuetudine. Sono trascorsi meno di due anni dall’ultimo titolo incamerato dalla Stella a Tre Punte eppure sembra che sotto i ponti siano passati milioni di metri cubi d’acqua.

L’era Venturi è andata di traverso alla compagine anglo-tedesca che non riesce a raccapezzarsi con un quadro normativo che gli è letteralmente rimasto sullo stomaco. Quello che sostiene Fiorio, dunque, non è affatto fuori focus. Sarà l’esodo a cui allude il dirigente italiano, saranno gli avvicendamenti al vertice della direzione tecnica, fatto sta che a Brackley hanno smarrito il libretto delle istruzioni visto che non sanno più come si fa per vincere. 

Senza lanciarsi in noiosi confronti numerici, basta dire che quello del 2024 è il peggior avvio degli ultimi tre anni. Questo è sufficiente per sentenziare che anche la W15 sia la peggior vettura messa insieme dalla Mercedes? Presto per dirlo, ma certi segnali non sono proprio buoni. 

Mercedes W15
Lewis Hamilton, Mercedes W15

Mercedes W15: piccoli indicatori positivi?

Se le evidenze dicono altro, chi tocca con mano le difficoltà che sta incontrando la macchina ritiene che ci sia qualche dettaglio che dà l’idea che le cose si possano incanalare su binari più corretti. 

Stiamo iniziando a vedere uno schema”, ha spiegato James Allison al consueto debrief che la Mercedes manda sui propri canali social. Cosa significa? Sostanzialmente che la vettura inizia a mostrare un comportamento abitudinario che, seppur non positivo, dà almeno una tendenza standard sulla quale poter impostare analisi più concrete. 

Lo schema è pressoché quello che l’ingegnere ex Ferrari spiega nel passaggio che segue: “Nella maggior parte dei fine settimana abbiamo un periodo in cui ci sentiamo bene con la macchina, in cui abbiamo fiducia in essa. Ma poi nelle sessioni importanti delle qualifiche e della gara, facciamo fatica

Mercedes ha portato a casa il primo elemento probatorio che dice che la W15 soffre all’aumentare delle temperature dell’asfalto. Ancora Allison: “La correlazione più forte che abbiamo trovato in questo momento dice che, quando la pista è calda e la temperatura degli pneumatici aumenta, è allora che perdiamo competitività”.

I momenti in cui abbiamo espresso il meglio sono stati tutti nelle sessioni in cui c’era più fresco Questo ci dà alcuni indizi su cosa dobbiamo fare per andare avanti.”

Bella grana visto che la Formula Uno, per conformazione geografica, tende a ricercare quei teatri dove il sole la fa da padrone. Volendo essere ottimisti, però, è un buon segno che almeno qualcosa inizia a trapelare da una vettura che finora non si è lasciata leggere nel profondo.  

James Allison, direttore tecnico del team Mercedes

La W15, evidentemente, nasce con una spiccata incompatibilità col caldo. Ricorderete quanto successo nel Gp del Bahrain in cui sia Hamilton che Russell hanno dovuto fare un massiccio lift and coast per tenere giù le temperature del motore. Cosa che forzava i piloti a spingere meno portando la macchina fuori dalla corretta finestra d’utilizzo delle gomme. 

Problemi del tutto inattesi e mai riscontrati nelle analisi computazionali. Ed è qua che insiste il più grande difetto che sta limitando lo slancio della Mercedes. Finchè la pista offre spunti diversi da quelli testati in fabbrica non si caverà mai il ragno dal buco. AMG F1 vuole e sta accelerando nel tentativo di colmare questo deficit.

Ci riuscirà prima dell’arrivo di Simone Resta ed Enrico Sampò che sono stati chiamati anche per limitare questa difficoltà? Domanda da un milione di dollari…


Crediti foto: Mercedes AMG Petronas F1 Team

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