Mercedes: la W15 è ancora un libro criptico

Nel primo giorno di lavoro del Gran Premio dell'Arabia Saudita la Mercedes W15 è stata ancora un oggetto di difficile lettura. Venerdì complesso per Russell e soprattutto per Hamilton

Una vettura sincera, leggibile, facile da guidare e non cervellotica nella definizione del miglior assetto. Questi erano gli obiettivi che la scuderia si era prefissata con la Mercedes W15. Le prestazioni, ovviamente importantissime, sarebbero arrivate di conseguenza, ben consapevoli che la Red Bull era e restava il punto di riferimento forse inavvicinabile. Almeno in prima battuta.

Il target è stato centrato? Presto per dirlo, fino a prova contraria gli elementi probatori sono assai limitati visto che siamo sul nascere della seconda gara del Campionato 2024. Ma una prima, parziale, valutazione deve essere affrontata. E questa ci dice che la vettura concepita da James Allison sembra comportarsi in maniera molto diversa a seconda di chi la gestisce. Dottor Jekyll con George Russell, Mister Hyde con Lewis Hamilton

L’ex Williams si è trovato meglio tra i muretti di Jeddah. Cosa accaduta anche a Sakhir, prima che le temperature inizieranno ad andare fuori controllo determinando un arretramento prestazionale che il team ha quantificato in 4-5 decimi al giro. Lewis, dal canto suo, trova la vettura difficile, quasi indigesta, con un posteriore leggero che diventa pericoloso quando le barriere sono lì a minacciare a poche spanne. 

C’è lavoro da fare nel garage n°44 per salire sullo stesso standard prestazionale della monoposto n°63. Con distacchi generali esigui, un gap di pochi decimi può essere fatale. Esattamente ciò che si è verificato in Bahrain.

I dati raccolti durante le seconde libere, quelli più utili a essere convertiti in soluzioni d’assetto, sono stati oggetto di profonde analisi nella nottata saudita col solito ponte attivatosi con Brackley dove il simulatore ha lavorato a pieno regime. In vista delle qualifiche serali il team dovrà agire anche sul corretto track position perché Jeddah vive del solito problema traffico.

E ne sa qualcosa Hamilton che ieri è stato multato di 15000 dollari per un impedimento inevitabile nei confronti di Logan Sargeant che accorreva veloce alle spalle della W15 e della Ferrari di Carlos Sainz. Insomma, bisogna essere perfetti per guadagnarsi una buona posizione al via ed evitare di restare invischiati nel gruppone in una F1 sempre più refrattaria alle manovre di sorpasso.

Mercedes W15 - George Russell (Gp Arabia Saudita)
Mercedes W15 – George Russell (Gp Arabia Saudita)

Gp Arabia Saudita, Mercedes: le impressioni di Russell e Hamilton

È stato divertente tornare in pista qui a Jeddah. È un circuito davvero ad alta velocità, quindi è stimolante. Non avevamo la macchina nella finestra perfetta e la FP2 è stata una sessione un po’ frammentata. I tempi sembravano buoni sul giro singolo e non siamo ancora sicuri di dove siamo sui long run”. 

Abbiamo fatto molti test nelle FP1 con diversi assetti tra le vetture. Abbiamo quindi apportato alcune modifiche durante le FP2 per cercare di saperne di più sulla W15. È ancora molto presto; è solo la seconda gara della stagione e il secondo circuito su cui abbiamo corso con rabbia”. 

Dobbiamo continuare a sviluppare ciò che abbiamo imparato e tutti saranno al lavoro da un giorno all’altro per ottenere maggiori prestazioni. È di nuovo così vicino, quindi vediamo cosa possiamo fare domani”. Queste le impressioni di Russell che ha confermato che gli ingegneri non hanno ancora centrato la corretta finestra operativa della W15.

Che la vettura anglotedesca non sia, per così dire, “in bolla” è parso evidente nel caso di Lewis Hamilton. Il sette volte iridato non è soddisfatto del suo destriero e se ne è lamentato sia in radio che a motori spenti.

È stata una giornata difficile – ha esordito Lewis – Mi è mancata un po’ di fiducia nel posteriore della vettura. Abbiamo lavorato un po’ sul set-up sessione dopo sessione e abbiamo cambiato parecchio la vettura. Il problema principale con cui ho avuto difficoltà sia nelle FP1 che nelle FP2 era comunque il posteriore. Ho vissuto alcuni momenti difficili là fuori e su una pista così veloce come questa devi avere piena fiducia”

Esamineremo i dati per vedere come possiamo migliorare. George era chiaramente in una situazione più felice con la macchina. Siamo andati in direzioni leggermente diverse, quindi speriamo di poter imparare da ciò e trovare le giuste soluzioni”. La cosa che preoccupa è che, nonostante i cambi di setup, la W15 non ha risposto nella maniera desiderata.

Lewis Hamilton e George Russell, Mercedes AMG – GP Bahrain 2024

Gp Arabia Saudita Mercedes W15, Shovlin: “c’è molto lavoro da fare” 

Il direttore di pista della scuderia ha parlato dell’approccio alle libere e di ciò che bisogna fare per mettere a punto una vettura ancora da sgrossare: “Abbiamo coperto una serie di configurazioni nel corso della giornata. Alla fine, non sembra che siamo riusciti a trovare nessuna delle due vetture nella posizione migliore. Il giro unico è stato disordinato e compromesso dal traffico. Una sessione più pulita avrebbe aiutato, ma ci manca anche un po’ di grip ad alta velocità. Cercheremo soluzioni a questo problema”.

Anche i nostri long run non sono stati molto lunghi, il che non era l’ideale. Considerando il tempo limitato, abbiamo un ritmo ragionevole, ma nessuno dei due piloti è stato soddisfatto del bilanciamento generale. Il riassunto quindi è che abbiamo tempo sul giro da trovare. La cosa positiva è che abbiamo molte aree in cui cercarlo”.

C’è molto margine di recupero in casa Mercedes ma, dalle parole sopra riportate, non è detto che si trovi la chiave giusta per uscire da un momento potenzialmente delicato. La W15 sembra ancora un oggetto misterioso che necessita di un approfondimento di indagine per essere compresa nel suo pieno funzionamento. Il tempo stringe…


Crediti foto: Mercedes AMG F1 Team

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