Toto Wolff e Christian Horner si prendono poco. O forse giocano a farsi una guerra mediatica che tanto piace ai tifosi che tendono a polarizzarsi sempre di più. Qualche tempo fa il n°1 della Red Bull l’aveva sparata piuttosto grossa per marcare il territorio e far capire chi fosse il più forte.
“Mercedes? Abbiamo preso 220 persone da loro. Molti sono ora occupati nel reparto powertrains. Quindi, quando parliamo di perdere persone, sarei più preoccupato delle 220 che hanno perso loro e non di uno o due CV“.
Replica che arrivava in risposta alle continue ingerenze di Toto Wolff nel mondo Red Bull, operazione mirata a strappare Max Verstappen ai rivali. Settimane ha impiegato il manager austriaco, poi è arrivata la contro-contro-risposta.

Toto ha suggerito a Christian di ritornare a studiare: “Devi lavorare sulla matematica”. 19 sarebbero in realtà gli ingegneri passati da Mercedes High Performance Powertrains all’analogo comparto di Milton Keynes.
“Qualunque siano questi numeri, penso che ci sia una fluttuazione naturale tra i membri delle squadre che vanno e vengono. È del tutto normale. Abbiamo un reparto motori che è il migliore possibile, con una leadership di prim’ordine. Non c’è un centimetro in HPP che dovrebbe essere diverso in termini di assetto organizzativo, in termini di persone che lavorano lì”.
“La nostra è un’organizzazione perfetta. Dal 2014 siamo stati il punto di riferimento. Non vedo l’ora che arrivi il 2026 per vedere i diversi livelli di prestazioni delle power unit”, ha chiuso Toto Wolff.
In effetti, stante la difficoltà della Mercedes a confrontarsi con questa generazione di auto, qualcuno aveva creduto che i V6 concepiti e prodotti a Brixworth sotto la guida di Hywel Thomas non fossero all’altezza delle power unit Honda o Ferrari.
La ripresa della McLaren dimostra invece che il propulsore della Stella a Tre Punte è in buona salute nonostante la caccia che Red Bull ha fatto e che non sembra essere poi così grossa.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team