Il quarto anno di regolamenti a effetto suolo conferma le difficoltà strutturali della Mercedes. Questo il verdetto, sintetico e brutale, della storia della Stella a Tre Punte nel contesto tecnico che, ben per loro, si chiuderà tra pochi mesi. Nonostante alcune parentesi prestazionali incoraggianti, la squadra guidata da Toto Wolff continua a muoversi in un contesto di incertezza ingegneristica, con una monoposto che alterna fasi di competitività a ricadute inspiegabili. La W16 è una vettura quasi illeggibile, che si accende in poche e favorevoli condizioni. Caratteristica che ha contraddistinto tutti i modelli sfornati dal 2022 a oggi, che siano stati disegnati da Mike Elliott o da James Allison.

Mercedes W16: Russell prova a metterci una pezza
Jolyon Palmer, ex pilota e oggi analista per F1TV, ha evidenziato come il rendimento di George Russell stia mascherando parte delle criticità: “Sta guidando a un livello eccezionale in questo momento”, ha osservato nel podcast F1 Nation. Le prestazioni del britannico, tuttavia, accentuano il divario con Andrea Kimi Antonelli, ancora in fase di adattamento alla massima categoria e al team che lo sta crescendo.
La discontinuità del giovane italiano rischia di spingere la Mercedes verso una condizione analoga a quella vissuta dalla Red Bull, con un solo pilota in grado di generare punti e risultati. “La Mercedes sta diventando una squadra da un solo uomo”, ha ammonito Palmer, sottolineando la necessità di rimettere Antonelli in condizione di contribuire alla lotta diretta con la Ferrari e agli protagonisti.
Sul fronte tecnico, Mercedes continua a imputare parte della propria volatilità di rendimento alla gestione delle temperature esterne. Secondo Palmer, però, questa giustificazione è una semplificazione: “Sentiamo di continuo che con il freddo la Mercedes si esprime meglio, ma non è affatto una correlazione perfetta. Ci sono stati diversi weekend con condizioni ideali e non sempre il risultato è arrivato”.
Il vero nodo, ribadisce l’ex driver, è ancora legato al funzionamento dell’aerodinamica a effetto suolo e alla correlazione tra dati di simulazione e comportamento reale in pista. “È la solita storia. Da anni assistiamo a momenti in cui sembra che abbiano trovato la chiave: fanno un passo avanti e ci si convince che Mercedes sia finalmente tornata. Ma puntualmente la realtà smentisce quelle impressioni. Il team continua a inseguire la comprensione di una macchina che resta un enigma”.

Il quadro mette in luce come, dopo quattro stagioni dall’introduzione del nuovo regolamento, la Mercedes non abbia ancora sviluppato un modello predittivo affidabile sul comportamento dinamico della vettura, oscillando fra picchi di prestazione e fasi di inspiegabile regressione.
Ormai non c’è più tempo per recuperare, la Stella a Tre punte farà all-in sulla nuova generazione confidando in propulsori che, secondo alcuni osservatori, potrebbero essere nuovamente il punto di riferimento della categoria. Ma senza un telaio vincente e una aerodinamica efficace c’è il rischio di essere superati nuovamente da un cliente come McLaren. Bisognerà rimboccarsi le maniche in quel di Brackley.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team
Seguici sul nostro canale YouTube: clicca qui