Le parole di Toto Wolff confermano ciò che negli ultimi mesi aveva iniziato a emergere tra le righe dei movimenti interni della struttura Mercedes: il reparto motori di Brixworth si prepara a una ridefinizione del proprio ruolo nella Formula 1. Una scelta strategica che segna un cambio di paradigma rispetto ad oggi (e fino al 2030), fase in cui Mercedes-AMG High Performance Powertrains fornisce power unit a ben quattro scuderie.
Wolff, parlando apertamente del futuro e del confronto con il CEO Ola Källenius, introduce un concetto chiaro e inequivocabile: il numero di team clienti verrà ridotto. La frase è netta e rappresenta una presa di posizione significativa in vista del 2026: “La nostra attuale mentalità, anche dopo aver parlato con Ola, è che ridurremo il numero di squadre a cui forniremo i nostri prodotti nel prossimo ciclo“. Significa, in sostanza, lasciare alle spalle la logica del motorista di riferimento per distribuire risorse e priorità in un ecosistema più complesso, reso ancora più impegnativo dal nuovo regolamento tecnico.

F1 – Mercedes verso il cambio di paradigma
Il passaggio successivo della dichiarazione chiarisce la natura della decisione. Il nodo riguarda il bilanciamento tra apprendimento tecnico e sostenibilità operativa: “Dipende dalle nuove normative future. Sono piuttosto semplici o no? Cosa crediamo di poter imparare fornendo più team, pur dovendo allo stesso tempo definire alcuni progetti in anticipo?“. È un ragionamento che rivela una riflessione interna molto più profonda rispetto a una semplice ottimizzazione delle forniture. Mercedes sta valutando quanto realmente sia utile avere molteplici vetture equipaggiate con il proprio motore in un contesto in cui standardizzazione, limiti di budget e complessità delle nuove unità motrici potrebbero rendere il modello tradizionale meno efficiente rispetto al passato.
Il punto chiave arriva con l’ultima affermazione: “Quindi, considerando tutto questo, d’ora in poi non saranno più quattro“. Un pieno ridimensionamento del portafoglio clienti. La Mercedes del post ciclo normativo 2026-2030 potrebbe non essere più il motorista con la rete più estesa del paddock. Si tratta di una scelta che ha radici tecniche e organizzative.
La struttura di Brixworth è chiamata a un modello operativo più snello, meno dispersivo, più focalizzato sull’integrazione tra power unit e progetto telaio della squadra ufficiale. Ridurre il numero di team supportati significa liberare risorse ingegneristiche, semplificare i flussi decisionali e, soprattutto, evitare duplicazioni che in passato avevano appesantito il processo di sviluppo.
Allo stesso tempo, fornire meno squadre implica anche una gestione più efficace del know-how sensibile in un’era in cui la differenza prestazionale potrebbe dipendere da elementi sottili di gestione energetica e software più che dalla pura architettura meccanica. Il nuovo regolamento sulle unità propulsive, con la forte enfasi sulla componente elettrica e sull’efficienza energetica, richiede una concentrazione estrema e una protezione più attenta delle soluzioni proprietarie. E la cosa potrebbe acuirsi dopo il 2030.

Mercedes vuole più risorse per sé
In questo contesto, la decisione di lungo periodo di ridurre i clienti non va letta come un disimpegno dal ruolo di motorista, bensì come un aggiustamento strategico mirato a riportare Mercedes al centro del proprio ecosistema tecnico, evitando dispersioni e mantenendo sotto controllo la complessità progettuale. Il team ritiene che fornire meno power unit permetterà una correlazione più solida, uno sviluppo più diretto e una verticalizzazione delle competenze che potrà risultare decisiva in vista del 2031.
Per Mercedes si tratta di un potenziale cambio culturale. Dall’essere un fornitore massivo di motori, punta a trasformarsi in un attore più selettivo, che mira a massimizzare le performance della squadra ufficiale e, al massimo, di un numero ridotto di clienti strategici. Una scelta che andrà confermata (per ora sono solo intenzioni) ma che potrebbe segnare l’inizio di un nuovo corso, coerente con i riassetti interni avvenuti negli ultimi mesi (Wolff ha ceduto parte delle sue quote, ndr) e con la volontà di ricostruire un ciclo vincente partendo da una struttura più snella, più diretta e più focalizzata.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team
Seguici e commenta sul nostro canale YouTube: clicca qui




