Se Mercedes si prendesse tutto il pacchetto?

L'Horner-Gate apre a suggestioni impossibili ma che potrebbero avere un fondo di verità. Mercedes potrebbe vestire i panni dello sciacallo e approfittarne?

Disclaimer: questo articolo non contiene notizie certe, è un ragionamento congetturale su fatti reali che aprono a scenari che, se si concretizzeranno o meno, restano ipotesi. Fatta la doverosa premessa andiamo a bomba nella cogitazione. Tutto prende le mosse dall’Horner-Gate. Sì, ne avete le scatole piene, lo so. Ma seguitemi nel percorso e ditemi se sono pazzo o qualche elemento di veridicità c’è in questo scenario che sto per postulare e che porta dritti in Mercedes. 

Appoggiamoci alle recenti dichiarazioni di Gerhard Berger sulla questione che tiene banco in questi giorni. L’ex McLaren, Ferrari e Benetton l’ha sparata potente la bomba: “Al momento Horner resta. Helmut Marko e Adrian Newey se ne andranno, mentre Max Verstappen andrà alla Mercedes“. Se uno ben inserito nel mondo Red Bull afferma cose del genere, forse, un pizzico di sostanza nella minestra c’è.

Le parole dell’ex pilota di Wörgl seguono quelle di Jos Verstappen che aveva sparato a zero su Christian Horner la cui posizione continua a traballare nonostante il supporto pubblico dell’ala thailandese – quella che possiede la maggioranza – di Red Bull GmbH. 

La tensione è destinata ad aumentare se Christian Horner non lascerà la sua posizione. La squadra rischia di perdere tante persone e non si può andare avanti così. Tutto esploderà! Fa la parte della vittima, ma è Horner il problema: deve andarsene ora“. Così tuonava “Jos The Boss” due giorni fa. 

Una presa di posizione dietro la quale si cela un possibile tentativo di scalata al vertice della Red Bull. O forse l’esatto opposto. Ossia la voglia di fare le valigie e di alzare i tacchi in direzione Brackley, placido paesino a nord di Oxford nel quale sorge la sede di Mercedes AMG F1. Proprio da dove si irradiano i poteri di Toto Wolff che con Verstappen padre ha avuto un fitto colloquio dopo la gara di Sakhir che ha alimentato speculazioni non smentite dai diretti interessati.

Jos e Max Verstappen

La crisi manageriale della Red Bull allontana Newey dalla Ferrari?

Poniamo che sia vero che Max vuole farsi questa mezz’ora d’auto per traslocare definitivamente e assumendo che sia vero ciò che dice Berger, è logico pensare che Adrian Newey e Helmut Marko salgano a bordo dello stesso van? Sì, se si uniscono i puntini in tutta questa faccenda dai contorni ancora non meglio delineati. Ipotesi rafforzata dal fatto che le voci che vogliono il geniale tecnico di Stratford-Upon-Avon lontano dalla Red Bull sono altrettanti ricorrenti.

Un mesetto fa la F1 – e tutti noi cronisti – eravamo alle prese con il trasferimento di Lewis Hamilton alla Ferrari. Un evento che ha avuto una portata mediatica enorme e che ha alimentato scenari onirici altrettanto mastodontici. Tra questi quello di chi credeva che nella mega campagna acquisti messa su da monsieur Frédéric Vasseur rientrasse proprio il geniaccio che ha sfornato un’altra macchina potenzialmente dominante. 

È però nota la ritrosia a lasciare la terra d’Albione del sessantacinquenne direttore tecnico della Red Bull che ha più volte ribadito che la Ferrari è una bella suggestione ma che difficilmente può concretizzarsi. E visto che gli anni passano e la voglia di muoversi cala e che Maranello non ha intenzione di creare un’altra fallimentare antenna tecnologica oltremanica come quella che anni fa fu impostata con John Barnard, il sogno è destinato a rimanere tale.

Adrian Newey, direttore tecnico Oracle Red Bull Racing

Più semplice per Newey e consorte sarebbe spostarsi di una manciata di miglia senza dover modificare le abitudini di vita. Ma, cosa più importante, senza dover reggere il peso della responsabilità di tirare fuori una squadra da un digiuno non tollerato e intollerabile che il solo Lewis Hamilton, senza la crescita della cifra tecnica dei comparti progettazione, produzione e controllo qualità, non può realizzare. 

La balla spaziale finale

Ecco, la sintesi del ragionamento è la seguente: Verstappen, il suo clan e Newey lasciano Red Bull nelle mani di Horner e vanno a vincere altrove tra le fila degli acerrimi nemici mettendo su la più spaventosa delle nemesi sportive. Mercedes sta bene con James Allison ma ricordiamo che questi, fino a pochi mesi fa, lavorava a mezzo servizio perché coinvolto in cose che forse lo stimolavano di più. Leggasi il progetto vela di Ineos.

Magari, proprio a proposito di motivazioni, il mansueto e intuitivo Allison decide di venire in Ferrari con Lewis a are ciò che non è riuscito a fare in passato: stravincere. Sì, stavolta l’ho sparata grossa la cavolata. Ma nella vita mai dire mai.  

L’ultimo passaggio, me ne avvedo, aveva bisogno di un trigger warning considerando la portata colossale della congettura. E con questa dicitura internazionale ho offerto un raggio di felicità pure a quelli che amano i barbarismi e li piazzano ovunque per darsi un po’ di tono. Senza riuscirci. 


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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