Il Gran Premio di Monaco 2025 si è rivelato una prova in salita per la Mercedes, che lascia il Principato a mani vuote. George Russell ha tagliato il traguardo in undicesima posizione, mentre Andrea Kimi Antonelli ha chiuso diciottesimo al termine di una gara in cui il team ha cercato, senza successo, di capitalizzare su una strategia che col senno del poi ha avuto poco senso.
Le premesse non erano favorevoli: dopo un sabato complicato, con i due piloti costretti a partire dalla settima fila (P14 e P15), la squadra ha puntato su un approccio strategico improntato alla durata, montando gomme Hard al via con l’obiettivo di sfruttare il doppio pit stop imposto dal nuovo regolamento. Tutto si è però complicato quando alcune squadre rivali hanno adottato una tattica collaborativa (ai limiti del buon gusto), rallentando il ritmo per favorire le soste incrociate tra compagni di team.

Gp Monaco 2025: tira aria mesta in Mercedes
Russell ha provato a sfruttare il gioco di squadra interno per completare le due soste regolamentari grazie alla collaborazione di Antonelli nelle fasi finali. L’inglese è riuscito a difendere l’undicesima posizione, nonostante una penalità drive-through ricevuta per aver superato Alex Albon alla Nouvelle Chicane in maniera irregolare.
“Sembrava davvero una partita a scacchi là fuori“, ha dichiarato il britannico a fine gara. “L’obiettivo era aiutarsi a vicenda, ma anche Williams e Racing Bulls hanno adottato lo stesso schema. Siamo rimasti senza margine d’azione. Qui puoi girare a quattro secondi dal ritmo ideale senza perdere posizione: era tutto calcolato. Almeno negli ultimi dieci giri ho potuto finalmente spingere, e Monaco resta un circuito incredibile quando puoi guidare al limite“.
Per Antonelli, al debutto in Formula 1 sul tracciato più insidioso del calendario, il weekend è stato un banco di prova severo. Un altro weekend difficile dopo la delusione casalinga del Gp di Imola. “La delusione è tanta, ma non posso dire che il risultato sia stato sorprendente dopo la qualifica di sabato“, ha ammesso il giovane italiano. “Sono partito cercando di essere aggressivo e ho guadagnato una posizione su Bortoleto prima della galleria. Poi però siamo rimasti intrappolati nel traffico, con ritmo basso e zero possibilità di attaccare. La mescola C6 mi ha dato problemi, come a Imola, ma è un altro passo nel mio processo di apprendimento. Barcellona sarà un banco di prova più favorevole“.
Dal muretto box, il Team Principal Toto Wolff ha commentato con franchezza l’andamento del weekend: “Partire così indietro a Monaco significa quasi sempre condannarsi a una gara di attesa, sperando in una bandiera rossa o in una Safety Car che non sono mai arrivate. Il nuovo regolamento sulle due soste apre scenari strategici che rendono le gare più prevedibili, e come sport dobbiamo riflettere su come migliorare lo spettacolo senza perdere l’essenza di eventi come questo“.

Anche Andrew Shovlin, direttore tecnico in pista, ha sottolineato le difficoltà avute fin dalle prime sessioni: “Non abbiamo trovato il bilanciamento giusto, e questo ha influito sulla fiducia dei piloti in qualifica. Da lì in poi, la nostra strategia era l’unica percorribile, ma senza episodi imprevisti non c’era molto da fare. Il weekend è stato complicato e lascia molto materiale su cui lavorare. Dobbiamo voltare pagina e prepararci al meglio per il prossimo appuntamento a Barcellona, dove le condizioni dovrebbero essere più favorevoli“.
Nonostante il passo falso, il secondo di seguito, Mercedes mantiene la seconda posizione nella classifica costruttori. Ma ciò non può rappresentare una nota positiva. Nelle ultime due gare la W16 è stata protagonista di una frenata brusca. Gli aggiornamenti introdotti all’Enzo e Dino Ferrari non hanno funzionato al debutto e men che meno su una pista particolare come quella del Principato.
Barcellona, l’ultimo atto di un triple header che rischia di compromettere quanto di buono era stato fatto all’avvio iridato, dovrà dare risposte concrete. La direttiva tecnica che diverrà esecutiva per limitare il fenomeno dell’aeroelasticità delle ali anteriori sarà un’ulteriore variabile da gestire in un’annata che rischia di chiudersi troppo presto. Uno smacco per la casa della Stella a Tre Punte, ma anche un’opportunità in chiave 2026 potendo dirottare fondi e risorse progettuali all’anno che verrà. Forse è solo questo che conforta Wolff e i suoi che da questo 2025 si attendevano molto di più.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, F1TV
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