Mercedes, s’è rotto l’interruttore: la Stella non brilla più

Ennesimo Gran Premio da dimenticare per la Mercedes che non trova più la strada maestra in una F1 che non riconosce più

È lenta. È difficile da mettere a punto. È imprevedibile nel comportamento. È anche poco affidabile. La Mercedes W15 è un disastro. E lo è nella misura in cui si sta parlando della terza vettura costruita per vincere la sfida della “Formula Uno 2.0”.

Passano i tecnici, restano i problemi che portano sempre e solo là, alla mancanza di una corretta correlazione pista-simulatore. Finché non si sistema questo punto di criticità – hai voglia a presentarti ai microfoni con parole di profuso impegno – non ci sarà mai trippa per gatti.

Appurato che Mike Elliott non era l’unico colpevole, constatato che James Allison non fa miracoli e che ha doti divinatorie prossime allo zero, alla Mercedes non resta che leccarsi le ferite perché il Gran Premio d’Australia, chiuso con un doppio zero che ha appunto la consistenza della farina per dolci, ha detto inequivocabilmente che un cliente, la McLaren, è nettamente avanti. E che anche la Aston Martin è lì a soffiare sul collo. 

Toto Wolff, prima di arrivare in terra di canguri, aveva affermato che l’Alber Park sarebbe stato un bell’esame e che si pensava di poterlo superare. Lo avevamo capito dal venerdì che sarebbe stata una bocciatura su tutta la linea; ma loro hanno continuato a credere che un altro destino fosse possibile. Il cieco ottimismo del folle disperato. 

Lewis Hamilton - Mercedes W15
Lewis Hamilton – Mercedes W15, GP Australia 2024

Mercedes: una regressione continua

La logica vorrebbe che più si capisce un concetto più si progredisce. Questa cosa vale per tutti tranne che la Stella a Tre Punte. E forse la Alpine che sta messa addirittura peggio degli anglotedeschi. E ce ne vuole. Di questo passo a Mercedes non resterà che attendere stancamente il cambio di stagione regolamentare perché oggi non si vede un minimo segnale di inversione di rotta.

Chi se l’è vista brutta, e non solo per le prestazioni orribili della monoposto, è George Russell protagonista di un incidente potenzialmente pericoloso per come è rimasta piantata in pista la sua W15.

Sto bene dopo l’incidente, per fortuna. Non so davvero come spiegare quello che è successo. Ero a mezzo secondo da Fernando cento metri prima della curva e poi all’improvviso è tornato verso di me molto velocemente. Era chiaro che aveva frenato prima di quanto avesse fatto nei giri precedenti e poi ha rispinto l’acceleratore. Non me l’aspettavo, mi ha colto di sorpresa”, ha spiegato il “63”.

Ho sbattuto contro il muro e ho avuto pochi secondi drammatici. E’ stato un finale deludente per una gara difficile. Il nostro ritmo non era quello che volevamo. Abbiamo mostrato buoni tempi sul giro, ma alla fine abbiamo del lavoro da fare per raggiungere quelli davanti. Ci concentreremo su come possiamo migliorare in vista del Giappone tra due settimane”.

La Mercedes W15 di George Russell dopo l’incidente al termine del GP d’Australia 2024

 

Detta in maniera onesta: la penalità comminata ad Alonso fa ridere. Ma è un semplice e sommesso parere di chi scrive che non sposta di un centimetro la decisione presa dai commissari che evidentemente lo fanno apposta a non voler creare una giurisprudenza solida e credibile.

Dicevo. Riprendersi tra due settimane a Suzuka? Forse è ancora più ilare come concetto. Hamilton, la cui gara è durata una ventina di tornate, ha riacceso la modalità ritornello: “Miglioreremo anche la macchina nel corso della stagione. Lo abbiamo fatto negli anni precedenti e sono fiducioso che lo faremo ancora. È difficile che non siamo competitivi come vorremmo in questo momento, ma continueremo a lavorare sodo”. 

“Sono concentrato sul farlo con la squadra. A breve termine, mi aspetto che avremo ancora difficoltà, ma vedremo cosa possiamo fare a medio termine”.  A lungo termine, Lewis, te ne vai in Ferrari dove le cose iniziano a girare come Cristo comanda. E dai, una volta tanto cerchiamo di essere mediaticamente onesti.

Wolff non s’incazza più. Una volta sbatteva occhiali, cuffie e oggetti sul tavolo. Ora è più passivo di un verbo. Perdere con costanza sfianca. Toto, tra i soliti ritornelli noiosi (“È difficile da accettare, ma rimarremo calmi e composti. Abbiamo visto altri che hanno dimostrato che quando si fa bene le cose possono cambiare rapidamente”), ha detto anche che il motore della vettura di Hamilton sarà spedito a Brixworth per capire cosa è accaduto. Mattia Binotto, esci da questo corpo! 

Toto Wolff – Team Principal Mercedes AMG F1

Al piattume intellettivo (il nostro, perchè leggere ‘sta roba ci fa cadere in catatonia) si associa pure il trackside engineer, Andrew Shovlin: “È stato un fine settimana difficile per noi durante il quale non siamo stati in grado di competere sul singolo giro o sui long run. Continueremo a spulciare i dati nei prossimi giorni per vedere cosa non funziona e perché al momento siamo in grado di fornire solo sprazzi di prestazioni della vettura”. 

È chiaro che abbiamo molto su cui lavorare per dare a entrambi i piloti uno strumento migliore con cui operare nei weekend di gara. Ora dobbiamo abbassare la testa, affrontare le sfide una per una e puntare a fare una prestazione più forte la prossima volta a Suzuka”.

Mercedes ha per ora fatto salva la quarta posizione in classifica giusto perchè Alonso è stato penalizzato. Ma la distanza dalle prime tre si apre in maniera preoccupante. E siamo solo alla terza. A far temere di più è però la mancanza di prestazioni e soprattutto l’assenza di un piano per trovarle. La Stella s’è spenta e non trova più l’interruttore. 


Crediti foto: Mercedes AMG Petronas F1 Team

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