“Se corressimo in Alaska o in Groenlandia sarebbe forse meglio“, queste sono state le parole del Team Principal Mercedes, Toto Wolff, nel post gara del Gp di Spagna. Il manager austriaco ha evidenziato ancora una volta il solito problema legato alle alte temperature climatiche, che ormai attanaglia la vettura dal 2022, anno in cui è entrato in vigore il regolamento delle auto a effetto suolo.
La tripletta europea ha messo in risalto il principale problema della Mercedes: la difficoltà nel gestire le gomme quando il termometro tocca temperature estremamente alte. A Barcellona, per esempio, l’asfalto ha raggiunto picchi di 50 °C, non la situazione ottimale per la Stella a Tre Punte. I risultati positivi ottenuti nel deserto del Bahrain, o ancora, a Miami, non devono far pensare che gli ingegneri di Brackley siano riusciti a intervenire di fronte all’insidia.
In effetti, le temperature notturne del deserto del Bahrain hanno giocato in favore della gara di Mercedes, mentre in Florida si sono registrate delle temperature anomale, più basse del previsto, che hanno permesso ad Andrea Kimi Antonelli di conquistare la sua prima pole position del format Sprint Qualifying, e a George Russell il gradino più basso del podio.
Nella torrida Catalogna, il britannico ha poi ottenuto un importante quarto posto, favorito, però, dalla Safety Car uscita negli ultimi giri, che ha un po’ rimescolato le carte in tavola. È chiaro, tuttavia, che la W16 abbia ereditato lo stesso problema delle precedenti monoposto.
Mercedes, Toto Wolff: “Siamo una grande squadra, ma ancora non riusciamo a risolvere il problema”
Subito dopo la gara spagnola, Toto Wolff si è un pò sfogato ai microfoni di ORF, ammettendo che nonostante le ingenti risorse a disposizione, non sono ancora riusciti ad andare a capo del problema legato alla gestione delle gomme con alte temperature. “Siamo una grande azienda con migliaia di persone, e ancora non sembriamo aver compreso come mantenere la gomma nella giusta finestra quando fa caldo. Quando fa freddo, invece, come l’anno scorso a Las Vegas, siamo super veloci“.

“Non sono sicuro che la McLaren sappia esattamente perché siano così veloci, perché si tratta solamente di dettagli e di una buona ingegneria. Credo che la nostra auto, nel corso degli anni, abbia sofferto più di altre di surriscaldamento delle gomme posteriori”, continua l’austriaco.
“Siamo sempre stati molto forti con il freddo. Se prendiamo come esempio Las Vegas, i piloti hanno espresso sin da subito soddisfazione nei confronti della macchina e del grip mai provato prima. Questo, purtroppo, è un problema intrinseco della vettura. Possiamo mascherarlo o peggiorarlo in base al setup, ma è un qualcosa che fa parte della vettura“, conclude Wolff.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team
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