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Mercedes ha mollato: anche oggi la W15 si aggiorna domani

Mercedes col "braccio corto" nello sviluppare la W15. Una politica involontaria che a un certo punto si è fatta necessità operativa. Ma ciò può rappresentare un azzardo che non paga

Diego Catalano by Diego Catalano
24 Settembre 2024
in F1, F1 Analisi e tecnica, News
Tempo di lettura: 4 minuti
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Mercedes W15

Il nuovo vanity panel della Mercedes W15 - illustrazione: Chiara Avanzo

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Cosa sta succedendo alla Mercedes? Se avessi una risposta precisa, probabilmente non mi troverei in un ufficio piccolo ma accogliente, pieno delle cose che mi hanno accompagnato nella vita con gradi soddisfazioni. Eh sì, a volte gli oggetti possono essere più gratificanti delle persone. Se fossi il depositario di cotanto segreto avrei un posto nello staff tecnico della Stella a Tre Punte. Quel che posso fare dal mio punto di osservazione è limitarmi a “pesare” determinate dinamiche, provando a tirare delle somme e fare delle valutazioni.

La Mercedes aveva cominciato l’anno in maniera disastrosa, tanto che la W15 sembrava una vettura addirittura peggiore dei due modelli precedenti, che avevano inaugurato l’era della “Formula 1 Next Gen“. Da queste colonne, non abbiamo esitato a definire la vettura disegnata da James Allison una sorta di “ferro vecchio”, un “attrezzo” incapace di produrre prestazioni accettabili. Poi, però, sono arrivate delle novità, soprattutto un’ala che ha ridato senso al progetto, tirandolo fuori dalle sabbie mobili e rendendolo per un momento un avversario credibile per la vittoria.

Mercedes W15
Vista frontale dell’ala della Mercedes W15 introdotta in Bahrain e usata fino al Gp di Imola – Illustrazione di Chiara Avanzo
Mercedes W15
L’ala evoluta della W15 introdotta al Gp di Monaco – Illustrazione: Chiara Avanzo

In questo focus tecnico (leggi qui) abbiamo cercato di spiegare con quali mezzi gli ingegneri abbiano risolto i problemi di bilanciamento della monoposto nero-grigia, strumenti con cui George Russell e Lewis Hamilton hanno ottenuto tre vittorie nelle quattro gare precedenti la pausa estiva.

Proprio nel momento di maggiore slancio, è intervenuto un fattore che ha probabilmente segnato una battuta d’arresto, scompigliando i piani del team. Da Brackley era arrivato un nuovo fondo (illustrazione in basso), installato durante le prove libere del Gran Premio del Belgio.

Quella gara sarebbe poi stata vinta da Lewis Hamilton, che aveva approfittato della squalifica di Russell, spezzando una clamorosa doppietta. Tuttavia, quel successo è arrivato con il vecchio pavimento, visto che i riscontri ottenuti nei primi due turni di libere con il nuovo fondo non erano stati soddisfacenti.

Mercedes W15
Mercedes W15: il fondo introdotto in Belgio – Illustrazione: Chiara Avanzo

James Allison e Andrew Shovlin si erano affrettati a dichiarare che l’elemento non aveva funzionato per questioni di assetto, sostenendo che avrebbe generato vantaggi visibili nelle gare successive. Dopo il GP di Spa-Francorchamps, sono arrivate tre settimane di pausa forzata a causa della serrata estiva. Alla ripresa, abbiamo trovato una W15 in drastica frenata.

Il nuovo fondo è stato testato a Zandvoort e a Monza, ma con esiti negativi, tanto che a Singapore è stato riutilizzato il vecchio elemento che si può osservare nell’illustrazione di Chiara Avanzo in basso. Ma ormai era troppo tardi, poiché la concorrenza, dalla McLaren alla Ferrari, non era stata a guardare, elevando ulteriormente le prestazioni delle proprie vetture.

Mercedes W15
Mercedes W15: il fondo usato fino al Gp d’Ungheria – Illustrazione: Chiara Avanzo

Mercedes: la W15 è l’auto meno sviluppata del lotto

Osservando le dinamiche storiche, si nota che la Freccia d’Argento è la vettura che ha subito meno evoluzioni rispetto alle concorrenti. Oltre all’ala menzionata in precedenza e, probabilmente, a un nuovo cinematismo della sospensione anteriore – elementi che hanno rappresentato la vera svolta – gli ingegneri anglo-tedeschi non hanno fatto molto altro nel corso del campionato 2024.

Il refrain che si ascolta da mesi è che al successivo evento verranno introdotte delle novità. Lewis Hamilton e George Russell lo hanno ripetuto fino allo sfinimento, ma ogni volta non si è visto un pacchetto massiccio per invertire la rotta e sostenere la crescita prorompente osservata durante l’estate.

Il weekend di Singapore è emblematico dell’andamento tecnico della stagione 2024 di una squadra che ha dominato per quasi otto anni ininterrottamente. La Mercedes è vittima di se stessa, poichè, pur avendo individuato le criticità che affliggono il progetto W15 – ossia una vettura che cambia drasticamente comportamento in base a pochi fattori come la temperatura della pista o il livello di gommatura dell’asfalto – non è riuscita a trovare soluzioni per arginare questi problemi.

La monoposto non viene ormai più sviluppata, probabilmente in una strategia che punta tutto sul 2025. Dopo il fondo introdotto in Belgio, mai davvero promosso, il progetto anglo-tedesco non è stato ulteriormente migliorato, in un atteggiamento che può avere una sola spiegazione: conservare gelosamente il quarto posto nel campionato costruttori, in modo da avere più ore di sviluppo rispetto alla concorrenza e poter così creare una monoposto più competitiva per il 2025.

Tuttavia, questa è una strategia pericolosa, perché non garantisce il successo. Ci sono illustri casi, anche nella storia recente, di progetti simili che sono tristemente e analogamente falliti. Se ciò dovesse accadere, non c’è nemmeno la certezza che nel 2026, con il nuovo regolamento, la Mercedes possa partire come favorita.

Mercedes W15
Il nuovo vanity panel della Mercedes W15, vista laterale – illustrazione: Chiara Avanzo

Mercedes W15: la politica dell’accontentarsi

La sensazione, che ovviamente non verrà mai confermata dai protagonisti, è che la Mercedes abbia ottenuto ciò che desiderava vincendo alcune gare. Da quel momento, sembra essersi assuefatta all’idea di rimandare tutto al 2025, nella speranza di inserirsi nella lotta per i titoli con una nuova line-up di piloti. Da questo punto di vista, potrebbe aver influito anche l’addio di Lewis Hamilton: si preferisce non sviluppare soluzioni che potrebbero essere sfruttate dalla concorrenza.

Naturalmente, queste sono ricostruzioni ipotetiche, supposizioni che non recano con sé la pretesa di rappresentare il vero processo decisionale alla base di alcune (non) scelte. Probabilmente la Mercedes ha dovuto fare di necessità virtù. Quando si è capito che il fondo specifica Belgio non aveva dato i risultati sperati, si è deciso di adottare un atteggiamento più prudente, massimizzando le risorse finanziarie e tecniche previste dal meccanismo ATR in vista del 2025, che nella mente dei dirigenti della stella a tre punte non può essere un anno di transizione.

La Mercedes ha concluso il Gran Premio di Singapore con un quarto e un sesto posto, ma ciò che conta è che i vertici hanno dichiarato che ad Austin, tra quattro settimane, arriveranno novità sulla vettura. Considerando che mancano solo sei gare alla fine e che la Ferrari, attualmente terza in classifica, è abbastanza distante, è probabile che questi aggiornamenti servano più come elementi di valutazione per definire la linea di sviluppo del 2025 piuttosto che per rimettere in carreggiata il campionato attuale, ormai destinato a un anonimo quarto posto. Alle spalle, infatti, c’è un abisso di punti sulla Aston Martin, quinta in classifica.

Non ci resta che attendere la fine di questa anomala pausa autunnale per capire se alle promesse seguiranno i fatti e se il nuovo pacchetto sarà in grado di dare qualche altra soddisfazione a Russell e Hamilton, che attualmente stazionano in una zona di classifica che li vede spettatori più che protagonisti.


Illustrazioni: Chiara Avanzo

Tags: F1MercedesMercedes W15NewsW15
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

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