Mercedes: le scuse non servono per tornare a essere un top team

Grave topica quella della Mercedes che getta alle ortiche una clamorosa doppietta nel Gp del Belgio. Per tornare grandi bisogna inseguire la perfezione. E ieri qualcosa è andato storto a Spa-Francorchamps

Dopo il Gran Premio del Belgio, da un punto di vista tecnico, il bicchiere per Mercedes deve considerarsi necessariamente mezzo pieno nonostante la squalifica di George Russell. La W15, nelle ultime quattro gare, è stata in grado di vincerne ben tre, ponendosi come protagonista di questa fase del mondiale di Formula 1.

Lewis Hamilton ha raggiunto la vittoria numero 105, consolidando il suo record nella speciale classifica, mentre George Russell deve leccarsi le ferite e recuperare da una delusione cocente dopo aver messo in scena una masterclass nella gestione degli pneumatici che è servita soltanto ad aumentare le frustrazioni visto l’esito delle verifiche di Jo Bauer, storico delegato tecnico della FIA.

Con le mutate condizioni climatiche, la Mercedes ha sorpreso tutti, esaltandosi sia con i compound medi che con quelli hard. La vettura di James Allison, che era tornata alle specifiche base dopo aver bocciato le novità introdotte venerdì (non un buon segno, questo), si è improvvisamente adattata a una pista calda – e questa è una novità – e completamente green dopo che la pioggia del sabato aveva lavato via tutta la gommatura.

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Proprio le gomme, secondo gli uomini di Brackley, potrebbero essere state la causa della squalifica di Russell la cui vettura è risultata ben un chilo e mezzo sotto il peso minimo imposto dalla Federazione Internazionale. Di questo ha parlato Andrew Shovlin, trackside engineer della scuderia: “Non capiamo ancora perché l’auto fosse sottopeso dopo la gara, ma indagheremo a fondo per trovare la spiegazione”.

“Prevediamo che il consumo delle gomme derivato dall’unico pit stop sia stato un fattore che ha contribuito. Lavoreremo per capire come è successo. Non cercheremo scuse, però. Chiaramente ciò non è abbastanza buono e dobbiamo assicurarci che non accada di nuovo”.

Per ora si tratta di ipotesi, ulteriori analisi andranno affrontate in fabbrica. Ma quanto accaduto è abbastanza grave. Russell, dopo la gioia esplosiva post bandiera a scacchi, ha dovuto far fronte all’amara verità: “È straziante essere squalificati dalla gara. È stato incredibile per noi riuscire a far funzionare la strategia a una sosta. Nonostante la squalifica, sono ovviamente orgoglioso di aver tagliato il traguardo per primo”.

“È anche positivo – ha detto il pilota di King’s Lynn cercando di farsi e di fare forza – che la squadra sia stata comunque in grado di conquistare la vittoria con Lewis. Ha fatto una grande gara ed è stata la macchina più veloce in circolazione con la strategia a due soste. Anche se sono incredibilmente deluso, so che ci riprenderemo più forti dopo la pausa estiva, a partire da Zandvoort”.

George Russell, il vincitore del Gp del Belgio 2024 poi squalificato

Toto Wolff, dopo le sentite ma rituali scuse di turno, ha provato a fare il punto della situazione parlando della crescita della vettura, che a inizio anno sembrava un ferro vecchio da rottamare. “Nonostante la squalifica ci sono molti aspetti positivi che possiamo trarre da questo fine settimana. Avevamo una macchina che era il punto di riferimento nella gara di oggi con due diverse strategie”.

“Solo pochi mesi fa questo sarebbe stato inconcepibile. Ci dirigiamo verso la pausa estiva dopo aver vinto tre delle ultime quattro gare. Cercheremo di tornare dopo la chiusura ringiovaniti e con l’obiettivo di mantenere la nostra traiettoria positiva”.


Gp Belgio, Mercedes: la perfezione gestionale è ancora lontana

Proprio questa crescita, proprio la capacità di saper recuperare, è ciò che incastra ancora di più la Mercedes alle sue responsabilità. Dopo l’errore dell’anno passato in cui Lewis Hamilton perse il podio, ad Austin, per l’usura eccessiva del pattino, il team anglo-tedesco cade in una nuova grave topica.

Non regge la motivazione del consumo eccessivo degli pneumatici: in un campionato competitivo e in una disciplina ricca di elementi da analizzare, non è concepibile non valutare certi aspetti arrivando a una clamorosa squalifica.

La Mercedes sta dando grandissimi segnali alla concorrenza e soprattutto a quel Verstappen che ha iniziato a corteggiare in maniera furiosa. La Red Bull RB20 non sa più vincere ed è incappata in difficoltà impreviste: nemmeno col boost del motore nuovo Max è accaduta a completare la rimonta, cosa che l’anno scorso era riuscita in scioltezza. Questo ci dà la misura di quanto sia grande l’arretramento prestazionale della vettura di Milton Keynes.

Tornando a Mercedes, un team vincente deve essere totalmente strutturato: ieri questo messaggio non è arrivato. Non basta il recupero, non basta una macchina ritornata ad essere valida, bisogna essere perfetti in ogni ambito: in quello strategico, come certamente accaduto ieri, ma anche in quello tecnico.

Mercedes a Spa-Francorchamps non lo è assolutamente stata. In primo luogo perché gli aggiornamenti non hanno funzionato e questo non è un buon segnale ragionando sul lungo periodo; in seconda battuta perché l’errore commesso con la vettura di George Russell è molto grave.

Lewis Hamilton sfida la pioggia durante le qualifiche del Gp del Belgio 2024

Mercedes non può essere felice dell’epilogo del Gran Premio del Belgio. La W15 ormai è una realtà del campionato del mondo, quindi non si possono parametrare le prestazioni attuali su quelle di inizio anno. Questa vettura e questo team devono imparare a capitalizzare tutte le occasioni che si presentano, e ieri non è stato fatto.

È chiaro che nessuno, né a Brackley né fuori, si aspetta di poter lottare per il mondiale – il ritardo accumulato è troppo grande – ma la squalifica ha frenato pesantemente lo slancio in classifica della Stella a Tre Punte che ormai aveva messo nel mirino una Ferrari che non riesce a uscire dalle difficoltà tecniche.

In una Formula 1 che ormai si gioca sul filo del centesimo, poiché la convergenza prestazionale è finalmente arrivata, bisogna essere più che perfetti per capitalizzare ciò che si fa in fabbrica. Mercedes ha conosciuto a sue spese gli effetti di una gestione negativa, forse superficiale. La lezione sarà stata appresa? Questo lo capiremo solo da Zandvoort in poi.


Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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