Toto Wolff ha molti pregi – e la carriera da vincente seriale lo dimostra – ma su tutti ne spicca uno: la capacità di saper tributare i giusti meriti a chi riesce ad emergere e magari a batterlo. In quest’ottica, ha fatto qualcosa che nel paddock della Formula 1 non si vede tutti i giorni: ha celebrato apertamente due figure ormai passate alla concorrenza. Andy Cowell e James Vowles, ex colonne portanti dell’epopea Mercedes, oggi guidano rispettivamente Aston Martin e Williams. E per Wolff, team principal e CEO della scuderia di Brackley, non c’è spazio per il rimpianto. Solo riconoscenza e fierezza per aver contribuito a forgiare due dirigenti di altissimo profilo.
Andy Cowell, da poco nominato amministratore delegato e team principal di Aston Martin, è una delle menti ingegneristiche più influenti degli ultimi vent’anni. E lo ammette lo stesso Toto. Dopo l’esordio in Cosworth – dove contribuì alla vittoria di Johnny Herbert al GP d’Europa 1999 – e una breve parentesi in BMW, ha legato il suo nome alla Mercedes, dove ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato della divisione Powertrains di Brixworth. Il suo lavoro è stato decisivo nel dominio dell’era ibrida, culminato con otto titoli costruttori consecutivi e sette titoli piloti.

“Andy è stato uno dei manager più completi che abbia mai incontrato”, ha dichiarato Wolff come riportato da SoyMotor. “Tecnicamente ineccepibile, ma con una capacità umana fuori dal comune. Mi bastava vedere se aveva le unghie sporche il sabato sera: significava che aveva messo le mani sul motore, che era dentro le cose, che c’era controllo”.
Se Cowell è stato il cuore tecnico della Mercedes vincente, James Vowles ne è stato il cervello strategico. Dopo l’inizio alla BAR nel 2001, ha attraversato tutte le metamorfosi del team fino a diventare una figura centrale del successo della Brawn GP nel 2009 e, successivamente, della Mercedes. Dal 2023 è al timone della Williams, con il compito di rilanciare un marchio glorioso oggi in cerca di identità. La crescita del team di Grove è evidente.
“James avrebbe potuto essere il team principal della Mercedes, se non ci fossi stato io a bloccargli la strada”, ha ammesso Wolff con un misto di sincerità e rispetto. “Ha preso un’altra via, e lo sta facendo benissimo”.

Cowell e Vowles non sono semplici ex collaboratori. Sono due eredi, oggi leader di squadre rivali, forgiati nel laboratorio Mercedes. E per Wolff, nonostante la competizione, il sentimento è chiaro: non è minaccia, è orgoglio. Chissà se il giudizio sui suddetti possa mutare quando e se guideranno compagini vincenti, che sappiano mettere in scacco anche la Stella a Tre Punte. Avendo imparato a conoscere l’uomo, è molto probabile che le lodi continueranno e che non vi sarà spazio per i rimorsi e le invidie.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Williams, Aston Martin
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