Mercedes e il cambiamento di paradigma

Toto Wolff ha ammesso che è stato necessario rivedere le strategie aziendali per evitare che il team si sfaldasse

Il cambiamento, specie quando è radicale, non è mai un evento facile da gestire. Lo sa bene la Mercedes, che dopo otto anni di dominio quasi incontrastato si è ritrovata in una situazione in cui ha perso ogni punto di riferimento.

Questo è stato il risultato del cambio regolamentare del 2022 per gli uomini della Stella a Tre Punte, che si sono improvvisamente ritrovati nella scomoda posizione di passare dall’essere i primi della classe a ricoprire il ruolo degli studenti impreparati ad affrontare il nuovo contesto operativo.

Il 2022 è stato un anno terribile, sportivamente parlando, per la scuderia anglo-tedesca: una sola vittoria, tante difficoltà e soddisfazioni giunte col contagocce. L’anno successivo, che avrebbe dovuto rappresentare la svolta, è stato forse ancora peggiore. Anche se la situazione in classifica è migliorata con un inatteso secondo posto, la W14 non è stata in grado di ottenere neanche una vittoria.

Proprio in quel momento, chi guida le operazioni a Brackley ha capito che era necessario cambiare del tutto passo, poiché le strategie utilizzate fino a quel momento non erano più valide. Serviva un nuovo paradigma, diverse  procedure adattate al mutato contesto. È esattamente quello che Toto Wolff ha fatto, ammettendo che stava commettendo errori evidenti nel pensare che le vecchie categorie interpretative potessero essere idonee a risolvere problemi nuovi.

La Mercedes si è trovata catapultata in una dimensione diversa, in cui la vittoria era vista come un traguardo sporadico, quasi eccezionale. Per tale ragione, gli strumenti del passato si sono rivelati inadatti e Toto Wolff ha deciso di accantonarli.

Toto Wolff, team principal e socio Mercedes-AMG Petronas F1 Team

Toto Wolff “depressurizza” la Mercedes

C’è stato un momento in cui, alla fine del 2023, a causa della pressione, ho quasi perso una persona molto importante del mio team”, ha spiegato il manager viennese a Formula.hu. “È una persona che rispetto e apprezzo molto, che mi ha preso da parte e mi ha detto: <<Puoi continuare a fare quello che stai facendo, ma personalmente non riesco più a sopportare questa pressione>>”.

Wolff non ha rivelato il nome di questo collega-amico, ma ha spiegato quanto il suo punto di vista sia stato determinante nel cambiare l’approccio: meno pressione sui collaboratori, più comprensione umana in un momento di grande difficoltà non solo per il team, ma anche per i singoli componenti.

Wolff ha ammesso che in precedenza credeva nell’idea che mettere pressione sullo staff fosse qualcosa che generasse più impegno e quindi risultati. Una politica che egli stesso ha dichiarato di aver appreso da Niki Lauda.

Ma quello era un altro contesto storico, e ora in Mercedes serve altro, e Wolff lo ha compreso. È stato un cammino introspettivo per il manager viennese, che ora si approccia diversamente ai suoi uomini, con risultati che finalmente tornano ad essere accettabili per una squadra così ambiziosa.

“Io e Niki Lauda eravamo molto simili in questo, credevamo nella pressione continua. Ma in questa situazione non funzionava e dunque sono diventato molto più comprensivo. C’era il rischio che la squadra crollasse a causa della pressione, e così sono cambiato, diventando pragmatico“.

Toto ha capito che essere troppo diretti, o addirittura brutali per usare una parola che egli stesso ha citato, non pagava. “Dovevo diventare una persona diversa, più paziente e meno impulsiva, più orientato al lungo termine”.

Lewis Hamilton (Mercedes W15) in azione durante il Gp d’Ungheria 2024

Gli effetti di questa mini rivoluzione operativa si stanno cominciando a vedere: ogni uomo in Mercedes lavora ora in un clima migliore, e si sta superando quel disallineamento tra i reparti di cui James Allison aveva parlato quando era rientrato a pieno regime all’interno della struttura tecnica.

Mercedes sta quindi impostando il suo programma di recupero non solo su questioni tecniche e affidando il secondo sedile a un talento come Andrea Kimi Antonelli, ma anche operando in maniera più “sciolta”. A Brackley sperano che queste azioni combinate possano bastare per tornare ad essere una forza dominante in Formula 1.


Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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